Contraccezione

10 milioni di dollari di contraccettivi USAID saranno bruciati in Francia

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Una spedizione di contraccettivi dal valore di 10 milioni di dollari finanziata dagli Stati Uniti verrà incenerita in Francia, dopo che Washington ha rifiutato l’offerta di inviare le forniture ai Paesi poveri. Lo riporta l’agenzia Reuters.

 

La scorta – composta da pillole anticoncezionali e impianti – è bloccata in Belgio dall’inizio del 2025, quando il presidente Donald Trump ha chiuso l’USAID e congelato i programmi di aiuti esteri. Le scorte erano originariamente destinate alla distribuzione nei paesi in via di sviluppo.

 

Un portavoce del dipartimento di Stato USA ha confermato il piano di distruzione, affermando che lo smaltimento costerà circa 167.000 dollari e avverrà in un impianto di smaltimento di rifiuti sanitari in Francia.

 

Secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters, i contraccettivi sono immagazzinati nella città di Geel e saranno necessari decine di camion e almeno due settimane per trasportarli.

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Le autorità belghe hanno tentato di impedire la distruzione delle forniture, ma alla fine non ci sono riuscite, avendo esaurito «tutte le possibili opzioni per impedire la distruzione, incluso il trasferimento temporaneo».

 

«Nonostante questi sforzi, e nel pieno rispetto dei nostri partner, non è stata possibile garantire alcuna alternativa praticabile. Ciononostante, il Belgio continua a cercare attivamente soluzioni per evitare questo deplorevole esito», ha dichiarato il ministero degli Esteri in una nota, aggiungendo che «la salute sessuale e riproduttiva non deve essere soggetta a vincoli ideologici».

 

Anche le organizzazioni per i diritti umani che hanno tentato di acquistare le forniture da Washington hanno suggerito che l’imminente distruzione sia motivata da motivazioni «ideologiche» piuttosto che dal desiderio di ridurre i costi. Sarah Shaw, direttrice associata per l’advocacy di MSI Reproductive Choices, ha dichiarato a Reuters che la ONG si è rivolta a Washington offrendo di pagare il riconfezionamento delle forniture senza il marchio USAID e la spedizione a destinazione, ma la proposta è stata rifiutata.

 

«MSI si è offerta di pagare il riconfezionamento, la spedizione e i dazi doganali, ma non sono stati disponibili… Ci è stato detto che il governo statunitense avrebbe venduto le forniture solo al pieno valore di mercato», ha detto Shaw. «Non si tratta chiaramente di risparmiare denaro. Sembra piuttosto un attacco ideologico ai diritti riproduttivi, che sta già danneggiando le donne», ha aggiunto.

 

Anche l’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, UNFPA, si sarebbe offerta di acquistare la spedizione. I colloqui alla fine si sono interrotti, in parte a causa della mancanza di risposta da parte del governo statunitense, ha riferito a Reuters una fonte a conoscenza diretta.

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Immagine di USAID U.S Agency for International Development via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0

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