Eutanasia

Alfie, oggi hai vinto il mondo

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Oggi, 28 aprile 2018, un altro martire innocente è stato ucciso. Proprio nel Regno Unito, dopo aver portato sulle proprie spalle, nell’indifferenza di un mondo ormai marcio e putrido nella sua essenza, il tesoro della propria vita così unica, irripetibile e virile.

 

Ebbene sì, scriviamo virile. Un bambino nato il 9 maggio 2016, che da solo, e sottolineiamo da solo, ha dovuto combattere la Buona Battaglia della Vita, contro un mondo ormai sterile, ostile alla Vita, portato all’auto-annientamento dalla Necrocultura. 

Sei stato il loro esperimento, Alfie. L’esperimento necessario per spalancare la finestra di Overton

 

Sei stato il loro esperimento, Alfie.

L’esperimento necessario per spalancare la finestra di Overton. Si sono spinti oltre, saggiando la reazione del mondo per capire in che fase del processo di dissoluzione si è arrivati, così da prendere ora le contromisure per il saltello successivo. E i titoli dei giornali, smorzata appositamente la pressione, non parlano più di omicidio, ma di morte normale: «Alfie si è spento»,  «Alfie ci ha lasciati».

 

Ti hanno lasciato morire di stenti. Ti hanno tolto il nutrimento e, spacciandolo falsamente per tale, ti hanno lasciato solo con una soluzione di glucosato.

Alfie ti chiediamo scusa, per tutti gli uomini di questa chiesa con la c minuscola – anni luce distante dalla vera Chiesa – che ti hanno abbandonato

 

Alfie ti chiediamo scusa, per tutti gli uomini di questa chiesa con la “c” minuscola – anni luce distante dalla vera Chiesa – che ti hanno abbandonato, umiliando la tua battaglia in poche righe di Twitter, o coprendo la loro indifferenza con lunghi discorsi fatti di tante parole vuote, comunicati scritti in gergo «ecclesialmente corretto» per lavarsi una coscienza ormai inesistente, indicativi soltanto della loro totale sottomissione al mondo di cui sopra, il quale gaudente e misericordiosamente accompagnato li sta conducendo, con il suo abbraccio mortale conciliarmente corrisposto, in un abisso senza fondo, una fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. 

 

Alfie ti chiediamo scusa, per non aver più una Fede virile come la tua, una Fede Viva, che odia il compromesso, una Fede Umile che odia le prime pagine dei giornali con le foto del tuo valoroso papà ma che ama il silenzio e la prontezza dell’Azione, dello spendersi per gli altri nell’immediato bisogno e nella necessità.

 

Alfie, infine, da padri di piccoli bimbi come te, ti vogliamo chiedere scusa per non averti lasciato combattere per i nostri figli. Tu, valoroso guerriero che con l’aiuto del Signore avresti annientato ogni superbia e ogni azione malvagia nei confronti di tutti i bambini che verranno dopo di te; ma non te lo hanno permesso Alfie, ti hanno disarmato facendo della tua umanità soltanto un involucro vuoto da eliminare.

Alfie, ti hanno disarmato facendo della tua umanità soltanto un involucro vuoto da eliminare

 

Eppure ora tu sarai lì, piccolo Alfie, nella gloria dei Troni Celesti e delle Dominazioni Angeliche, a splendere di quel Gaudio che solo chi vince il mondo può avere. Sarai lì ad intercedere per noi, insieme a tutti i martiri che ti hanno preceduto e che verranno dopo di te.

 

Il tuo sangue, piccolo Alfie, non sarà vano. Ciò che è stoltezza per questo mondo inutile e votato alla morte, è vita per il sopramondo che ci attende.

Il tuo sangue, piccolo Alfie, non sarà vano. Ciò che è stoltezza per questo mondo inutile e votato alla morte, è vita per il sopramondo che ci attende.

 

Guardando il Patibolo, abbracciandolo, salendolo e lì morendo al mondo, tu hai vinto la morte.

 

Maledetti coloro che hanno ritenuto il tuo sangue inutile: a costoro, un giorno, sarà rivelata la potenza e l’intercessione dei martiri innocenti come te. E non sarà piacevole.

 

Sali ora a cavallo con San Giorgio, Patrono d’Inghilterra e guardaci, scuotici, proteggici.

Guardando il Patibolo, abbracciandolo, salendolo e lì morendo al mondo, tu hai vinto la morte.

 

Quel prodigioso cavaliere e santo martire che ha deciso di intercedere per te nel giorno in cui saresti dovuto morire, un tempo, distruggendo un tempio di Apollo udì i gemiti dei demoni che strepitavano a gran voce.

 

Tu, piccolo martire, hai vinto oggi il Princeps Huius Mundi una volta per tutte. Hai vinto la bestialità degli uomini che so sono votati al male bevendo il sangue e l’innocenza dei piccoli.

 

Grazie, piccolo grande uomo.

 

 

Cristiano Lugli

Alessandro Corsini

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