Epidemie
Bolsonaro: non fare il vaccino «è un mio diritto»
Il presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro ha dichiarato durante una diretta Facebook di non volersi vaccinare: «è un mio diritto. E sono certo che il Parlamento non creerà difficoltà a chi, per caso, non vuole prendere il vaccino».
Il presidente brasiliano si è quindi lanciato contro chi vuole l’obbligo vaccinale, apostrofandolo come «un dittatore o un falso dittatore che sta per fare affari con la vita degli altri».
Il presidente brasiliano si è lanciato contro chi vuole l’obbligo vaccinale, apostrofandolo come «un dittatore o un falso dittatore che sta per fare affari con la vita degli altri»
Bolsonaro non ha lesinato di esporre la sua considerazione sull’uso della mascherina, «l’ultimo tabù a cadere» non appena «ci sarà ancora uno studio serio che parlerà dell’efficacia».
Non si tratta della prima dichiarazione controcorrente di Bolsonaro riguardo l’emergenza pandemica. In giugno aveva minacciato di ritirare il Brasile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità così come aveva fatto il presidente americano Trump.
In particolare, Bolsonaro definì l’OMS un’«organizzazione politica partigiana» che non doveva continuare ad agire secondo «pregiudizi ideologici».
La vaccinazione, in Brasile, è già un fatto politico e perfino geopolitico.
La vaccinazione, in Brasile, è già un fatto politico e perfino geopolitico
A inizio mese a San Paolo vi sono state proteste contro la spinta del governatore João Doria (un oppositore di Bolsonaro) per le vaccinazioni obbligatorie utilizzando un vaccino sviluppato dalla cinese Sinovac.
La mano cinese in tutta l’operazione era sentita profondamente dai manifestanti che aveva caretelli che giocavano sulla parola «Vacina» (vaccino in portghese) e Cina.
Va ricordato come il Brasile fu teatro, agli inizi del Novecento, di una vera e propria rivolta antivaccinista – Revolta da Vacina – che risposa alla vaccinazione coatta contro il vaiolo, implementata dal governo casa per casa dall’autorità con siringa e fucile, con scontri violentissimi, al punto che quando al popolo in rivolta contro l’obbligo vaccinale si unirono gli studenti dell’Accademia militare, si rischiò il golpe.
Va ricordato come il Brasile fu teatro, agli inizi del Novecento, di una vera e propria rivolta antivaccinista
Sempre in Brasile, come noto, vi è stato il caso della cavia umana del vaccino sperimentale morto durante l’esperimento. Anche qui sono sono sprecate le teorie: la battuta d’arresto per il vaccino oxoniano di AstraZeneca (quello sul quale ha investito il governo italiano, con il ministro Speranza ad annunciare agli «Stati generali» che l’Italia ne aveva già ordinate 400 milioni di dosi) poteva riaprire i giochi per il vaccino cinese, materialmente in corsa per la profilassi forse perfino obbligatoria dei brasiliani?