Politica
Botte tra famiglie delle vittime del 7 ottobre e guardie del Parlamento israeliano: le immagini
Una violenta rissa tra genitori in lutto delle vittime dell’attacco terroristico del 7 ottobre in Israele e la sicurezza della Knesset (il Parlamento nazionale israeliano) ha causato due feriti. Lo riporta il quotidiano Jerusalem Post.
La colluttazione è scoppiata dopo che le famiglie hanno cercato di osservare un dibattito lunedì riguardante l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla tragedia, ma è stato loro impedito di entrare nell’area dei posti a sedere per i visitatori.
I genitori, in rappresentanza dell’October Council, una ONG che si occupa di 1.500 famiglie colpite dalla tragedia, avevano precedentemente inviato una lettera al Presidente della Knesset Amir Ohana, chiedendo di poter partecipare alla sessione, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il premier dello Stato degli ebrei Beniamino Netanyahu.
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Nonostante ciò, le guardie della Knesset e gli ufficiali di polizia hanno impedito alle famiglie di salire le scale che portavano alla sezione visitatori, adducendo la limitata disponibilità di posti a sedere.
La situazione è degenerata in una rissa fisica, che secondo quanto riferito ha causato almeno due feriti dopo essere caduti durante la colluttazione. Per protesta, le famiglie si sono radunate ai piedi della scalinata, recitando il kaddish, una preghiera ebraica di lutto, mentre mostravano cartelli con le immagini dei loro cari defunti, ha riferito il Post.
Successivamente, alle famiglie è stato concesso l’accesso alla camera sotto stretta supervisione. Durante il discorso di Netanyahu, si dice che si siano alzate e gli abbiano voltato le spalle, tenendo in mano le fotografie dei loro parenti scomparsi. Il presidente Ohana ha inizialmente ordinato la loro rimozione, ma in seguito ha revocato la direttiva.
אין גבול לזוועה ולבושה מתמונות אנשי משמר הכנסת הודפים בכוח משפחות שכולות ממחדל השבעה באוקטובר, לחרפה הזו שותף אמיר אוחנה. אין מי שביזה את מוסד יו״ר הכנסת יותר ממנו pic.twitter.com/wXRwefxnrQ
— יאיר לפיד – Yair Lapid (@yairlapid) March 3, 2025
Israel’s gov exploits Oct 7 victims for propaganda while treating them like trash:
Here are the Knesset guards assaulting bereaved families & October 7 survivors & preventing them from entering the viewing platform, so that Netanyahu can make a speech undisturbed! pic.twitter.com/ialiqlEwUW
— Muhammad Shehada (@muhammadshehad2) March 3, 2025
Violent fight between bereaved parents and police officers after they were blocked from entering the Knesset plenum pic.twitter.com/lfAEKKtWEC
— אליאב ברויאר – Eliav Breuer (@BreuerEliav) March 3, 2025
Violent brawls erupt in the Israeli Knesset as Israeli settlers demand a formal government commission of inquiry into the army’s massive failure on October 7. pic.twitter.com/2E22GLXM0E
— sophiabrooks (@sophiabroo53172) March 3, 2025
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Netanyahu è stato criticato per la sua gestione della crisi degli ostaggi: alcune famiglie lo hanno accusato di dare priorità agli obiettivi militari anziché al rientro in patria dei prigionieri.
Un cessate il fuoco con Hamas è stato implementato a metà gennaio dopo 15 mesi di intensi combattimenti che hanno causato pesanti perdite e vaste distruzioni a Gaza. L’accordo delinea uno scambio graduale di ostaggi e prigionieri, garantisce la consegna di aiuti umanitari e dovrebbe portare al ritiro di Israele dal territorio.
Nella prima fase dell’accordo, Hamas ha rilasciato 33 ostaggi israeliani, compresi i corpi dei deceduti, in cambio di circa 2.000 prigionieri palestinesi. Cinquantanove ostaggi rimangono a Gaza, con valutazioni israeliane che indicano che 24 di loro sono ancora vivi.
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Immagine screenshot da Twitter