Pensiero

Appello per ogni centimetro della vostra vita

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In Ogni Maledetta Domenica, film del 1999 diretto da Oliver Stone, il protagonista Tony D’Amato, interpretato da Al Pacino, è un coach che riesce nella titanica impresa di ricostruire una squadra di football partendo letteralmente da zero, combattendo contro l’egoismo, l’individualismo e la mancanza di autostima dei suoi ragazzi.

 

Alla fine del film, prima della partita decisiva – la più importante della loro vita – Al Pacino pronuncia alla squadra un discorso motivazionale rimasto nella storia del cinema, e non solo. 

 

 

Non so cosa dirvi davvero (…), tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale, tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta uno schema dopo l’altro fino alla disfatta!

 

Siamo all’inferno adesso signori miei, credetemi, e possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi
oppure aprirci la strada lottando verso la luce; possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta; io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio (…).

 

Sapete col tempo, con l’età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita; però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri!


E così è il football! Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d’errore è ridottissimo!

 

Capitelo!


Mezzo passo fatto un po’ in anticipo o un po’ in ritardo e voi non ce la fate! Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa!


Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto!

 

Sono intorno a noi!

 

Ce ne sono in ogni break della partita!

 

Ad ogni minuto!

 

Ad ogni secondo!

 

In questa squadra si combatte per un centimetro! In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi
e tutti quelli intorno a noi per un centimetro!

 

Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro! Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire!

 

E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro, è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro!

 

E io so che se potrò avere un’esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro! La nostra vita è tutta li! In questo consiste! (…).

 

Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi! Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi! Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra!

 

Consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui!

 

Questo è essere una squadra signori miei!

 

Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo o saremo annientati individualmente!

 

È il football ragazzi, è tutto qui; allora, che cosa volete fare?”

 

 

Si tratta decisamente di una sequenza emozionante, di un discorso che lascia il segno.

 

Ogni singolo centimetro perso oggi, diventerà il pretesto per toglierci il centimetro successivo

Questo per dirvi, cari amici, di non mollare mai, di rimanere saldi e perseveranti, di non indietreggiare di fronte all’offensiva di questi criminali; ogni singolo centimetro perso oggi, diventerà il pretesto per toglierci il centimetro successivo.

 

Centimetro dopo centimetro di concessioni e di cedimenti diventeranno in brevissimo tempo chilometri da scalare per riconquistare libertà perdute.

 

Abbiamo accettato di perdere i centimetri della socialità e della comunità e ci hanno tolto i centimetri dei nostri volti offuscandoli con luridi bavagli, rendendoci ombre anonime di ciò che eravamo.

 

Abbiamo accettato di cedere centimetri della nostra umanità, persino nelle nostre famiglie –  loro in cambio ci hanno messo un codice a barre per esercitare le più inviolabili e intoccabili libertà personali.

 

Abbiamo accettato di cedere centimetri della nostra umanità, persino nelle nostre famiglie –  loro in cambio ci hanno messo un codice a barre per esercitare le più inviolabili e intoccabili libertà personali

Altri centimetri perduti: abbiamo accettato silenziosamente nel 2017 di offrire i nostri figli alla religione del vaccino, accendendo la miccia della bomba che ci sta esplodendo tra le mani in questi tempi duri.

 

Abbiamo accettato, come cattolici «annacquati», di voltarci dall’altra parte, facendo finta che la filiera di morte che coinvolge nella sua totalità l’industria farmaceutica, soprattutto nella produzione di vaccini, non ci riguardasse se non «remotamente», scendendo vigliaccamente a patti con il principe di questo mondo che ci ha resi sale insipido che non dà più sapore a nulla.

 

Vi prego, cari amici, non cedete alla paura, perché è il fondamento su cui si basa il loro castello di carte!

 

Vi prego, cari amici, non cedete alla paura, perché è il  fondamento su cui si basa il loro castello di carte!

Non cedete il centimetro della difesa del corpo sano, del vostro corpo sano!

 

Un loro pallino, sin dal principio di questa falsa pandemia, è stata l’eliminazione del concetto di sanità, con l’invenzione dei cosiddetti asintomatici (falso concetto che ci ha resi di fatto tutti potenziali untori, demolendo così la naturalezza delle nostre relazioni e iniettando, anche tra i nostri affetti più cari, il germe del sospetto, della paranoia e dell’ipocondria).

 

Siamo arrivati al punto che per esercitare diritti inalienabili sanciti per natura, come quello al lavoro, alla propria realizzazione personale e sociale, alla salute, lo Stato, giunto ad essere nostro nemico, ci richiede continuamente di dimostrare il nostro stato di salute (per lo Stato, quindi, saremmo tutti malati fino a prova contraria).

 

Per questo vi chiedo di stare alla larga dal green pass.

 

Non usatelo anche se ne avreste diritto!

 

Non entrate nel tunnel dei tamponi! Sono gli strumenti con cui ci fanno cedere preziosi centimetri, che anzi, dovremmo invece riguadagnare

Non entrate nel tunnel dei tamponi! Sono gli strumenti con cui ci fanno cedere preziosi centimetri, che anzi, dovremmo invece riguadagnare. Concedendoci al sistema dei tamponi non faremmo altro che acconsentire alla logica della mercificazione di diritti inalienabili. Non diamogli assolutamente questa soddisfazione. Deve essere la nostra linea Maginot! 

 

Nessuno si deve mai permettere di porre alcuna condizione perché si esercitino le libertà fondamentali, necessarie alla propria esistenza e alla propria realizzazione personale.

 

Le nostre vite, le nostre famiglie, i nostri figli, il nostro lavoro, la nostra dignità non sono e non saranno mai in vendita!

Le nostre vite, le nostre famiglie, i nostri figli, il nostro lavoro, la nostra dignità non sono e non saranno mai in vendita! Nemmeno a prezzi calmierati!

 

Sarà facile resistere? Certo che no. Come ci insegna il coach D’Amato, invece che cedere centimetri, per comodità, per paura, per opportunismo, ma anche per un’umana necessità, dovremo faticosamente cercare di avanzare trovando centimetri dove mai forse avremmo pensato di trovarli.

 

Per sopravvivere come individui e come famiglie dovremo d’ora in poi ragionare proprio come una squadra: i centimetri che ci servono sono dappertutto.

 

Toccherà a noi, con grandi sacrifici ma con altrettanta forza e creatività far sì che quei centimetri diventino chilometri!

 

Lo dobbiamo prima di tutto ai nostri figli. Restiamo in piedi per loro!

 

 

Alessandro Corsini

 

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