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Abortificio galleggiante nel Golfo del Messico: proposta per aggirare la legge

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Un medico californiano propone una clinica per aborti galleggiante, situata su una barca ormeggiata nelle acque federali del Golfo del Messico, per condurre feticidi dopo il ribaltamento di Roe v. Wade, la legge che promuoveva l’aborto a diritto federale in tutti gli USA, ad opera dell’attuale Corte Suprema.

 

In un’intervista con l’Associated Press, la dottoressa Meg Autry ha lanciato la sua creativa proposta per terminare comunque la vita di bambini indesiderati.

 

«Dobbiamo creare opzioni ed essere premurosi e creativi», ha detto Autry all’agenzia, «per aiutare le persone in stati restrittivi a ottenere l’assistenza sanitaria che meritano».

 

Il concetto di clinica nautica è ancora nella sua fase nascente, poiché un’organizzazione no profit chiamata Protecting Reproductive Rights Of Women Endangered by State Statutes non profit (PRROWESS) lavora per raccogliere fondi per realizzare la piattaforma.

 

«Come molte altre proposte di cliniche federali a terra che sono emerse sulla scia di Roe, il team legale di PRROWESS ritiene che le fasce delle acque federali nel Golfo del Messico potrebbero fungere da porto sicuro per i praticanti autorizzati che potrebbero fornire aborti a persone negli stati vicini dove le procedure sono ora illegali, tra cui Alabama, Louisiana, Mississippi e Texas». scrive Futurism. «Andrebbe anche a vantaggio dei floridiani che cercano di abortire dopo che il loro stato ha deciso di vietare la procedura dopo 15 settimane a meno che la vita del genitore non sia in pericolo».

 

Se qualcuno in uno dei suddetti stati stesse cercando di abortire, come ha detto Autry ad Associated Press, sarebbe più facile salire a bordo di una barca e inoltrarsi nel Golfo piuttosto che recarsi in un altro stato dove l’aborto è ancora legale, viaggio che molti casi potrebbe risultare caro.

 

«Questo è un accesso più vicino e più rapido per alcune persone», ha detto, «in particolare per i lavoratori che vivono nella parte più meridionale di questi stati».

 

Il concetto è certamente  fattibile, ma può ironicamente incorrere in problemi con l’attuale amministrazione democratica, dato che la Casa Bianca di Biden ha respinto il concetto di utilizzare le terre federali (e molto probabilmente le acque per estensione) per fornire aborti perché, secondo la nuova addetto stampa dell’amministrazione Karine Jean-Pierre, «potrebbe effettivamente mettere a rischio le donne e i fornitori» di procedimenti giudiziari.

 

L’esperienza ricalca quella di un altro gruppo, Woman on Waves, una no-profit olandese che fornisce «metodi non chirurgici» come la pillola abortiva RU486 alle donne residenti in Paesi dove non vige il libero aborto, consegnando il farmaco feticida via nave e via drone.

 

Woman on Waves ha effettuato «viaggi» in Irlanda, Portogallo, Polonia e Spagna, Marocco, Guatemala, Messico.

 

 

 

 

 

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