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Ambasciatore ucraino invita ad uccidere i russi poi si scusa

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L’ambasciatore ucraino in Kazakistan si è scusato con la Nazione ospitante dopo un’intervista in cui aveva giustificato l’uccisione di «quanti più russi possibile» , ha affermato lunedì il ministero degli Esteri kazako.

 

Le scuse di Petr Vrublevsky sono state riportate da un portavoce del ministero kazako, che ha descritto l’osservazione come «inaccettabile» e ha affermato che una denuncia formale era stata presentata al diplomatico ucraino.

 

«Si è scusato e ha dichiarato che stava parlando mentre stava vivendo una grave tensione emotiva, perché c’è una guerra nel suo paese d’origine» , ha detto il portavoce del ministero jazako, Aibek Smadiyarov, durante un briefing citato dai media locali.

 

È stata inoltre aggiunta l’informazione per cui al momento dell’intervista Vrublevsky si trovava in pausa dal lavoro.

 

L’ambasciatore ucraino ha suscitato polemiche dopo essere stato intervistato da un blogger locale il mese scorso.

 

Alla domanda sulla situazione nel suo Paese, aveva risposto:

 

«Cosa posso dire… Stiamo cercando di uccidere quanti più [russi] possibile. Più russi uccidiamo ora, meno i nostri figli dovranno farlo. Questo è tutto».

 


L’osservazione aveva automaticamente suscitato rabbia in Kazakistan, Paese che ha una corposa minoranza etnica russa.

 

L’Assemblea del popolo del Kazakistan (APK), un organo consultivo presidenziale, ha accusato Vrublevsky di incitamento all’odio e ha messo in dubbio la sua capacità di servire come diplomatico.

 

Il corpo diplomatico ucraino ha incluso negli anni alcuni personaggi controversi. Nel 2018 Kiev ha richiamato il suo console ad Amburgo, Vasily Marushchinets, dopo essere stato accusato di aver condiviso messaggi antisemitici sui social media.

 

Il Marushchinets era stato anche fotografato mentre celebrava il suo 60° compleanno con una torta che raffigurava il Mein Kampf., opera letteraria di Adolf Hitler tornata a circolare prepotentemente nell’Ucraina banderista.

 


Anche l’attuale inviato ucraino in Germania, Andrey Melnik, ha suscitato polemiche in diverse occasioni, anche alla fine di giugno, quando ha negato i crimini di guerra commessi dalle forze nazionaliste ucraine durante la seconda guerra mondiale, sostenendo che non c’erano prove.

 

Kiev ha ricordato il diplomatico dopo che l’intervista ha suscitato proteste da Israele e Polonia, ma Melnik è rimasto ambasciatore ad interim.

 

Come riportato da Renovatio 21, in maggio l’ambasciatore Melnik insultò il cancelliere dello Stato ospitante, Olaf Scholz, il quale incassò fantozzianamente. Il diplomatico ucraino disse che era un «beleidigte Leberwurst», una «salsiccia di fegato offesa», popolare espressione tedesca con cui si indica chi se la prende eccessivamente.

 

Lo Scholzo, ad un passo dal dire all’ucraino «com’è umano lei», rispose che «non c’è bisogno di «reagire in modo eccessivo» a una dichiarazione offensiva.

 

Poco prima, l’ucraino aveva affermato che il cancelliere tedesco non era «uno statista», in quanto era riluttante a visitare Kiev. In seguito si era rifiutato di scusarsi, sottolineando il fatto che la questione era stata chiarita dai due presidenti.

 

 

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