Geopolitica
Calciatrice ucraina ammonita per aver parlato in russo
Una calciatrice ucraina è stata ammonita perché si è rifiutata di smettere di parlare russo in campo. Lo riporta la stampa russa.
L’incidente è avvenuto domenica durante una partita del campionato di calcio femminile ucraino tra i Kolos della regione di Kiev e i SeaSters della città portuale di Odessa sul Mar Nero.
L’arbitro Anastasia Romanyuk ha interrotto la partita intorno al 43° minuto per mostrare il cartellino giallo alla centrocampista dei SeaSters Irina Maiborodina.
Freedom & democracy: Ukrainian player is fined with “yellow card” for speaking Russian in Ukrainian Women’s Premier League football (soccer) match in Kyiv region. Referee stopped the match & stated that Ukrainian must be spoken on the field. pic.twitter.com/nyhIxxSMmH
— Ivan Katchanovski (@I_Katchanovski) August 19, 2025
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La decisione ha scatenato una breve discussione tra la Romanyuk e l’allenatore dei SeaSters Denis Kolchin.
«Il cartellino giallo è stato dato per proteste» contro la decisione dell’arbitro. «Questo è un campionato ucraino, quindi non parliamo russo. Ho chiesto al giocatore di parlare ucraino», ha detto la Romanyuk, secondo il sito di notizie Sport ua.
Dopo il colpo di stato sostenuto dall’Occidente nel 2014, l’Ucraina ha approvato diverse leggi che limitano l’uso del russo in pubblico. Politici e influencer hanno condotto campagne per scoraggiare l’uso del russo, che definiscono «la lingua dello Stato aggressore». Mosca ha sostenuto che il trattamento riservato alla minoranza russofona in Ucraina è una delle cause principali dell’attuale conflitto.
Come riportato da Renovatio 21, all’interno del grande programma di repressione della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica, in Ucraina sono state proibite pure le preghiere in lingua russa.
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Immagine screenshot da Twitter