Economia

Calo della domanda di prestiti nell’Eurozona nel primo trimestre

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Il primo numero trimestrale del Bollettino Economico della Banca Centrale Europea, pubblicato il 18 maggio, ha riportato un crollo del credito alle imprese e alle famiglie nel primo trimestre del 2023.

 

«Il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più forte dalla crisi finanziaria globale, mentre quella delle famiglie è stata la più alta dall’inizio dell’indagine nel 2003», si legge nel bollettino BCE.

 

«Il calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie è stato più forte di quanto previsto dalle banche nel trimestre precedente. Le banche hanno riferito che il livello generale dei tassi di interesse è stato il principale motore della riduzione della domanda di prestiti, in un contesto di inasprimento della politica monetaria. Anche il calo del fabbisogno di finanziamento per gli investimenti fissi ha avuto un forte effetto frenante sulla domanda di prestiti da parte delle imprese».

 

«Il calo della domanda di mutui immobiliari è rimasto forte ed è stato determinato principalmente dall’aumento dei tassi di interesse, dall’indebolimento delle prospettive del mercato immobiliare e dalla bassa fiducia dei consumatori» continua il documento.

 

«Il tasso di crescita annuale dei prestiti alle SNF [società non finanziarie, ndr] è sceso al 5,2% a marzo, dal 5,7% di febbraio. Tale rallentamento è stato diffuso nelle maggiori economie e riflette l’aumento dei tassi di interesse, il forte calo della domanda di prestiti e l’ulteriore sostanziale inasprimento degli standard creditizi».

 

«Anche il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie ha continuato a moderarsi, scendendo dal 3,2% di febbraio al 2,9% di marzo a causa del deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare, di un ulteriore sostanziale inasprimento degli standard creditizi delle banche e di tassi sui prestiti più elevati».

 

La situazione è stata «trainata principalmente dal perdurare del calo della crescita dei mutui per la casa, ma dall’inizio del 2023 altri prestiti alle famiglie, e in particolare quelli concessi alle imprese individuali (cioè piccole imprese prive di personalità giuridica), hanno mostrato consistenti flussi netti negativi e quindi anche contribuito all’indebolimento».

 

Nonostante la gravità del quadro, la BCE continuerà ad alzare i tassi di interesse, si legge nel bollettino, e le banche si aspettano quindi un ulteriore calo del credito nel secondo trimestre.

 

 

 

 

 

 

Immagine di European Central Bank via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

 

 

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