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Attaccano anche Medjugorje: sui giornali pellegrini no vax e untori

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Si prepara un nuova stretta alla libertà dei cittadini italiani. Dopo la fine della libertà di lavoro, di spostamento, di cura e di espressione, ecco che molti segni lasciano pensare che anche la libertà di culto verrà (di nuovo) toccata in nome della pandemia.

 

Un recente servizio della testata del figlio di Enrico Mentana (con cui collabora anche l’ex deputato grillino Alessandro Di Battista) andava in cerca, con tanto di telecamere nascoste, dei cattolici no vax. L’articolo contiene strafalcioni e inesattezze pazzesche (tipo: la messa, secondo l’articolista, viene detta dal pulpito…), ma non ci scandalizziamo.

 

Come riportato da Renovatio 21, la TV nazionale La7 ha mandato in onda un attacco a Monsignor Viganò, definito da un giornalista, dopo la visione di uno spezzone di discorso di Sua Eminenza, come un «mascalzone».

 

Anche i fedeli di Medjugorje paiono ora essere entrati nell’obbiettivo della stampa di sistema

Tuttavia, a quanto pare non si fermeranno ai soli tradizionalisti intransigenti o ai cattolici critici dello stato delle cose dell’era pandemica.

 

Anche i fedeli di Medjugorje paiono ora essere entrati nell’obbiettivo della stampa di sistema.

 

Il  Corriere della Sera ha appena pubblicato un articolo intitolato «Sassari, in pellegrinaggio a Medjugorje: in 30 prendono il COVID, 6 no-vax gravi in ospedale».

 

Vi si legge:

 

«Pellegrinaggio a Medjugorje, viaggio della fede, ritorno da incubo per 180 fedeli: più di 30 infettati e 6 — tutti non vaccinati e no vax accaniti — ricoverati nel reparto malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari»,

 

Si tratta di un allarme da non sottovalutare, scrive il principale quotidiano nazionale: perché il pullman di fedeli in realtà va associato a quella parola tremenda, «focolaio».

Il  Corriere della Sera ha appena pubblicato un articolo intitolato «Sassari, in pellegrinaggio a Medjugorje: in 30 prendono il COVID, 6 no-vax gravi in ospedale»

 

«È nuovamente allerta, con il nuovo focolaio che rischia di propagarsi, perché i pellegrini provengono da una decina di centri della Gallura, ma anche da altri comuni del Nord Sardegna e da Sassari».

 

Viene quindi specificato che i sardi avrebbero effettuato il pellegrinaggio con «Trasferimenti in autobus, senza particolari precauzioni, nonostante la Bosnia sia uno degli stati segnalati per una terza ondata della pandemia particolarmente diffusa».

 

Si scopre così anche che «una donna soltanto, fra i contagiati, era già stata vaccinata, con due dosi. Positivo anche il marito, tuttavia sintomatico, e sottoposto all’isolamento nella sua abitazione». (ci chiediamo se sia un refuso: volevano dire asintomatico? In realtà la cosa ha poca importanza)

 

«Non risultano essere state adottate particolari precauzioni e il contagio potrebbe essere avvenuto nei trasferimenti in autobus, durante i quali i pellegrini si sono travati in spazi ristretti e sono al lungo rimasti in contatto ravvicinato» scrive il Corriere, che probabilmente non ha mai preso un treno regionale negli ultimi mesi – consigliamo quelli del venerdì pomeriggio in uscita da Milano. Come noto, i treni regionali, che sono i più affollati, sono misteriosamente esenti dall’obbligo di green pass. Tuttavia bisogna rimanere concentrati sugli «spazi ristretti» e il «contatto ravvicinato» dei pullman per Medjugorje.

Il fenomeno Medjugorje era sempre stato ben tollerato dall’establishment «laico» italiano. Le masse di pellegrini che vanno e vengono dalla Bosnia erano visti con bonomia come un innocuo fenomeno ai limiti del New Age, o una questione di folclore popolare contemporaneo da studiare

 

Infine, un’informazione importante: «Le condizioni dei ricoverati per il cluster sopravvenuto dopo il pellegrinaggio non sono ritenute al momento gravi». Tanto rumore per nulla? No, perché avverte Via Solferino, esse sono «comunque serie e “non stabili”».

 

Il fenomeno Medjugorje era sempre stato ben tollerato dall’establishment «laico» italiano. Le masse di pellegrini che vanno e vengono dalla Bosnia erano visti con bonomia come un innocuo fenomeno ai limiti del New Age, o una questione di folclore popolare contemporaneo da studiare, come nel saggio Cattolicesimo magico del sociologo Marco Marzano.

 

Ora la musica è cambiata: Medjugorje può essere luogo di no vax e (quindi) di contagio. Dall’apparizione mariana al focolaio del COVID il passo può essere breve.

 

Le cose stanno mutando in fretta: la vostra libertà di culto – complice il Bergoglio vero grande agente della psicopandemia e del globalismo mRNA – è prevedibile sarà messa in discussione in modo frontale nelle prossime settimane.

Ora la musica è cambiata: Medjugorje può essere luogo di no vax e (quindi) di contagio. Dall’apparizione mariana al focolaio del COVID il passo può essere breve

 

Non è una novità: il referendum per capire se avremmo accettato questa limitazione vi è già stato l’anno scorso, quando ci dissero che potevamo andare in tabaccheria ma non in parrocchia, chiusa per lockdown. Al referendum abbiamo detto sì.

 

Sono seguiti segni di desacralizzazione evidente: dispenser di amuchina sulla acquasantiere, guanti di lattice per la Santa Eucarestia.

 

Ora potrebbero arrivare anche segni di persecuzione vera e propria. Quanti davvero se ne meraviglierebbero?

 

Sta scritto: «Et vos estote parati» (Lc, 12, 40)

 

Tenetevi pronti.

 

 

 

 

 

Immagine di János Korom via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

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