Geopolitica

Burkina Faso e Mali stanno dalla parte del Niger

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In un comunicato stampa congiunto di ieri, Burkina Faso e Mali hanno espresso la loro solidarietà al Niger e hanno avvertito che qualsiasi intervento militare contro il Paese equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro Burkina Faso e Mali.

 

Quasi immediatamente dopo la loro dichiarazione congiunta, la Guinea si è unita all’allarme delle forze esterne e ha minacciato di entrare in guerra a fianco del Consiglio militare del Niger.

 

Si tratta di una disfatta senza fine per l’egemonia della Francia nelle su ex colonie. Altri Paesi, è ipotizzabile, potrebbero unirsi a fronte della minaccia di un intervento armato di Parigi contro la giunta militare insediatasi a Niamey.

 

La popolazione complessiva del Niger (26 milioni), del Mali (22,5 milioni) e del Burkina Faso (22,5 milioni) supera i 70 milioni di persone; con la Guinea, 85 milioni: si tratta quindi di una porzione considerevole di popolazione della cosiddetta Africa francese.

 

Secondo fonti di stampa non confermate, anche l’Algeria – un’altra ex colonia di Parigi, con una storia di decolonizzazione violentissima – avrebbe annunciato che sarebbe intervenuta per difendere il Niger in caso di aggressione armata, riporta EIRN.

 

Come riportato da Renovatio 21, il 30 luglio il Niger ha sospeso le esportazioni di uranio e oro. La Francia importa dal Niger finanche il 30% dell’uranio necessario a far funzionare il suo programma nucleare; per la UE si tratta di un’importazione dal Niger che sfiora il 25% del suo fabbisogno.

 

Gli altri principali fornitori sono la Russia, il cui uranio non è ancora sanzionato né dalla UE né dagli USA, e il Kazakistan.

 

Come riportato da Renovatio 21, quattro settimane prima del colpo di Stato Cina e Niger avevano firmato un accordo proprio sull’Uranio.

 

 

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

 

 

 

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