Alimentazione

Ambasciatore russo dimostra come la crisi alimentare è iniziata prima del conflitto ucraino

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«La sicurezza alimentare è stata rovinata per diversi anni da imprudenti passi macroeconomici della collettività dell’Occidente alimentati dalle conseguenze della pandemia di COVID-19. In altre parole, i problemi sono emersi molto prima dell’inizio dell’operazione speciale della Russia in Ucraina», ha affermato l’ambasciatore russo a Washington Anatolij Antonov, secondo il servizio stampa dell’ambasciata sul suo canale Telegram, in una chiara risposta al ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.

 

La Baerbock, assieme al Segretario di Stato Blinken, ad una due giorni «Global Food Security» organizzata dal Dipartimento di Stato USA aveva accusato Putin di star utilizzando un’«arma alimentare». «La Russia non sta solo conducendo la sua guerra brutale con carri armati, missili e bombe», ha dichiarato la Baerbock, appartenente al grottesco e potente partito dei Gruenen (i «Verdi»), che tuttavia, in quanto ecologista, non può non vedere la crisi come una grande opportunità per l’imposizione di regole antiumane.

 

«La Russia sta conducendo questa guerra con un’altra arma terribile ma più silenziosa: fame e privazione» ha comunque dichiarato il ministro tedesco, sprezzante del senso del ridicolo di una Germania deindustrializzata, impoverita e possibilmente barbarizzata dalla crisi economica autoinflitta tramite le sanzioni.

 

L’ambasciatore Antonov ricorda invece quello che tutti – in ispecie i lettori di Renovatio 21 – possono ricordare personalmente senza troppo sforzo: inflazione e sconquasso programmatico della filiera industriale, energetica, finanziaria, logistica e alimentare mondiale erano partiti da mesi e mesi, con sullo sfondo agende sinistre di controllo della popolazione che si dipanano nei decenni. e che sembrano ora aver preso nuova linfa e nuove forme puntando in modo sempre più specifico sull’agricoltura.

 

La crisi alimentare, ha detto il diplomatico di Mosca, è peggiorata dopo un’ondata di «sanzioni unilaterali e illegittime contro la Russia che hanno minato la credibilità dei governi occidentali a causa dell’imprevedibilità delle loro azioni, nonché rotto le catene di approvvigionamento e interrotto i flussi finanziari internazionali», ha affermato l’Antonov.

 

L’ambasciatore ha sottolineato che le dichiarazioni rese dalle nazioni occidentali secondo cui «i loro divieti non coprono le forniture di cibo e fertilizzanti» sono «un inganno» poiché «le sanzioni nelle aree finanziarie e dei trasporti influenzano direttamente la situazione sui mercati alimentari globali».

 

Ciò detto, «la Russia rimane impegnata a rispettare i suoi obblighi sui contratti internazionali relativi alle forniture di esportazione di prodotti agricoli, fertilizzanti, energia e altri beni importanti», ha sottolineato Antonov.

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin aveva accusato la «frenesia delle sanzioni» occidentali come radice della crisi economica globale attuale, la crisi alimentare dell’Ovest porterà ad una nuova crisi migratoria.

 

Putin si è quindi più volte rivolto all’uomo comune che vive in Occidente, indicando chi davvero lo ha messo in difficoltà, e cioè le élite politiche e finanziarie al potere.

 

«Ora stanno costantemente cercando di convincervi che tutte le vostre difficoltà sono il risultato di una serie di azioni ostili della Russia, che devi pagare con il tuo stesso portafoglio per la lotta contro la mitica minaccia russa.

 

«Tutto questo è una bugia. E la verità è che i problemi attuali affrontati da milioni di persone in Occidente sono il risultato di molti anni di azione delle élite dominanti dei loro Stati, dei loro errori, della miopia e delle loro ambizioni.

 

«Queste élite non stanno pensando a come migliorare la vita dei loro cittadini nei paesi occidentali».

 

Da notare, a latere, la strana sequela di incendi e incidenti che hanno colpito vari impianti di produzione alimentare in tutti gli USA.

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