Grande Reset

Articolo del WEF elogia il modo in cui miliardi di persone hanno rispettato le restrizioni di blocco

Pubblicato

il

Un editoriale pubblicato dal World Economic Forum loda come «miliardi» di persone abbiano rispettato le restrizioni imposte a seguito del lockdown pandemico, suggerendo che le masse dunque farebbero  lo stesso per la questione della riduzione le emissioni di carbonio.

 

L’articolo è intitolato «My Carbon: un approccio per città inclusive e sostenibili”» ed è stato scritto da Mridul Kaushik e Kunal Kumar, direttore della missione per le Smart Cities del ministero dell’Edilizia Abitativa e degli Affari urbani dell’India.

 

L’argomento del pezzo è come convincere le persone ad adottare «programmi personali di indennità di carbonio” dato che tali schemi finora sono stati in gran parte infruttuosi.

 

Gli autori osservano che i miglioramenti nella tecnologia di localizzazione e sorveglianza stanno aiutando a superare la «resistenza politica» contro tali programmi.

 

«COVID-19 è stato il test della responsabilità sociale» dichiarano, elogiando il fatto che «un numero enorme di restrizioni inimmaginabili per la salute pubblica sono state adottate da miliardi di cittadini in tutto il mondo».

 

«Ci sono stati numerosi esempi a livello globale di mantenimento del distanziamento sociale, dell’indossare mascherine, di vaccinazioni di massa e di accettazione di applicazioni di tracciamento dei contatti per la salute pubblica, che hanno dimostrato il nucleo della responsabilità sociale individuale».

 

Ci viene detto, in pratica, che il COVID è servito ottenere dalle masse il potere di tracciarle e di comandare la loro obbedienza: il tentativo, come sappiamo è riuscito, ed ora si va oltre. Non è un caso che uno degli autori dell’articolo si occupi di Smart Cities, cioè di città interconnesse, dove con il pretesto del risparmio energetico si stabilisce un controllo verticale sull’attività dei cittadini.

 

Le Smart Cities, come le smart-home – quella che chiamano anche domotica – fanno filtrare la cibernetica nello spazio della vita quotidiana, quindi, etimologicamente, il controllo, qui esteso ad ogni ambito della vita umana.

 

Un controllo ancora più capillare sarà permesso dalle «innovazioni tecnologiche della Quarta Rivoluzione Industriale: i progressi nelle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la blockchain e la digitalizzazione possono consentire il monitoraggio delle emissioni personali di carbonio, aumentare la consapevolezza e anche fornire consigli individuali su scelte etiche e a basse emissioni di carbonio per il consumo di prodotti e servizi».

 

Gli autori pongo l’accento sulle possibilità dell’Intelligenza Artificiale: «L’Intelligenza Artificiale può anche aiutare a rafforzare i modelli di business dell’economia circolare come i modelli di prodotto come servizio, le previsioni della domanda e la gestione intelligente delle risorse combinando i dati storici e in tempo reale di prodotti e utenti».

 

Con il fine della sostenibilità, diventa quindi decisivo il tracciamento, via IA, delle azioni del cittadino.

 

«Esiste un numero significativo di programmi e applicazioni che consentono ai cittadini di contribuire alle emissioni di carbonio fornendo loro una consapevolezza approfondita sulle scelte del carbonio personale per il cibo, i trasporti, l’energia domestica e le scelte di stile di vita».

 

Tutto deve passare attraverso sensori ed Intelligenza Artificiale:

 

«Ci sono stati importanti progressi nelle tecnologie per la casa intelligente, le scelte di trasporto con implicazioni di carbonio, l’introduzione di contatori intelligenti nel fornire scelte individuali per ridurre le proprie emissioni legate all’energia, lo sviluppo di nuove app personalizzate per tenere conto delle emissioni personali e migliori scelte per le emissioni legate al cibo e ai consumi».

 

«L’Intelligenza Artificiale può anche aiutare a rafforzare i modelli di business dell’economia circolare come i modelli di prodotto come servizio, le previsioni della domanda e la gestione intelligente delle risorse combinando i dati storici e in tempo reale di prodotti e utenti».

 

La necessità di sensorizzare l’attività individuale in base all’«impronta carbonica» circola da anni al WEF, dove i partecipanti non si vergognano a parlarne.

 

Come riportato da Renovatio 21, a Davos quest’anno il presidente del gruppo cinese Alibaba, J. Michael Evans,  durante un panel  si è vantato dello sviluppo di un «tracker individuale dell’impronta di carbonio» per monitorare ciò che fai: viaggi, acquisti, cibo ogni attività «nella piattaforma».

 

 

Nello stesso evento, la manager del megagruppo finanziario semipubblico norvegese DNB ASA Kjerstin Braathen giustificava la necessità di parlare delle «carenze energetiche in arrivo»

 

 

Insomma bisogna ascoltare sempre con attenzione quello che si dice sui media del World Economic Forum di Klaus Schwab e quel che vanno in giro cinguettando i suoi adepti.

 

Perché, va riconosciuto, ci parlano oramai con estrema sincerità del piano demoniaco a cui vogliono sottoporci.

 

Non è un caso che l’articolo di cui sopra faccio uso esplicito del concetto Schwabiano di «Quarta Rivoluzione Industriale», cioè l’inferno programmato per l’umanità dallo Schwabbo, che vi ha scritto pure un libro, giustamente definito il «Necronomicon di Davos».

 

 

Più popolari

Exit mobile version