Sorveglianza

Australia, la polizia chiede di segnalare il vicino «anti-governo o teorici del complotto dei vaccini COVID»

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La polizia australiana sta incoraggiando i cittadini a denunciare i vicini che sono scettici sul vaccino COVID o nutrono opinioni contrarie al governo.

 

Il 12 dicembre, due agenti di polizia di Brisbane sono stati uccisi dai membri famiglia dell’Australia rurale, i Train, che hanno aperto il fuoco mentre i due agenti si avvicinavano alla loro casa. Gli agenti Rachel McCrow, 29 anni, e Matthew Arnold, 26 anni sono morti nell’attacco, mentre un terzo ufficiale, l’agente Randall Kirk, è stato colpito a una gamba ma è riuscito a scappare. Un quarto ufficiale, Keely Brough, è fuggito tra i cespugli.

 

Più tardi una squadra tattica della polizia ha ucciso i membri della famiglia in una sparatoria. L’incidente è usato per rinforzare il regime autoritario oramai installatosi agli antipodi.

 

Il vice commissario di polizia dello Stato del Queensland Tracy Linford ha suggerito che i vicini devono presumere che chiunque nutra opinioni non mainstream sia chiaramente una minaccia.

 

«Come ho detto prima, se c’è qualcuno là fuori che sa di qualcuno che potrebbe mostrare un comportamento riguardo alle teorie del complotto, antigovernative, anti-polizia, teorie del complotto sulla vaccinazione COVID-19 come quello che stiamo vedendo con la famiglia Train, vorremmo saperlo. Vogliamo saperlo. E potete contattare direttamente la polizia o passare attraverso Crime Stoppers», ha dichiarato il funzionario delle forze dell’ordine.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, similmente a quanto accade nella vicina Australia due settimane fa il servizio di intelligence per la sicurezza della Nuova Zelanda ha pubblicato un bollettino in cui si afferma che chiunque abbia opinioni politiche dissidenti è stato «radicalizzato», chiedendo al pubblico di denunciare i propri amici e familiari se mettono in dubbio la versione del governo, ritenuto dalla premier Jacinda Ardern (ardente membro delle iniziative WEF) «la vostra unica fonte di verità».

 

La storia della trasformazione dell’Australia, da democrazia ammirata in tutto il mondo a incubo totalitario sullo stile della Cina Popolare (Paese con cui, bizzarramente, Canberra è in conflitto) è ancora tutta da scrivere, perché non è ancora finita.

 

Abbiamo visto, in pochi mesi, l’Australia che deporta il tennista numero uno al mondo, l’Australia che istituisce campi di concentramento, l’Australia che usa armi a microonde contro i manifestanti in protesta e impedisce ai suoi cittadini di partire, o tornare, nel Paese, l’Australia che ordina a nonni e nipoti di non avvicinarsi l’un l’altro e che di chiara che i non vaccinati saranno «infelici» e «soli» per tutta la vita, l’Australia che manda l’esercito a controllare il lockdown e proibisce le conversazioni tra esseri umani, l’Australia che proibisce ai bambini di scartare i regali di Natale e ai grandi di baciarsi ed abbracciarsi a capodanno, l’Australia che causa la morte di neonati negando loro il viaggio per l’intervento chirurgico e che arresta donne incinte in casa davanti alle loro famiglie per aver scritto un post su Facebook, l’Australia che ti tira fuori dall’auto spaccandoti il finestrino per legge e che vuole arrestare «i complottisti del COVID» (sì, la proposta c’era già, e da anni).

 

Come riportato da Renovatio 21, l‘Australia ha avuto di recente un problema di spinaci allucinogeni, e vedendo cosa è diventata la realtà australiana ai cittadini potrebbero venire certe tentazioni.

 

Tuttavia, in nessun modo dobbiamo dimenticare che la delazione è stata proposta anche qui da noi: non dimentichiamo mai quando il ministro Speranza andò da Fabio Fazio a dire che avrebbero fatto i controlli nelle case per evitare «le feste», aggiungendo anche che si sarebbero avvalsi delle «segnalazioni» – cioè delle delazioni dei vicini.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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