Economia

Blackout in Gran Bretagna il prossimo inverno senza il gas russo

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Previsti Blackout anche in Gran Bretagna il prossimo inverno. Il motivo: il taglio volontario da parte del governo Johnson delle forniture di gas russo.

 

Il quotidiano britannico Sunday Times britannico del 29 maggio cita un documento di Whitehall che avverte che la contea potrebbe subire gravi interruzioni di corrente il prossimo inverno, se interromperà le forniture di gas russe.

 

Il documento di Whitehall prevede che le importazioni di gas naturale dalla Norvegia, da cui il Regno Unito acquista metà delle sue forniture totali, potrebbero essere dimezzate il prossimo inverno, con l’aumento della domanda dell’UE.

 

Whitehall ha anche avvertito che anche le spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti e dal Qatar potrebbero essere dimezzate questo inverno, data la forte domanda globale.

 

Citando anche il Times, Sky News aggiunge che il governo ha modellato uno scenario «ragionevole» nel peggiore dei casi, che comporterebbe il razionamento dell’uso industriale del gas (centrali elettriche a gas), portando a carenze di elettricità o il razionamento per le famiglie durante i periodi di picco di utilizzo al mattino e alla sera.

 

Le carenze potrebbero durare per più di un mese.

 

Sebbene siano circolate notizie secondo cui il governo Johnson ha deciso di aumentare di 18 mesi la durata di vita della centrale nucleare del Somerset a Hinkley Point B, la cui disattivazione era prevista per questa estate, il proprietario dell’impianto, la francese EDF, ha inviato un promemoria al personale affermando che non rinvierà assolutamente la chiusura pianificata dei due impianti a Hinkley Point B, nonostante le minacce di interruzioni di corrente in arrivo questo inverno. Lo riporta il Guardian.

 

L’arresto della cetrale rimuoverà un gigawatt di potenza dal sistema del Regno Unito.

 

Il rapporto del Times su una modellazione del Regno Unito di un ragionevole «worst-case scenario» includeva la possibilità di tenere aperto Hinkley Point B, ma il governo non ha mai chiesto formalmente a EDF Energy di farlo.

 

I blackout sono  un fenomeno che sta già colpendo la popolazione in tutto il mondo.

 

Secondo la testata economica Bloomberg, un miliardo di persone sarebbe ora a rischio blackout.

 

Come riportato da Renovatio 21, sono previsti Blackout anche negli USA.

 

Il fenomeno dei blackout si è avuto lo scorso inverno ad ogni latitudine:  CinaTurchiaGiapponeKazakistanUzbekistanTaiwanKirghizistanSri LankaPakistan. L’Indonesia ha proibito l’esportazione di carbone.

 

Paesi UE come l’Austria e la Romania hanno cominciato a parlare a livello politico e in TV di blackout già lo scorso autunno. La Germania ha mandato in onda spot apocalittici per preparare i tedeschi (e gli immigrati in Germania, a giudicare dal video) ad un inverno in cui poteva venire a mancare il riscaldamento.

 

In Germania, Paese che a causa della privatizzazione ha rischiato a inizio anno un blackout del gas, la scorsa settimana le ferrovie hanno fermato tutti i treni merci a causa della mancanza di corrente elettrica.

 

Il tema dei blackout era stato trattato da un documento del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), l’organo che controlla i servizi segreti italiani. Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti 4 mesi fa davanti ad una platea di imprenditori ha parlato apertis verbis di rischio blackout.

 

Come già detto da Renovatio 21, il Blackout è una forma più avanzata di lockdown: blocca la Civiltà in modo piuttosto definitivo.

 

Un’interruzione dei servizi basilari porterebbe portare velocemente al collasso delle leggi degli Stati, con il conseguente stabilimento di un nuovo ordine che potrebbe essere proposto da chiunque si dicesse pronto a dare la soluzione.

 

Il blackout è quindi un ulteriore strumento di sottomissione?

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