Geopolitica

Al teatro di Mariupol non è morto nessuno: l’impero della menzogna dei media è senza limite alcuno

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Sorpresa, al teatro di Mariupol, dove fino a ieri erano morti centinaia di civili lì riparati durante l’assedio della città, non è morto nessuno: c’è stato un ferito, e basta. A rivelarlo sono le stesse autorità ucraine.

 

Ci avevano raccontato che il teatro era stato bombardato nonostante avessero scritto sul tetto «deti», cioè bambini.

 

Qualcuno nelle scorse ore aveva sollevato qualche dubbio: mancavano le immagini dei morti cavati fuori dalle macerie, tuttavia qualche giornale ha provveduto montando altre foto di palazzi distrutti.

 

Ora le autorità ucraine hanno fatto sapere che sarebbero uscite vive dal teatro almeno 130 persone, tuttavia non vi sono immagini nemmeno di queste.

 

La propaganda dell’attacco al teatro nel frattempo ha funzionato, e hanno abboccato anche pesci di importanza internazionale, come il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini, che ha fatto sapere di aver proposto e fatto approvare in Consiglio dei Ministri la ricostruzione del teatro ad opera dell’Italia. Qualcuno, su Twitter, gli ha fatto notare che in effetti il teatro di Mariupol (città roccaforte  dei neonazisti del Battaglione Azov) è una priorità del Paese, mentre per Amatrice abbiamo ancora tempo.

 

 


Tuttavia, al di là della patetica politica estera pubblicitaria nostrana e dei suoi moralismi mediatici, dovrebbe rimanere a tutti un senso di sconcerto profondo: possibile che ci mentano in questo modo? Possibile che ci facciano bere l’esistenza di una strage quando invece non è morto nessuno?

 

Ci stiamo bevendo qualsiasi cosa. Gli eroi martiri sfanculatori dell‘Isola dei serpenti (anche quelli, dovevano essere tutti morti, invece sono tutti vivi). Il fantasma di Kiev. Putin malato di Long COVID, anzi di Alzheimer, anzi di «rabbia di Roid» (anche questo, il nome di un dottore che non esiste…).

 

Ci stanno mentendo in modo sfrontato: non le spie, ma i giornali, i «professionisti dell’informazione». I media dell’establishment sono ridotti a poco più che ripetitori della propaganda NATO. È osceno, è mostruoso. Il livello di falsità raggiunto non ha più alcun limite.

 

Putin, nel discorso che fece da ouverture della guerra, parlò di «impero della menzogna». Quanta ragione aveva?

 

 

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