Epidemie

Bill Gates annunzia una variante COVID «ancora più fatale»

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Il tour di promozione del nuovo libro di Bill Gates – che, a quanto sembra dal ritmo delle sue pubblicazione, è un ultramiliardario grafomane – non smette di regalare momenti magici di disvelamento della natura del magnate e della sua abituale inclinazione al bioterrorismo mediatico.

 

Il libro si chiama ovviamente Come prevenire la prossima pandemia, e il mondo non vede l’ora di leggerlo.

 

In una recente intervista al Financial Times, il Gates avverte che la pandemia di COVID-19 mica è finita: anzi,  è probabile che sia in arrivo una variante «ancora più fatale» dell’invincibile coronavirus, quello per la difesa del quale il Billo ha investito in Big Pharma miliardi a bizzeffe. Con che risultato? È la domanda che nessun giornalista, per qualche motivo, fa.

 

«Siamo ancora a rischio che questa pandemia generi una variante che sarebbe ancora più trasmissiva e ancora più fatale», ha dichiarato ancora una volta il paperone Microsofto, per poi dire di non voler risultare come una «voce di sventura e oscurità». Billo uccello del malaugurio: ma come gli è venuta in mente ‘sta idea? Non lo pensa nessuno, al massimo una certa porzione dell’umanità è convinta del fatto che la pandemia sia una possibile macchinazione volontaria, e quindi che la sfortuna (compagna dei vita dei nerd, anche quelli ricchi) non c’azzecchi nulla.

 

Al Financial Times, il filantrocapitalista ha dato i numeri, affermando che esiste un rischio «molto superiore al 5%» che emerga un ceppo più virulento, aggiungendo: «Non abbiamo nemmeno visto il peggio». Eccallà: mancava solo che dicesse «e ne ho in serbo altre di fortissime!», come in un’antica canzone di Elio e le Storie Tese.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’ex marito della Melinda aveva annunziato l’arrivo del supervirus già in un TED Talk del 2015. Ad un TED più recente, si è lamentato delle persone che stavano fuori dal palazzo a protestare ed inveire contro di lui, dicendo che non capisce come sia possibile ci siano queste assurde teorie del complotto nei suoi confronti, e definendo i manifestanti come «pazzi».

 

Perché, argomentava nella geremiade, «tutto si trasforma in qualcosa in cui ci sono costantemente pazzi che saltano fuori?»

 

I «pazzi» sono coloro che dubitano di Bill Gates. Con buona probabilità anche coloro che leggono questo articolo sono definibili dal Creso di Seattle come «pazzi».

 

Il più grande proprietario terriero americano, amico dell’intero popolo cinese, ex amico del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, ci aveva regalato ulteriori perle ad un recente evento della Conferenza sulla sicurezza di Monaco a febbraio, quando ha dichiarato che «purtroppo» la variante Omicron è un «tipo di vaccino» e ha «fatto un lavoro migliore nel raggiungere la popolazione mondiale rispetto a quello che abbiamo con i vaccini» fornendo un’immunità naturale.

 

«Purtroppo».

 

Come riportato da Renovatio 21, la definizione di immunità di gregge è stata cambiata: essa ora si ottiene non più quando una percentuale della popolazione ha gli anticorpi (naturali o da vaccino), ma quando quella percentuale della popolazione è vaccinata. Così, improvvisamente, dice il sito dell’OMS, in una pagina modificata repentinamente l’anno scorso.

 

Ah sì, ricordiamo che dell’OMS il principale donatore, con oltre 400 milioni di dollari gettati da tutti gli enti che controlla, è sempre lui, Guglielmo Enrico Gates III, Re di Windows, Tiranno del Pianeta Vaccinìa, distruggitore della disinformazione medica, imperatore della geoingegneria solare, demiurgo dell’alterazione genetica, signore del maglioncino e, secondo il malvagio suo nemico Elone Musk, icona per erezioni perse velocemente.

 

 

 

 

Immagine di DonkeyHotey via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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