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Al quadridosato Biden è tornato il COVID: altra recrudescenza da Paxlovid? A nessuno interessa

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Il presidente USA Joe Biden è risultato di nuovo positivo al COVID-19 sabato mattina in tarda mattinata, ha detto il medico della Casa Bianca, e al momento non sarebbe asintomatico.

 

Come noto, Biden ha dato pubblico spettacolo delle sue iniezioni mRNA, che ammontano a quattro – al momento. Biden ha altresì propalato l’idea dell’efficacia dei vaccini, e introdotto misure discriminatorie per i non vaccinati, compreso l’obbligo professionale che ha fatto perdere il posto di lavoro a tantissimi cittadini americani renitenti al siero genico sperimentale.

 

«Il presidente non ha riscontrato alcun riemergere di sintomi e si sente abbastanza bene», ha scritto il medico della Casa Bianca Kevin O’Connor in una nota pubblicata sabato. «Stando così le cose, non vi è alcun motivo per riprendere il trattamento in questo momento, ma ovviamente continueremo un’attenta osservazione».

 

«Il nuovo test positivo di Biden è un esempio di un caso di rebound di COVID-19, un fenomeno che si è verificato in alcuni casi dopo che le persone hanno assunto Paxlovid» scrive il sito americano Politico.

 

Biden si sta isolando alla Casa Bianca e ha cancellato i suoi piani di viaggio immediati. Aveva programmato di incontrarsi domenica con la first lady in Delaware e di fare un viaggio all’inizio della prossima settimana per promuovere l’approvazione del disegno di legge sul finanziamento dei microchip.

 

«Non andrà nel Delaware o nel Michigan e si sta isolando nella residenza della Casa Bianca», ha detto un funzionario della Casa Bianca.

 

È stato notato che il controverso presidente non indossava la mascherina agli eventi pubblici a cui ha partecipato alla fine della settimana, il che è in conflitto con la guida dell’ente americano per il controllo delle epidemie CDC secondo cui le persone dovrebbero indossare la mascherina per 10 giorni dopo un’infezione da COVID.

 

Biden era emerso dal suo isolamento iniziale mercoledì scorso, dopo aver completato un corso di cinque giorni di Paxlovid, una terapia antivirale di Pfizer, ed essere risultato negativo per COVID-19 martedì sera e di nuovo mercoledì mattina. È quello che in USA cominciano «Paxvlovid rebound», il «rimbalzo da Paxlovid», una recrudescenza della malattia dopo una prima negativizzazione nei pazienti che hanno assunto la nuova pasticca Pfizer.

 

Il farmaco, che è costituito da una combinazione di nirmatrelvir e ritonavir, nel dicembre 2021 ha ottenuto l’autorizzazione all’uso di emergenza per il trattamento del COVID-19.

 

Il plenipotenziario pandemico Anthony Fauci, recentemente trovato due volte positivo, ha seguito la medesima traiettoria.

 

«Dopo aver terminato i cinque giorni di Paxlovid, sono tornato negativo a un test antigenico per tre giorni consecutivi», ha detto Fauci martedì in un’intervista a distanza durante il Forum sulla salute globale di Foreign Policy.

 

«E poi il quarto giorno, tanto per essere assolutamente certo, mi sono testato di nuovo. Sono tornato positivo».

 

«È stato una specie di quello che la gente chiama un rimbalzo di Paxlovid», ha detto Fauci. Il giorno successivo, ha iniziato a sentirsi «davvero male» e «molto peggio che al primo giro», ha aggiunto.

 

L’interesse nei confronti di questo misterioso effetto collaterale non pare innescarsi nemmeno quando a esserne colpiti sono i vertici della Sanità e perfino dello Stato-superpotenza.

 

Nessuna sospensione del farmaco, nessuna nuova avvertenza, nessun nuovo studio lanciato sulla questione.

 

È tutto davvero molto, molto bizzarro.

 

 

 

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