Geopolitica

A Parigi Zelens’kyj respinge l’appello di Trump alla pace. Donald non voleva nemmeno incontrarlo

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha respinto l’appello del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a una tregua immediata e a colloqui di pace tra Ucraina e Russia.

 

Dopo un incontro tra Trump, Zelens’kyj e il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi sabato dove era in corso la cerimonia di riapertura della cattedrale di Notre Dame, il presidente eletto statunitense ha pubblicato un lungo post sulla sua piattaforma Truth Social affermando che «dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati” per risolvere il conflitto in Ucraina. Secondo Trump, l’Ucraina “vorrebbe raggiungere un accordo e fermare la follia».

 

Tuttavia, Zelensky ha chiarito che non è questo il caso in un post ancora più lungo pubblicato domenica su X, in cui ha affermato oscuramente che il conflitto «non può semplicemente concludersi con un pezzo di carta e qualche firma».

 

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«Un cessate il fuoco senza garanzie può essere riattivato in qualsiasi momento… Per garantire che gli ucraini non subiscano più perdite, dobbiamo garantire l’affidabilità della pace e non chiudere un occhio sull’occupazione», ha affermato il leader ucraino, sottolineando che «nei territori occupati dell’Ucraina restano almeno diversi milioni di persone», escludendo ancora una volta la possibilità che Kiev faccia delle concessioni territoriali a Mosca in cambio della pace.

 

«È proprio questa pace attraverso la forza che discutiamo con tutti i nostri partner, così come i passi e le garanzie necessarie per il popolo e lo Stato attaccati dalla Russia», ha detto lo Zelens’kyj.

 

Secondo la testata americana Axios, Trump era «riluttante» ad incontrare l’ucraino.  Secondo quanto riportato, iMacron ha dovuto convincereTrump a incontrare  Zelens’kyj durante la loro visita del fine settimana a Parigi.

 

Trump era arrivato a Parigi sabato per partecipare alla riapertura della cattedrale di Notre Dame, danneggiata da un incendio nel 2019. Si tratta del primo viaggio all’estero di Trump dopo la vittoria alle elezioni americane del mese scorso. L’incontro trilaterale tra Trump, Macron e Zelens’kyj ha avuto luogo poco dopo la cerimonia di riapertura.

 

 

Una fonte ha detto ad Axios che Trump era stato inizialmente «riluttante» a incontrare Zelens’kyj e ha preso la decisione di andare avanti con l’incontro all’ultimo momento. Secondo i resoconti dei media francesi, l’incontro è durato solo circa 45 minuti. Nessuno dei tre uomini ha parlato alla stampa in seguito o ha rivelato dettagli specifici dell’incontro.

 

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Tuttavia, tutti e tre hanno poi pubblicato sui social media, con Macron che ha affermato su X che l’incontro era incentrato sul conflitto in Ucraina e su «un’azione comune per la pace e la sicurezza”» Sempre su X, lo Zelens’kyj aveva descritto i colloqui come «buoni e produttivi», ringraziando Trump per essere stato «risoluto» e segnalando che Kiev, Parigi e Washington «vogliono che questa guerra finisca il prima possibile» e ha affermato che «la pace attraverso la forza è possibile», senza elaborare tale osservazione.

 


Come riportato da Renovatio 21, il rapporto tra Trump e Zelens’kyj è realtà molto teso. L’ucraino ha più volte espresso irritazione, ai limiti dell’insulto, riguardo l’idea di Trump di risolvere il conflitto in 24 ore; poi aveva attaccato il vicepresidente eletto JD Vance per il suo scetticismo riguardo l’Ucraina. Tre mesi fa, prima del risultato elettorale, lo Zelens’kyj aveva dichiarato che le promesse di Trump sulla fine del conflitto «non sono reali», spingendosi perfino a insultare l’allora candidato alla Casa Bianca come «presidente perdente».

 

Di suo Trump ha definito Zelens’kyj «il più grande venditore della storia» per la quantità di miliardi di dollari che si porta a casa ogni volta che arriva a Washington.  In altre occasione Trump ha detto che l’Ucraina è «andata» e Zelens’kyj «ha perso». L’incontro tra i due a Nuova York di due mesi fa è stato visibilmente teso, con la rigidità di The Donald più che visibile.

 

Contro l’ex comico divenuto presidente a Kiev si è scagliato spesse volte, e con sempre maggiore veemenza, il primogenito del presidente eletto, Don jr, che ha lamentato la persecuzione della Chiesa Ortodossa ucraina, definita «vergognosa» l’immagine di Zelens’kyj che autografa bombe in produzionein uno stabilimento americano. Don jr. ha poitrollato poche settimane fa Zelens’kyj dicendo che i tempi della «paghetta» sono finiti.

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Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

 

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