Salute

Calciatore 27enne collassa e muore in mezzo al campo durante una partita

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Un calciatore uruguaiano è morto dopo essere collassato all’84° minuto di una partita la scorsa settimana a causa di un incidente cardiaco.

 

Il ventisettenne Juan Izquierdo è morto martedì sera in un ospedale brasiliano di San Paolo dopo aver subito quello che le autorità hanno definito un «arresto cardiorespiratorio associato alla sua aritmia cardiaca».

 

Izquierdo, sposato e con due figli, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Albert Einstein giovedì scorso durante una partita tra il suo club, il Nacional, e il São Paulo allo stadio Morumbi. La partita faceva parte del torneo di Copa Libertadores. Da allora l’Uruguay ha rinviato le partite di campionato del prossimo fine settimana.

 

 


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I responsabili dell’ospedale hanno annunciato che Izquierdo era attaccato al respiratore da domenica e stava ricevendo cure intensive per lesioni neurologiche dovute all’elevata pressione intracranica.

 

I genitori di Izquierdo e i dirigenti del Nacional erano in ospedale al momento della sua scomparsa. La sua carriera calcistica professionistica è iniziata nel 2018.

 

La scomparsa improvvisa di Izquierdo è un fatto fin troppo comune tra gli atleti professionisti di oggi, molti dei quali sono stati costretti a sottoporsi al vaccino sperimentale contro il COVID.

 

«Era quasi impossibile continuare a giocare a calcio senza il vaccino», ha rivelato la star tedesca Joshua Kimmich del Bayern Monaco in un documentario di quest’anno.

 

Dal 2021 vsiamo purtroppo stati testimoni di infiniti episodi, talvolta davvero strazianti, di sportivi che crollano sui campi di tutto il mondo, dalla Grecia al Qatar, dal Canada alla Francia all’Islanda, dall’Algeria alla Moldavia, dalla Spagna al Guatemala, dalla Gran Bretagna all’Italia.

 

Nel 2022 erano stati calcolati 769 atleti finiti a terra durante una partita. L’aumento degli attacchi cardiaci è incontrovertibile.

 

Come riportato da Renovatio 21, il 2021 è stato l’anno con più giocatori morti in campo, con un’accelerazione significativa di infarti tra sportivi verso la fine dell’anno.

 

Qualche commentatore televisivo ha pure, timidamente, provato a porre il problema, che è però poi svanito nel nulla.

 

Renovatio 21 ha teorizzato che sarebbe arrivato un punto nel quale le società avrebbero capito che in qualche modo dovevano tutelare gli atleti, che rappresentano il loro investimento.

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Immagine screenshot da Twitter

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