Spirito

Alcune aziende stanno cercando di trasformare l’industria della cremazione

Pubblicato

il

Keith Crawford e David Odusanya, due ex esperti di marketing del celeberrimo marchio Nike, stanno cercando di reinventare l’attività di cremazione che potrebbe eliminare le tradizionali pompe funebri e loro costi esosi, secondo quanto riferito dal sito Ad Age.

 

Gli esperti ritengono che i millennial e la Generazione Z in particolare stiano cercando nuovi modi per onorare la morte dei loro cari, innescando l’emergere di una serie di nuove startup che cercano di portare la disruption (cioè la disintermediazione: il cambiamento radicale di un mercato) nel business della morte.

 

L’attività di Crawford e Odusanya, la Solace Cremation, mira a dare ai suoi clienti un servizio per cui non devono mai lasciare la comodità della propria casa.

 

Secondo il suo sito web, la Solace si occupa del ritiro della salma, delle scartoffie e della restituzione dei resti tramite un pacco USPS tracciato. Le urne sono realizzate in «gres bianco smaltato stampato in 3D» e possono ospitare le ceneri di una persona fino a 90 chilogrammi.

 

Al momento l’azienda serve solo aree specifiche in California, Florida e Oregon poiché le normative sulla cremazione variano da stato a stato.

 

«Ci siamo subito resi conto che questo passaggio alla cremazione dalla sepoltura significa che l’idea di un’impresa funeraria tradizionale in mattoni e malta non ha senso», ha detto il Crawford ad Ad Age, aggiungendo che la Solace sta «semplificando e modernizzando l’intera esperienza dall’inizio alla fine».

 

«Siamo passati dalle scarpe da ginnastica alla morte», ha aggiunto Odusanya.

 

Naturalmente le restrizioni dell’era COVID-19 hanno aiutato Solace a crescere in maniera significativa negli ultimi due anni. 

 

«Quando è arrivato il COVID e l’idea di entrare in un’attività fisica per fare qualsiasi cosa era piuttosto folle e le persone non volevano farlo, ha accelerato la rilevanza del nostro modello, che è virtuale», ha dichiarato Crawford sempre ad Ad Age.

 

Una cremazione costa circa 895 dollari, quasi un terzo della media nazionale, secondo il rapporto.

 

«La Generazione X è fatta di persone colte per cui stiamo facendo marketing», ha detto al New York Times Mallory Greene, il fondatore di Eirene, un’altra società di cremazione, all’inizio di quest’anno, sostenendo che il settore funerario è «uno dei settori che non è davvero cambiato negli ultimi 100 anni».

 

La mercificazione dei poveri morti non si ferma alla cremazione e si spinge ben oltre i limiti della decente immaginazione. Lo Stato della California ora consentirà ai suoi cittadini di scegliere, oltre alla sepoltura o alla cremazione, anche il «compostaggio umano», cioè l’uso del cadavere per concimare i campi. L’opzione sarà attiva dal 2027.

 

«Il processo di compostaggio di un cadavere, già legalizzato nello Stato di Washington, Colorado e Oregon, prevede di mettere il corpo in un contenitore riutilizzabile, circondarlo con trucioli di legno e aerarlo per far crescere microbi e batteri» scrive il quotidiano San Francisco Gate. «Dopo circa un mese, i resti si decomporranno e saranno completamente trasformati in terriccio. Aziende come Recompose nello Stato di Washington offrono il servizio in una struttura di riduzione organica naturale».

 

È per noi impossibile non vedere come tutto questo sia la Necrocultura realizzata: l’uomo ridotto a concime (cioè escremento), e le sue spoglie reinserite nel ciclo alimentare e ovviamente tutto nel nome della «nuova ecologia green», nuovo mantra che sta opprimendo le nostre vite in questo nuovo secolo.

 

Non è possibile dimenticare qui anche la versione ancora più ecologica della cremazione: l’acquamazione, cioè lo scioglimento del cadavere nell’acido, con successivo sversamente del liquame tossico, una pratica belluina chiesta ed ottenuta dal vescovo anglicano Desmond Tutu.

 

La cremazione è sempre un’opzione inaccettabile per le persone ancorate alla tradizione cattolica. Si tratta infatti di una pratica assai fortemente sospinta dalla massoneria. Proibita dalla Chiesa per secoli, la cremazione fu liberalizzata da Paolo VI come uno dei suoi primi atti da Pontefice nel 1963, forse per ripagare un pegno con qualche lobby.

 

Renovatio 21 ha pubblicato articoli esaustivi sui motivi per cui un cristiano dovrebbe rifiutare in ogni modo possibile la cremazione per sé e per i suoi cari.

 

«La sepoltura è professione della fede nell’articolo della resurrezione dei corpi (…). Mai come oggi, in questo clima gnostico, il corpo umano è visto come un insieme di elementi da riutilizzare o distruggere a piacere, con uno scopo puramente utilitaristico».

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version