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A Palermo vaccino anche dal parrucchiere

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Il vaccino mRNA assieme alla messa in piega.

 

Sembra uno scherzo per chi ricorda le storie sulla «catena del freddo», la sacra fiala che discese su di noi nel Natale 2020 conservata a -72°C, il medicamento per il quale bisognava costruire hub che dessero certezza e igiene al momento delicatissimo dell’immunizzazione genetica.

 

Non lo è: tutto vero.

 

A Palermo alcuni medici da domani entreranno negli spazi di un acconciatore locale per immunizzare le signore che necessitano di qualche dose: la terza, o magari perfino la prima.

 

Come per il colore ai capelli, bisogna prenotare.

 

Per l’immunizzazione sarà approntata, scrive il Giornale di Sicilia, «una stanza sanificata, così come gli altri ambienti, con un lettino, una scrivania e un computer».

 

Il parrucchiere è divenuto nel biennio pandemico un luogo denso di significato: proibito per mesi durante i vari lockdown, rappresentava indirettamente il segno più visibile degli effetti della clausura nazionale sulle persone – capelli in disordine, ricrescite, etc. Molti esercizi chiusero non solo durante le settimane del blocco imposto da Conte: chiusero per sempre, rovinati dal lockdown.

 

Per molte signore, di tutte le età e di tutte le classi sociali, le serrande abbassate dei coiffeur hanno rappresentato una mancanza di non poco conto nella loro vita sociale. Un piacere che si concedano magari addirittura una volta ogni una o due settimane – se ce lo si può permettere – un luogo di incontro dove è possibile incontrare persone, parlare con le amiche, farsi belle.

 

Un luogo, in pratica, necessario alla vita delle donne italiane.

 

Fu loro negato, poi contingentato. Ora ci piazzano, tra uno shampoo e un phon, il siero genico.

 

È un altro il possibile futuro luogo di inoculazione che dovete davvero temere: la scuola dei vostri figli.

Non sappiamo bene come definire questa cosa. Tuttavia ricordiamo che non è la prima volta che a Palermo si vedono scene simili.

 

Come dimenticare il vaccino mRNA che viene lanciato sul mercato di Ballarò?

 

Ci permettiamo di riproporre al lettore le immagini impressionanti delle dosi fra le bancarelle, «tra cori e applausi», scrisse Repubblica.

 

 

 

 

Non scandalizzatevi più di tanto. Negli USA, e in via sperimentale negli anni scorsi anche da qualche parte in Italia, è prassi offrire vaccini nei centri commerciali.

 

È un altro il possibile futuro luogo di inoculazione che dovete davvero temere: la scuola dei vostri figli.

 

 

 

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