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Biden dice che sta «governando il mondo»

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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden afferma di essere «al governo del mondo» e che pertanto non ha effettivamente bisogno di alcun test cognitivo per dimostrare la sua idoneità alla carica.

 

Il presidente ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista rilasciata venerdì ad ABC News, quando l’81enne è stato ripetutamente incalzato da George Stephanopoulos in merito alle crescenti preoccupazioni riguardanti le sue condizioni mentali e fisiche.

 

Alla domanda se avesse «sottoposto il paziente a una valutazione neurologica e cognitiva completa», Biden ha fornito una risposta piuttosto incoerente.

 

«Ho avuto – ogni giorno mi sottopongo a un test neurologico completo. E ho fatto una visita medica completa. Ho avuto, sai, voglio dire, sono stato al Walter Reed [un centro medico militare nazionale USA, ndr] per le mie visite mediche. Voglio dire – uhm sì, la risposta», ha affermato.

 

Incalzato ulteriormente sul fatto che si fosse effettivamente sottoposto a «test cognitivi specifici» e a un esame da parte di un neurologo qualificato, piuttosto che di un medico di pratica più ampia, Biden ha insistito che «nessuno» gli aveva detto che in realtà aveva bisogno di sottoporsi a uno.

 

Il presidente ha eluso la domanda se avrebbe volontariamente superato tale test e ne avrebbe reso pubblici i risultati, insistendo sul fatto che il suo lavoro da solo dimostra che è abbastanza idoneo per l’incarico.

 


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«Guarda. Ho un test cognitivo ogni singolo giorno. Ogni giorno ho quel test. Tutto quello che faccio. Sai, non solo sto facendo campagna elettorale, ma sto governando il mondo. Non – e non è lui – sembra un’iperbole, ma siamo la nazione essenziale del mondo», ha affermato l’ottuagenario del Delaware.

 

Durante l’intervista, il presidente ha anche attribuito la sua prestazione mediocre durante il dibattito della scorsa settimana contro Donald Trump al fatto di aver sofferto di un «brutto raffreddore», liquidandolo come un «brutto episodio» piuttosto che come parte di un problema più grande.

Il fiasco del dibattito ha rinvigorito preoccupazioni di lunga data sull’età avanzata di Biden, nonché sul suo stato di salute in declino.

 

Venerdì, un gruppo di 168 sostenitori di alto profilo del Partito Democratico, tra cui importanti donatori e accademici, ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti, esortandolo a ritirarsi dalla corsa, ha riferito il Washington Post, citando fonti anonime.

 

I firmatari hanno chiesto «rispettosamente» a Biden di farlo, sostenendo che la mossa era necessaria «per il bene della nostra democrazia e del futuro della nostra nazione», secondo il rapporto. Tuttavia, Biden ha ripetutamente promesso di continuare a perseguire la rielezione, respingendo qualsiasi prospettiva di ritiro tra le crescenti critiche degli ultimi giorni.

 

Lo Stephanopoulos ha intervistato altre volte il Biden ed è noto per agire come sorta di «materasso» per l’intervistato.

 

Come riportato da Renovatio 21, si tratta del medesimo giornalista in una cui intervista del 2022 il vegliardo della Casa Bianca aveva sobriamente definito «assassino» il presidente russo Vladimir Putin.

 


Biden aveva inoltre ricordato di aver avuto un incontro con Putin durante il quale il presidente della Federazione Russa gli avrebbe detto di «non avere un’anima». Si trattava anche all’epoca di una prova della demenza presidenziale, tuttavia nessuno, tra i grandi media e il Partito Democratico, pareva accorgersene.

 

Ora che la strategia del lawfare (la guerra giudiziaria, non dissimile a quella scatenata per venti anni e passa contro Silvio Berlusconi in Italia) è fallita, si impone il cambio di un candidato-marionetta del potere profondo purtroppo divenuto incontrovertibilmente impresentabile.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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