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Batwoman è tornata: «nuove varianti COVID continueranno ad emergere»

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La virologa cinese Shi Zhengli, vicedirettore dell’Istituto di Virologia di Wuhan sospettato di essere l’origine della pandemia, è tornata a far sentire la sua voce.

 

La dottoressa Shi, detta anche «Batwoman» per la sua profonda conoscenza dei chirotteri e dei loro virus, ha lanciato un mesto avvertimento secondo cui il mondo dovrebbe prepararsi a coesistere con COVID-19 poiché il virus continuerà a mutare e diffondersi in tutto il mondo.

 

«Non dovremmo farci prendere dal panico, ma dobbiamo prepararci a convivere con il virusa lungo termine», ha detto Shi in un’intervista con i media di Stato cinesi lo scorso mercoledì. Lo riporta il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

 

La controversa virologa ha dichiarato che «poiché il numero di casi infetti è diventato troppo grande, questo ha permesso al nuovo coronavirus di avere maggiori opportunità di mutare». Quindi «nuove varianti continueranno ad emergere».

 

«Poiché il numero di casi infetti è diventato troppo grande, questo ha permesso al nuovo coronavirus di avere maggiori opportunità di mutare (…) nuove varianti continueranno ad emergere»

Per questo, dice la dottoressa, bisogna chiedere che più persone si vaccinino.

 

Di tutte le persone che dovrebbero parlare, la dottoressa wuhaniana ci sembra davvero l’ultima. E invece.

 

La bat-virologa in precedenza aveva respinto le accuse dei media statunitensi di aver collaborato con l’esercito cinese a esperimenti relativi al coronavirus simili alla SARS.

 

All’inizio di quest’anno, NBC News ha fatto riferimento alla presunta collaborazione di Shi sulla ricerca sul coronavirus con lo scienziato militare Ton Yigang nel 2018 e con Zhou Yusen, un altro scienziato militare che ora risulta deceduto nel 2019.

 

Come riportato da Renovatio 21, è emerso che il dottor Zhou, scienziato militare dell’Esercito di Liberazione del Popolo, cioè l’armata della Cina comunista – aveva depositato un brevetto per un vaccino contro il COVID-19.

 

Zhou morì o misteriosamente meno di tre mesi aver depositato il brevetto. Dopo lo scoop della giornalista australiana Sharri Markson, ora in molti sospettano che la sequenza genomica del virus, che il mondo ha aspettato a lungo dai cinesi, possa essere stata da loro conosciuta da lungo tempo  ma tenuta appositamente segreta.

La bat-virologa in precedenza aveva respinto le accuse dei media statunitensi di aver collaborato con l’esercito cinese a esperimenti relativi al coronavirus simili alla SARS.

 

La questione sarebbe molto spinosa, non solo per Pechino – che sarebbe alle prese che la fuga di un virus «militare», magari pensato per un programma di guerra biologica – ma anche per Washington, che con il danaro del contribuente potrebbe aver finanziato un programma militare cinese.

 

È l’idea ribadita da David Asher, un ex consigliere del Dipartimento di Stato, alla NBC: Asher  ha affermato di essere «convinto» che l’esercito cinese stesse finanziando un «programma segreto» che coinvolge i coronavirus. Nel gennaio 2020, Asher è stato coautore di una scheda informativa sull’attività all’interno dell’Istituto di virologia di Wuhan.

 

L’ex consigliere Asher ha sostenuto di aver ricevuto le informazioni da scienziati stranieri all’interno del laboratorio che apparentemente hanno visto alcuni ricercatori in abiti militari.

 

I cinesi sostengono invece che l’Istituto di Virologia fosse utilizzato solo per scopi scientifici civili.

 

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

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