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AI e le nuove tecnologie a Singapore alimentano un analfabetismo di ritorno

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

È quanto emerge da una ricerca dell’OCSE che preoccupa le autorità. Allo studio programmi per rafforzare il livello di istruzione. Timori per la competitività del sistema-Paese con riflessi sull’occupazione, forza lavoro qualificata, consistenza dei salari e benessere dei lavoratori.

 

Uno studio diffuso a dicembre dal Programma per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OCSE) ha confermato il declino delle conoscenze e forme di analfabetismo di ritorno nei singaporeani, successivamente all’uscita dal ciclo degli studi. Una situazione che dipende in parte dalla distanza temporale dall’acquisizione di nuove conoscenze, ma anche dal mancato aggiornamento di capacità applicabili al mondo del lavoro.

 

Per quanto riguarda la città-Stato, lo studio contiene dati aggiornati frutto di sondaggio fra 5mila cittadini e residenti permanenti fra 16 e 65 anni riguardante l’istruzione formale oltre i 15 anni dalla fine del ciclo dell’obbligo, come pure la capacità di adattarsi a nuove necessità.

 

Il brusco declino delle conoscenze oltre i 35 anni e la tendenza al costante peggioramento successivo non riguardano solo Singapore, presentandosi come un fenomeno globale; tuttavia, la constatazione di una conoscenza della popolazione anziana locale inferiore alla media dei Paesi OCSE (quelli a maggiore sviluppo) chiama le autorità alla ricerca di ragioni e di iniziative di recupero della situazione.

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In una società altamente produttiva e in modo crescente anziana, che continua però ad avere (o pretende di avere) nell’alto livello di preparazione e conoscenza un suo dato fondamentale, la coincidenza sostanziale delle tendenze evidenziate con dati già presenti e dibattuti ha fatto scattare l’allarme. E con esso un processo di ascolto della società civile per riscontri e proposte.

 

Diversi parlamentari hanno sollevato interrogazioni dopo la diffusione dello studio, sollecitando dal ministero dell’Istruzione risposte su come garantire un necessario livello di educazione e preparazione ai singaporeani nelle varie età. E, al contempo, quali possano essere le ripercussioni della situazione evidenziata riguardo l’accesso al lavoro degli ultra-35enni.

 

Una situazione che chiama in causa, come ha sottolineato il ministro in carica Chan Chun Sing, l’uso intensivo della tecnologia applicata ai processi informativi che allontana in modo crescente dalla necessità di scritture complesse a favore di una comunicazione più breve e immediata sui social media. «Mentre con l’IA va diventando prevalente l’outsourcing cognitivo, si corre il rischio di erosione di di un pensiero e riflessioni più profondi» ha dichiarato.

 

I rischi di questa atrofizzazione sono evidenti, ancor più in una realtà come quella locale che richiede alte competenze, tempi rapidi di adattamento e produttività. I rischi, ha sottolineato ancora il ministro Chan, non sono solo quelli legati a minori quantità di conoscenze e minore capacità di esprimerle nel contesto sociale. Le conseguenze, infatti, potrebbero essere pesanti per la competitività del sistema-Paese aumentando il tasso di occupazione, riducendo il numero di aziende disposte a investire su forza lavoro qualificata, riducendo la consistenza dei salari e quindi il benessere dei lavoratori.

 

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