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Autismo e vaccini: alla CNN scappa una mezza verità

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Una nuova ricerca rivela che i bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico hanno significativamente meno probabilità di essere completamente vaccinati rispetto ai bambini non affetti da autismo. Lo stesso vale per le sorelle e i fratelli più piccoli.

 

Ne dà notizia niente meno che la CNN, che di solito non è quello che si dice un canale amico di coloro che si interessano alla correlazione tra autismo e vaccini.

In pratica, forse involontariamente, i grande media fanno autogolo: pubblicando i dati demografici sulla vaccinazione ulteriore dei bambini già vaccinati ed autistici, si stabilisce come una grande porzione di genitori con figli autistici sia in qualche modo convinto della correlazione tra autismo e vaccini.

 

«Questo studio dimostra che i bambini con autismo e i loro fratelli più piccoli potrebbero essere maggiormente a rischio di malattie prevenibili con il vaccino», ha detto Ousseny Zerbo, autore principale dello studio e ricercatore post-dottorato presso la divisione di ricerca della California settentrionale  del consorzio sanitario Kaiser Permanente.

Tale allarme, naturale per i Big Media, non può tuttavia nascondere la verità: i genitori di autistici non vaccinano i figli più piccoli, che, pur condividendo parte dell’eredità genetica, autistici non divengono.

 

Lo studio è stato pubblicato lunedì sulla rivista JAMA Pediatrics.

 

L’autismo è un disturbo neurologico caratterizzato da problematiche inerenti le competenze sociali, comunicative e la presenza di comportamenti ripetitivi. «La causa del disturbo dello spettro autistico è tutt’ora sconosciuta», spiega la CNN, che però si attarda immediatamente a negare la correlazione tra esso e la somministrazione di vaccini.

 

Si chiede al ricercatore: quando ad un bambino viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico, le opinioni dei genitori riguardo ai vaccini cambiano in qualche modo?

«Sappiamo che negli ultimi anni, i tassi di vaccinazione hanno subito un calo generale e volevamo capire se questo fenomeno riguarda in modo proporzionale i bambini con disturbo dello spettro autistico e le loro famiglie», ha detto Zerbo.

 

Zerbo ed i suoi colleghi hanno esaminato i dati di oltre 3.700 bambini a cui era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico prima dei 5 anni e che erano nati tra il 1995 e il 2010. I ricercatori hanno esaminato anche circa 500.000 bambini della stessa età non affetti da disturbi.

 

Nello specifico, hanno osservato se i bambini avessero ricevuto tutti i vaccini raccomandati dal CDC (US Centers for Disease Control and Prevention).

 

«Quello che abbiamo scoperto è che ci sono grandi differenze nei tassi di vaccinazione tra i bambini con e senza disturbi dello spettro autistico»,dice Zerbo.

 

Confrontando i due gruppi di bambini, «abbiamo scoperto che l’80% dei bambini con autismo ha ricevuto tutti i vaccini raccomandati ai bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni, contro il 94% tra i bambini non affetti da autismo».

Dopo la diagnosi di autismo, in pratica, molti genitori smettono di vaccinare.

 

I ricercatori hanno anche esaminato i dati relativi ai fratelli minori dei bambini dello studio, sorelle e fratelli nati tra il 1997 e il 2014.

Qui, ancora una volta, sono emerse alcune differenze, in quanto i fratelli più piccoli dei bambini affetti da autismo avevano meno probabilità di essere completamente vaccinati rispetto ai fratelli di bambini non affetti da autismo, sostiene Zerbo.

 

Ad esempio, il 73% dei fratelli minori dei bambini affetti da autismo era stato completamente vaccinato a 11 mesi, rispetto all’85% dei fratelli più piccoli di bambini senza disturbo dello spettro autistico.

 

«Non abbiamo esaminato i tassi di vaccinazione prima che ai bambini venisse diagnosticato l’autismo», continua Zerbo.

 

In Canada e nel sud della California, alcuni studi minori più piccoli sono giunti alle stesse conclusioni.

 

«Questo è il più grande studio finora condotto su questo argomento»,  spiegando che lui e i suoi colleghi hanno raccolto dati da sei zone di assistenza sanitaria: due in California, uno ciascuno in Colorado, in Oregon, a Washington ed in Wisconsin.

 

«È un grande studio su diverse zone degli Stati Uniti, quindi i risultati rappresentano molto bene la popolazione statunitense».

 

Una popolazione che, ricordiamolo noi, conta oramai 1 bambino con disturbi dello spettro autistico su 38.

 

 

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