Bizzarria
Candidato falliforme alle elezioni di Tokyo: Goto Teruki è tornato!
Le elezioni politiche locali in Giappone sono caratterizzate da una campagna elettorale la cui invadenza sonora e visiva è direttamente proporzionale al disinteresse manifestato dagli elettori.
Qui ci si accorge dell’avvicinarsi delle elezioni dalla voce dei candidati che, uscendo dagli altoparlanti dei furgoncini di propaganda, rompe fastidiosamente la quiete dei quartieri residenziali delle città nipponiche.
Siccome la gente ha imparato ad ignorare questa forma di promozione itinerante, i candidati si mettono a fare quotidiani comizi all’entrata delle stazioni ferroviarie locali. Tra un buongiorno e l’altro, ripetono ossessivamente il proprio nome e fanno qualche discorso pieno di buoni sentimenti.
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Io, come tutti, li ignoro. Manca a loro la verve delirante, la follia da dilettanti allo sbaraglio dei candidati all’elezione del sindaco di Tokyo. Renovatio 21 vi ha già parlato di questo meraviglioso spettacolo, tra candidati joker, candidate che si spogliano in TV, promotori della poligamia e altri deliri.
Il mio disinteresse è però svanito quest’oggi, mentre tornavo dal barbiere e mi sono imbattuto in un auto nera adibita a veicolo di propaganda elettorale. Dai suoi altoparlanti risuonava solo a tratti una voce in falsetto, spiritata e melliflua al tempo stesso, sgradevole e inquietante come quella di alcuni preti cattolici in cui ogni tanto tocca imbattersi.
La grafica dei cartelloni elettorali sul tetto della macchina è diversa da quella tipica, sgargiante e facile da leggere. Mi avvicino e vedo questo.

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Il nome sui cartelloni è inequivocabile:
Il troll dei troll, lo scompigliatore elettorale in cerca di attenzione, quello del pannolone in testa, quello delle fellatio mimate nella tribuna elettorale televisiva.
La mina vagante della politica giapponese é uno dei candidati nel municipio di Katsushika, dove vivo. Sono un po’ inquieto, la sensazione è quella di avere il nemico in casa, per così dire. Arrivo al parchetto dietro casa e tra i manifesti elettorali spunta questo.

Non è che servano particolari commenti. Da notare che sul manifesto non c’è scritto neanche il nome del candidato o uno straccio di slogan: parafrasando Marshall McLuhan, il membro è il messaggio, a quanto pare.
Arrivo a casa e trovo nella cassetta delle lettere il giornale con la lista dei candidati alle municipali.

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Ed ecco qui la nuova ipostasi politica del folle signor Goto: il Partito Amo Tantissimo il Giappone (Nihon Daisuki To, 日本大好き党).
Come si vede il programma è fittissimo, uno zibaldone dei temi discussi dalla politica giapponese negli ultimi tempi, mischiati ai deliri erotomani e pseudonazionalisti del nostro.
Oltre al reddito universale di 80000 yen (450 euro) mensili a tutti, al taglio del 90% dello stipendio dei politici (assicurato almeno qualche voto di protesta) e alla promessa di ridurre gli stranieri in Giappone allo 0.1% della popolazione (rispetto al 3 %), è tutto un tripudio di politiche di sostegno alla natalità.
Sostegno alle madri single, ruote per gli esposti ovunque perché relazioni clandestine e extraconiugali non sono un male e i bambini devono venire cresciuti dalla collettività. Bambini anche per invertiti di varia natura, anche se non specifica bene come. Pure qualche accenno al divieto delle vaccinazioni obbligatorie, giusto per non scontentare nessuno.
Ovviamente, l’unica vera ideologia di Goto Teruki è essere Goto Teruki: uno di quei casi in cui l’artista e l’opera d’arte coincidono.
Se domani mattina lo vedo all’entrata della stazione, cerco di carpirgli un’intervista per Renovatio 21.
Taro Negishi
Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo