Reazioni avverse

Calciatore crolla in campo per attacco cardiaco

Pubblicato

il

 

 

Il centrocampista islandese Emil Pálsson è crollato sul campo di calcio dopo aver subito un arresto cardiaco durante una partita in Norvegia lo scorso lunedì.

 

Secondo la testata finlandese Helsingin Sanomat il cuore il cuore del 28enne calciatore si è fermato mentre era in campo, fermando la partita al 12′ di gioco. Si sono quindi scatenate polemiche per il fatto che la TV ha continuato a mostrare le immagini dell’uomo a terra.

 

In un comunicato stampa della squadra del giocatore, il Sogndal Football, viene raccontato che Palsson è stato rianimato prima di essere trasportato in aereo in un vicino ospedale.

 

Non vi è alcuna prova che Palsson fosse vaccinato, né che, nel caso, possa essersi trattato di una reazione avversa al siero anti-COVID, che sempre più robustamente è sospettato di provocare miocarditi nei ragazzi giovani e sportivi.

 

Tuttavia, alcuni utenti in rete speculano sulla questione, ritenendo questo incidente come sospetto.

 

«Nessuna rapporto sul fatto che fosse vaccinato, ma l’Islanda ha vaccinazioni per adulti quasi complete; L’84% delle persone tra i 16 e i 29 anni è completamente vaccinato» scrive il blogger Alex Berenson.

 

«Stessa situazione di Christian Eriksen. Palsson è crollato e la sua crisi è stata subito evidente»  continua Berenson, riferendosi al caso del calciatore danese crollato in campo improvvisamente durante una partita degli Europei 2020. A Eriksen è stato successivamente impiantato un dispositivo defibrillatore cardioverter, una sorta di pacemaker».

 

Un caso simile è accaduto anche all’attaccante del Barcellona Sergio Aguero.

 

La scorsa estate, due giocatrici di cricket delle Indie occidentali, Chinelle Henry e Chedean Nation, sono crollate in campo durante una seconda partita con il Pakistan. Delle vaccinazione delle due invece c’è prova fotografica usata come propaganda vaccinista.

 

Come riportato da Renovatio 21, vi sono stati cali di performance da parte di atleti che, dopo il vaccino, non hanno potuto accedere alle Olimpiadi di Tokyo per scarso rendimento sportivo. È il caso del velocista francese Christophe Lemaitre, bronzo nei 200 ai Giochi di Rio, l’atleta che doveva rappresentare la Francia ai Giochi di Tokyo. «Non ha senso andare ai Giochi per essere eliminato nei playoff», aveva detto Thierry Tribondeau, uno dei suoi allenator

 

Anche degli atleti belgi hanno ammesso che dopo il vaccino le prestazioni sono diminuite. «Non eravamo affatto stati informati che un calo delle prestazioni ha accompagnato il processo di vaccinazione »ha dichiarato l’allenatore Jacques Borlée.

 

Anche l’Italia ha avuto i suoi episodi rilevanti.

 

A Pedro Obiang, 29 anni, centrocampista del Sassuolo, lo scorso agosto sono stati diagnosticati un focolaio di broncopolmonite e miocardite a pochi giorni dal vaccino anti-COVID. «Nei suoi tracciati anomalie che prima non c’erano», ha scritto il quotidiano La Verità dopo aver sentito varie medici e professionisti coinvolti nel caso.  Tuttavia, nessuno se la è sentita di accusare il siero genico, perché, ha detto il direttore sanitario della squadra, «nessuno può dire se sia una miocardite da COVID-19 e neanche se sia da vaccino. Le interpretazioni, valutazioni, le ricerche sull’eziologia lasciano il tempo che trovano. Nessuno può darci la risposta».

 

Qualcuno che nello sport ha avuto il coraggio di accusare direttamente il vaccino, tuttavia, c’è stato. Ancora più evidente il caso della pallavolista veneta Francesca Marcon, che ha sviluppato una pericardite dopo il vaccino, gettando alle ortiche almeno la prima parte della stagione. «Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo?» chiese in un post polemico la bella schiacciatrice veneta.

 

L’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) lo scorso luglio aveva comunicato che «dopo la vaccinazione con i Vaccini mRNA anti COVID-19 Comirnaty [Pfizer, ndr] e Spikevax [Moderna, ndr] sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile».

 

Pochi giorni fa la Svezia ha bloccato la somministrazione del vaccino Moderna ai giovani citando come causa proprio le miocarditi.

 

Nel dubbio atroce sulla correlazione tra vaccino e miocarditi/pericarditi, Stoccolma è in compagnia da tutti i vicini nordici: Danimarca, Finlandia, Norvegia e Islanda hanno sospeso alcune vaccinazioni sui giovani a causa del rischio di infiammazione cardiaca come potenziale effetto collaterale

 

Nel frattempo, il mondo dello sport dovrebbe riflettere sulla catastrofe economica e umana che potrebbe essersi ingenerata qualora gli atleti crollassero in termini di performance o addirittura subissero danni tali da interrompere partite e carriere.

 

«Ho la sensazione che tutto questo accadrà in un modo che sarà impossibile da nascondere: una partita NBA o NFL o una partita della Premier League» scrive il blogger Barenson.

 

 

 

Immagine da Twitter

 

Più popolari

Exit mobile version