Gender

Campionessa di biliardo rifiuta di giocare contro avversari transessuali

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Alexandra Cunha, 49 anni, capitano della squadra nazionale di biliardo femminile portoghese, si è ritirata ritirata dal torneo International Rules Pool Tour, incolpando i recenti cambiamenti alle regole da parte dell’autorità governativa dello sport, la World Eightball Pool Federation.

 

Si apprende che – dopo il nuoto, la maratona, il ciclismo, la BMX, l’hockey, il sollevamento pesi, il basket, il ju jitsu, etc. – i transessuali dilagano anche nei tornei professionistici di biliardo,

 

«Dato che viviamo in un mondo libero e mi batterò per ciò che ritengo giusto, non giocherò contro nessun giocatore che non sia nato donna, indipendentemente dal fatto che sia al primo turno o alla finale», ha scritto Cunha in una lettera il mese scorso all’International Rules Pool Tour, informando gli organizzatori che avrebbe giocato se gli uomini fossero stati banditi dal torneo.

 

La risposta giunta tuttavia è stata che la sua quota di iscrizione è stata rimborsata.

 

L’opposizione di Cunha ai maschi che giocano nelle categorie femminili arriva dopo che aveva recentemente perso contro un giocatore transgender.

 

«Gioco a biliardo da quando avevo 17 anni e sono quinta al mondo, ma sto rischiando di buttare via tutto perché odio l’ingiustizia», ​​ha detto la Cunha al giornale britannico Daily Mail. «Recentemente ho giocato contro un giocatore transgender e quando ho perso sono rimasta distrutta».

 

«Inoltre, si dice che i giocatori trans siano in grado di giocare a un ritmo più veloce e abbiano una portata maggiore quando tirano grazie alla maggiore apertura delle braccia», osserva il quotidiano di Londra

 

 

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L’associazione mondiale del biliardo lo scorso 24 ottobre aveva annunciato il cambiamento delle regole, affermando: che «la World Eightball Pool Federation e Ultimate Pool Group rimangono impegnati nello sviluppo di questo sport per tutti i partecipanti e l’inclusione di genere è un aspetto importante di questo».

 

In risposta, 60 giocatrici di biliardo hanno firmato una petizione invitando la Federazione a non attuare il cambiamento, riporta il Daily Mail.

 

«Ora sono preoccupata per il futuro del calcio femminile. Se l’anno prossimo avessimo otto giocatori trans, probabilmente sarebbero tra i primi otto», ha dichiarato una giocatrice, Lynne Pincher.

 

Anche la nuotatrice olimpica Sharron Davies ha criticato la Federazione, affermando che sminuisce i risultati ottenuti dalle donne in questo sport. «Il biliardo è uno sport dominato dagli uomini, come tanti, e queste donne hanno lavorato duramente per organizzare il proprio tour», ha detto la Davies.

 

La fine per questo scempio dello sport e dei diritti delle donne sembra non avere fine.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa si levò la voce, amara e profetica, del 45° presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump: «dobbiamo proteggere l’integrità dello sport femminile costretto a competere con chi è nato biologicamente maschio» disse il Donaldo ad uno dei primi eventi post-Casa Bianca. «Molti nuovi record sono stati battuti nello sport femminile, troppi sono stati frantumati».

 

«Se gli atleti transgender continueranno a gareggiare, se questo non cambierà, gli sport femminili moriranno» aveva dichiarato Trump.

 

Ci siamo.

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