Geopolitica

Cade anche il governo estone

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Il governo estone del primo ministro Kaja Kallas si è dimesso ieri,  per ricevere oggi il mandato di formare una nuova coalizione, che è stata approvata dal Parlamento con un voto di 52 contro 26.

 

La crisi del governo in Estonia è stata precipitato a giugno, quando Kallas ha cacciato il Eesti Keskerakond (Partito di Centro dell’Estonia) da quella che allora era una coalizione bipartitica con il Eesti Reformierakond (Partito della  Riforma) di Kallas.

 

Ciò era dovuto alle differenze sostanziali sulle politiche di spesa e welfare in un contesto in cui i costi delle famiglie estoni crescevano, un prodotto dell’elevata inflazione, che sarebbe ora al 22%, la più alta tra i 19 paesi dell’Eurozona.

 

La nuova coalizione è di nuovo guidata dal Partito della Riforma, ma comprende altri due partiti ma non il Partito di Centro.

 

Non è chiaro quanto sia solida la nuova coalizione, ma, in ogni caso, dovrebbe avere vita breve, poiché le prossime elezioni programmate sono fissate per marzo 2023.

 

Kallas, che è diventato primo ministro nel gennaio 2021, è stato a lungo un partigiano dello scontro della NATO contro la Russia e un accanito sostenitore del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.

 

Nel febbraio 2022, prima dell’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, si è unita alle sue controparti in Lituania e Lettonia per richiedere più truppe NATO in tutti e tre gli Stati baltici.

 

In un’intervista con l’Associated Press a giugno, Kallas ha respinto qualsiasi idea di una pace negoziata tra Russia e Ucraina, sostenendo che tali discorsi incoraggiano solo il presidente russo Vladimir Putin a «invadere» più Paesi.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa  l’indice dei prezzi al consumo estone ha mostrato una drammatica impennata drammatica del 18,8% su base annua.

 

Il pesce fresco aveva registrato un aumento del prezzo del 30,7%, il carburante del il 32,5% e il gasolio del 48,6% in più secondo l’agenzia di statistica estone.

 

In Estonia, ex repubblica sovietica, la popolazione russa si attesta attorno a 320 mila cittadini, cioè il 24% degli abitanti di tutto il Paese, per lo più concentrati nelle contee di Harju e Ida-viru.

 

 

 

 

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