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Biden si sta preparando al fallimento dell’offensiva ucraina?

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Il sito americano Politico ha riferito ieri che l’amministrazione Biden si sta preparando alla probabilità che la tanto decantata offensiva primaverile dell’Ucraina fallisca.

 

Pubblicamente, la squadra del presidente Joe Biden ha offerto un sostegno incrollabile all’Ucraina, impegnandosi a caricarla di armi e aiuti economici «per tutto il tempo necessario», osserva la testata.

 

Tuttavia, se l’imminente stagione dei combattimenti produrrà guadagni limitati, i funzionari dell’amministrazione hanno espresso in privato che temono di essere lasciati a bocca aperta dal fallimento dello sforzo militare.

 

Questo per non parlare dell’effettivo costo umano del fallimento, quello delle decine di migliaia di vite spese nella speranza di «punire» la Russia.

 

«Abbiamo quasi completato le richieste di ciò che [l’Ucraina] ha dichiarato di aver bisogno per la controffensiva poiché negli ultimi mesi abbiamo inviato armi e attrezzature all’Ucraina», ha detto un anonimo funzionario dell’amministrazione. Ma credere nella causa strategica è una cosa. Credere nelle tattiche è un’altra e, a porte chiuse, l’amministrazione è preoccupata per ciò che l’Ucraina può realizzare.

 

L’Ucraina ha sperato di recidere il ponte terrestre della Russia verso la Crimea, e i funzionari statunitensi ora sono scettici sul fatto che ciò accadrà, secondo due funzionari dell’amministrazione che hanno familiarità con la valutazione, continua l’articolo di Politico. Vi sono ancora speranze nel Pentagono che l’Ucraina ostacolerà le linee di rifornimento della Russia, anche se una vittoria totale sulle truppe russe appena fortificate finirà per essere troppo difficile da ottenere.

 

Inoltre, l’Intelligence statunitense indica che l’Ucraina semplicemente non ha la capacità di respingere le truppe russe da dove erano profondamente trincerate, e un sentimento simile ha preso piede sul campo di battaglia altrove in Ucraina, secondo i funzionari.

 

«Se l’Ucraina non può guadagnare in modo drammatico sul campo di battaglia, sorge inevitabilmente la domanda se sia il momento di fermare negozialmente i combattimenti», ha detto a Politico Richard Haass, presidente del Council on Foreign Relations. «È costoso, stiamo esaurendo le munizioni, abbiamo altre contingenze in tutto il mondo a cui prepararci».

 

«È legittimo porre tutte queste domande senza compromettere gli obiettivi dell’Ucraina. È semplicemente una questione di mezzi», ha detto lo Haass.

 

Come riportato da Renovatio 21, voci anche incongrue si stanno susseguendo in questi giorni, come il tentato assassinio di Putin con drone kamikaze o la rivelazione che sarebbe Washington a fermare le operazioni di attacco sin dentro la Russia preparate dal regime di Kiev. Non abbiamo idea se queste informazioni, subito propalate dai giornali – e immaginiamo che sia il Washington Post che Politico siano accessibili alle agenzie di Intelligence USA – siano un modo di intorbidire le acque in attesa di una mossa decisiva.

 

 

 

 

 

Immagine di Military of Defense Ukraine via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

 

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