Cina

Biden chiama Xi dittatore in una conferenza stampa dopo il Summit

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Il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden ha definito il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping come «un dittatore» durante una conferenza stampa a seguito di un incontro avutosi tra i due alla conferenza APEC 2023 tenutasi a San Francisco.

 

Fino a quel momento, il vertice sembrava essere andato molto bene. Per questo motivo alcuni suppongono si tratti dell’ennesimo episodio di demenza senile del Biden, che di fatto ha rovinato l’intero incontro con le sue parole proferite pure in scioltezza davanti alla stampa del Paese e del mondo.

 

«Dopo oggi, si riferirebbe ancora al Presidente Xi come ad un dittatore» ha chiesto un giornalista.

 

«Guardi, lui lo è. È un dittatore nel senso che è un tizio che governa un Paese che è un paese comunista che è basato su una forma di governo totalmente differente dalla nostra» ha risposto Biden.

 

 

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Come è possibile vedere in alcuni filmati, al presidente subito dopo il commento sullo Xi dittatore viene detto di andar via dalla sala.

 

 

In rete circola anche un video del segretario di Stato (cioè il ministro degli Esteri) Anthony Blinken, che pare non riuscire a contenere lo shock dopo la dichiarazione del suo presidente. Blinken «sta morendo dentro», scrivono i commentatori in rete osservando il filmato.

 

 

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«Il commento sul dittatore probabilmente metterà in ombra quello che sembra un taglio su alcune aree molto importanti, vale a dire il controllo del fentanil e il dialogo tra i due eserciti. La Cina potrebbe scegliere di ignorarlo… o no» ha scritto la testata economica Bloomberg.

 

La Cina invece pare proprio di non aver scelto di ignorare alcunché.

 

Il governo cinese ha già espresso, mentre il volo di Xi era diretto verso Pechino, la sua prima reazione al fatto che Biden abbia definito il presidente cinese un «dittatore».  Va sottolineato che l’insulto è stato proferito mentre Xi era letteralmente ancora lì a San Francisco  – se non addirittura ancora nello stesso edificio.

 

La descrizione del presidente Joe Biden del leader cinese Xi Jinping come di un dittatore è «estremamente sbagliata», ha detto ieri la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning in una regolare conferenza stampa a Pechino.

 

La Mao ha criticato l’osservazione del Biden come «manovra politica irresponsabile». In molti ritengono che molte altre condanne da parte della Cina potrebbero essere in arrivo. Questo potrebbe essere solo l’inizio.

 

Biden aveva definito Xi come un dittatore altre volte in precedenza. L’appellativo era stato usato anche dal ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock a settembre durante un’intervista con una TV americana. Anche in quel caso, la diplomazia cinese reagì.

 

Polemiche ulteriori riguardo all’incontro di San Francisco erano sorte quando i cittadini si sono resi conto che la città era stata ripulita per l’arrivo di Xi: niente tende, niente barboni, drogati, sporcizia, gente che defeca per strada – cioè quella che è divenuta la normalità della cittadina californiana. Perché mai, si sono domandati in molti, non è possibile farlo in ogni altro giorno dell’anno?

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In un altro segno interessante della disastrosa conferenza stampa, Biden ha parlato in modo elogiativo del governatore della California Gavin Newsom, che peraltro è appena arrivato da un viaggio in Cina.

 

 

«Voglio parlare del governatore Newsom, voglio ringraziarlo. È stato un governatore eccezionale, un amico, in effetti potrebbe essere tutto ciò che vuole. Potrebbe avere il lavoro che sto cercando» ha dichiarato dal podio il Biden.

 

Secondo alcuni osservatori, per le elezioni 2024 Biden potrebbe ritirarsi affinché per il Partito Democratico corra il Newsom, i cui risultati politici sono noti a tutti: molti californiani, considerati i lockdown pandemici draconiani, il crimine rampante, gli incendi, gli obblighi vaccinali perfino negli asili, la minaccia alla libertà di espressione, il transgenderismo inflitto ai bambini, la siccità, il caos urbano prosperanti sotto la supervisione del Newsom sono semplicemente emigrati, magari in Stati conservatori come il Texas o la Florida. Qualcuno, tuttavia, sembra essere andato addirittura in Messico.

 

Newsom, alunno del World Economic Forum è figlio dell’uomo che aiutò il miliardario Getty a pagare il riscatto del nipote rapito alla ‘Ndrangheta a Roma.

 

Come noto, la conseguenza del riscatto pagato fu la creazione del mercato intercontinentale della cocaina monopolizzato dai calabresi e dai narcos sudamericani.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

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