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Bioetica

Vaccino, religione, linee cellulari da feti abortiti: commento al comunicato della FSSPX americana

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Il distretto USA della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) ha fatto uscire nei giorni scorsi un comunicato intitolato «Can a Catholic in Good Conscience Receive a Coronavirus Vaccine?»

 

Si tratta di un documento che sta avendo molta eco anche dai noi, visto che pare essere in sostanza il primo in ambito tradizionalista a trattare direttamente il tema della liceità dei vaccini ed in particolare del venturo vaccino anti-COVID.

 

Come fedeli delle Sante Messe officiate dalla FSSPX dobbiamo dire purtroppo dire di essere stupiti e scandalizzati. Ancora peggio, tutti noi stiamo ricevendo telefonate e messaggi da altri fedeli disorientati, che ora si sentono smarriti e che quasi non riescono a credere che un tale documento possa avere una tale provenienza.

 

In questo scritto ci limiteremo a circoscrivere più che altro gli errori materiali del testo della FSSPX USA.

 

Premettiamo, innanzitutto, che il documento non rappresenterebbe l’intera FSSPX ma, a quanto dicono le nostri fonti, il solo distretto americano. La Casa Generalizia della FSSPX a Menzingen, infatti, non pare aver ancora detto nulla sull’argomento; al contempo, ci fanno notare, il distretto americano già in passato si era reso protagonista di singolari «fughe in avanti», come nel caso della comunione ai celiaci.

Il comunicato sul vaccino COVID non rappresenterebbe l’intera FSSPX ma, a quanto dicono le nostri fonti, il solo distretto americano

 

 

1. L’efficacia del vaccino

«Lo studio Pfizer / Biontech che ieri ha mostrato un’efficacia del 95% e il vaccino Moderna che ha riportato un’efficacia del 94%, sono sviluppati utilizzando metodi per creare una molecola sintetica realizzata in laboratorio» scrive il distretto americano.

 

Ebbene, ciò significa che il vaccino non è infallibile. È bene inoltre ricordarlo, perché si sta quindi assumendo un farmaco – che ha sempre effetti collaterali – a fronte della possibilità che si sia già immuni o che si possa, come accade alla quasi totalità dei casi, essere «asintomatici», cioè portatori sani e quindi, con buona probabilità, produttori di anticorpi (IgG) naturali. 

 

A tutto il documento della Fraternità statunitense sfugge infatti il principio di proporzionalità: assumere un vaccino non infallibile e con eventuali effetti collaterali, in cambio di cosa?  Della supposta immunità nei confronti di una malattia la cui mortalità si attesta attorno al 3% per i casi ad oggi archiviati, ma che, considerando la totalità dei casi attualmente attivi solo per l’1% della popolazione risultata positiva comporta conseguenze gravi per la propria salute?

Assumere un vaccino non infallibile e con eventuali effetti collaterali, in cambio di cosa?  Della supposta immunità nei confronti di una malattia la cui mortalità si attesta attorno al 3% per i casi ad oggi archiviati, ma che, considerando la totalità dei casi attualmente attivi solo per l’1% della popolazione risultata positiva comporta conseguenze gravi per la propria salute?

 

Senza il compulsivo allarmismo di media mainstream, virologi improvvisati da salotto TV e oscuri «filantropi» coi loro piani globali miliardari, in altri tempi non ci saremmo nemmeno accorti di una malattia che per il 97% dei casi risulta asintomatica e che colpisce, in media, una popolazione di età di pochissimo inferiore all’aspettativa di vita attuale, e per di più già affetta da comorbilità.

 

 

2. I vaccini mRNA

«I vaccini a mRNA, poiché sono sintetici, si sviluppano più rapidamente, da qui il rapido lancio di vaccini che normalmente richiederebbe molto più tempo» scrive il distretto USA.

 

Non ci è chiaro cosa si voglia affermare qui, ma ci preme ricordare che nessun vaccino a mRNA è mai stato approvato prima per l’uso sugli esseri umani.

 

Poiché non c’è mai stato un vaccino mRNA autorizzato prima, non sappiamo davvero quali saranno le lesioni. Poiché i vaccini sono stati sviluppati così rapidamente, con studi clinici così brevi, le lesioni a lungo termine sono completamente sconosciute.

 

Ci preme ricordare che nessun vaccino a mRNA è mai stato approvato prima per l’uso sugli esseri umani.

Sappiamo invece che nel caso del vaccino di Moderna, vi sono stati casi di reazione avversa, anche grave. Le testimonianze dei volontari sono state raccolte dalla CNBC.

 

«Dopo la prima dose ho avuto un po’ di nausea, ma niente in confronto alla seconda: ho avuto 40 di febbre e ho temuto di dover andare in ospedale» ha dichiarato un ventenne del Maryland. Alcuni hanno riferito di sentirsi letteralmente morire dopo la seconda dose inoculata. Gli effetti descritti dai volontari del vaccino di Moderna, da quanto risulta, sono praticamente identici a quelli rivelati dai volontari del vaccino di Pfizer.

 

Anche qui, ribadiamo la questione della proporzionalità: si corre il rischio del vaccino a fronte di quale vantaggio per la salute del paziente, che in genere supera la malattia senza alcun tipo di conseguenza e talvolta non è nemmeno cosciente di essere infetto?

 

Ricordiamo, inoltre, che lo stesso produttore Moderna ha ammesso in un documento visibile su un sito del governo USA che «alcuni aspetti dei nostri farmaci sperimentali possono indurre reazioni immunitarie sia dal mRNA sia dai lipidi (…)  ciascuna delle quali potrebbe causare gravi eventi avversi in uno o più dei nostri test clinici».

 

In breve: non sono sicuri di cosa vi vogliono iniettare, né lo possono essere, perché questa è una tecnologia totalmente nuova, e i dati sono talmente pochi e perlopiù sconosciuti da far rifiutare l’idea di vaccinarsi persino scienziati vaccinisti come Burioni e Crisanti, i quali ora parlano apertis verbis dell’attuale insufficienza dei dati forniti per questo vaccino.

 

Un vaccino che, ribadiamo ancora una volta, sfrutta una tecnologia genetica mai prima d’ora approvata per uso sugli esseri umani.

 

 

3.Vaccini e Chiesa

«Per quanto riguarda i vaccini o le terapie sviluppati sinteticamente o senza cellule fetali, la Chiesa ne consente e ne promuove l’uso, nello stesso modo in cui promuove, incoraggia e – sì – impone ai suoi figli di prendersi cura del proprio corpo con buon cibo e medicine» scrive il documento americano.

 

Ignoriamo da dove il distretto USA abbia preso quest’idea del legame tra la Chiesa – ma di quale Chiesa parlano? – e i vaccini

Ignoriamo da dove il distretto USA abbia preso quest’idea del legame tra la Chiesa – ma di quale Chiesa parlano? – e i vaccini, visto che uno dei pochi documenti ufficiali ad oggi disponibile è quello della Pontificia Accademia per la Vita prodotto nel 2005, atto sostanzialmente ad affrontare la dimensione del problema morale riguardante non pochi vaccini, come si può facilmente evincere dallo stesso titolo del documento in questione: «Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti». 

 

Ci limitiamo ad accennare che negli ultimi due secoli e più la «vaccinazione universale», così chiamata dai seguaci, è stata un cavallo di battaglia di tanta massoneria, in Europa e non solo. L’ossessione per i vaccini — strane coincidenze — va al passo con quelli che poi vengono indicati come gli arconti del cambiamento sistemico in atto: pensate ai Gates, a e a tutte le fondazioni filo-massoniche che per decenni hanno finanziato l’OMS per portare avanti progetti sostanzialmente privati a beneficio dell’implementazione della vaccinazione di massa, specie nel terzo mondo, ovverosia la cavia geopolitica delle sperimentazioni farmacologiche, talvolta con esiti disatrosi, come il recente caso, amesso persino dall’OMS, della polio tornata in Africa proprio per mezzo del vaccino antipolio!.

 

Sottolineiamo – ricorre spesso in questo attesto – la strizzatina d’occhio al concetto di obbligo, qui suggerito come imposizione – sì – da parte della Chiesa ai suoi fedeli (!).

 

 

Ci limitiamo ad accennare che negli ultimi due secoli e più la «vaccinazione universale», così chiamata dai seguaci, è stata un cavallo di battaglia di tanta massoneria, in Europa e non solo

4.Vaccini e cellule di aborto:

Continua il comunicato della Fraternità USA:

 

«Per quanto riguarda i vaccini o le terapie sviluppate utilizzando cellule fetali, la Chiesa ne consente l’uso da parte del pubblico in generale, ma non la loro fabbricazione. Questa sembra essere un’affermazione contraddittoria – tuttavia, la Chiesa si rende conto che se non ci sono altri trattamenti disponibili per un problema di salute pubblica diffuso, oltre a quelli sviluppati da cellule abortite, la partecipazione del destinatario a questo peccato è materiale, non formale»

 

Ancora una volta non ci è chiaro a quale «Chiesa» faccia riferimento il distretto americano della FSSPX: il documento della Pontificia Accademia per la Vita del 2005? O quello invece emesso dalla PAV di Monsignor Paglia nel 2017 alla vigilia della legge Lorenzin?

 

Ci sembra in onestà che questo documento ricalchi più le direttive di Paglia che non quelle dei tempi di Giovanni Paolo II, un papa che i sacerdoti FSSPX americani dovrebbero quantomeno ricordare a partire dal 1988. 

Quale «Chiesa» faccia riferimento il distretto americano della FSSPX: il documento della Pontificia Accademia per la Vita del 2005? O quello invece emesso dalla PAV di Monsignor Paglia nel 2017 alla vigilia della legge Lorenzin?

 

Rimane poi un forte dubbio in riferimento ai termini con cui viene descritto o, meglio, percepito, il «problema di salute pubblica diffuso» qui descritto, e la risoluzione alla partecipazione del destinatario al peccato materiale ma non formale: in ogni caso vi è una sorta di cooperazione al male per ciò che in nessun modo può essere preso in considerazione come qualcosa di irrinunciabile. Il vaccino rientra in quel genere di farmaci iniettati a scopo teoricamente preventivo. Non si tratta quindi di una scelta di vita o di morte, dove la discussione morale potrebbe farsi più sottile, ma di qualcosa che potrebbe ipoteticamente, idealmente, prevenire una malattia che, sempre ipoteticamente (e mai così tanto come nel caso del COVID o di altre malattie per il quale il vaccino è già reso obbligatorio — si pensi alla varicella!) potrebbe causare alcune, eventuali ed ipotetiche conseguenze.

 

 

5. Trump e le linee cellulari fetali

Parlando delle linee cellulari derivate da aborti, scrivono: «Queste sono le stesse – o simili alle – cellule utilizzate nello sviluppo di altri vaccini, come il vaccino contro la rosolia, nonché trattamenti clinici di vario genere. Infatti, sono stati sviluppati anche i trattamenti farmacologici più efficaci del virus, Remdesivir e Regeneron, che hanno aiutato la guarigione del presidente Donald Trump dal Coronavirus, utilizzando cellule fetali».

Dobbiamo considerare lecita la pratica dell’uso di linee cellulari da aborto esiste da tempo perché già esistente e usata nella creazione di vari farmaci?

 

Significa dunque che, esistendo già questa immonda pratica – la cui diabolicità intrinseca speriamo possa essere ancora percepita dai sacerdoti rimasti cattolici in seno alla FSSPX – dobbiamo considerarla lecita?

 

Troviamo altresì scorretta la citazione del Presidente Trump a mo’ di testimonial per le linee cellulari fetali abortite. È la medesima mossa perseguita dal progressismo infame del New York Times, che attaccò Trump per la cura con il Regeneron. Alcuni, come la testata americana Breitbart, hanno messo in dubbio l’intera storia, ma ci preme qui significare  lo schema: Trump è stato attaccato dal quotidiano di Nuova York per aver messo limiti ai fondi federali alla ricerca con cellule di feto abortito; il distretto USA della Fraternità ci pare utilizzare la medesima storia per cercare di normalizzare l’uso di cellule da aborto per i suoi fedeli, visto che con certezza la quasi totalità dei fedeli americani della FSSPX ha votato Donald Trump.

 

Non si può poi non ricordare che nel giugno del 2019, sempre sotto l’amministrazione Trump, il Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) degli Stati Uniti ha annunciato che non sarebbero più stati forniti finanziamenti per la ricerca ove vengono richiesti tessuti raccolti da vittime di aborto volontario — anche se, purtroppo, è stato consentito di continuare il finanziamento di nuove ricerche utilizzando cellule derivate dall’aborto raccolte prima della nuova regola HHS (e cioè HEK29 e Per.C6).

 

Da fedeli noi non abbiam dubbi che la continuazione di esperimenti e commerci farmaceutici delle linee cellulari da aborto sono l’abominio a cui il mondo anticristiano è votato con tutto il cuore, poiché consente la persistenza del sacrificio umano e dell’umiliazione dell’Imago Dei, come da programma del Principe di questo mondo e dei suoi soci

A margine, ci preme di ricordare di cosa stiamo parlando: da fedeli noi non abbiam dubbi che la continuazione di esperimenti e commerci farmaceutici delle linee cellulari da aborto sono l’abominio a cui il mondo anticristiano è votato con tutto il cuore, poiché consente la persistenza del sacrificio umano e dell’umiliazione dell’Imago Dei, come da programma del Principe di questo mondo e dei suoi soci.

 

 Non per niente il vaccino viene considerato da molti come una sorta di «battesimo laico» da impartire necessariamente ai bambini.

 

 

6. «I principi sono gli stessi nel 2020»

 «… In modo che laddove non vi siano alternative a tali vaccini e laddove la salute dei bambini o della comunità in generale lo richieda, non solo è consentito utilizzare tali vaccini per i quali non esiste alternativa, ma a volte anche obbligatorio».

 

Quali altri documenti del post-concilio dobbiamo ritenere giusti?

Il testo qui afferma che la fonte è il testo del PAV del 2005, e viene ribadito con evidenza che «I principi sono gli stessi nel 2020». Si tratta un documento della Chiesa conciliare che dobbiamo quindi accettare pedissequamente? Quali altri documenti del post-concilio dobbiamo ritenere giusti?

 

Obbligatorio, poi, lo richiediamo, in virtù di cosa? Di quale reale emergenza o urgenza stando ai dati che rappresentano il tasso di mortalità e di situazioni critiche, senza tenere conto del fatto che non tutti i sistemi sanitari sono uguali nel mondo? 

 

 

7. Linee cellulari 

«Una posizione rigorosa del tipo “nessuna cellula fetale”, è probabilmente impossibile per chiunque prenda le terapie moderne. Dato che queste cellule fetali sono in uso da quasi 5 decenni, è certo che accademici e aziende come Pfizer, Moderna, ecc. abbiano utilizzato le cellule fetali per portare avanti la propria ricerca. Anche se questo vaccino può essere sintetico, la ricerca che lo produce potrebbe aver utilizzato queste cellule»

 

Obbligatorio in virtù di cosa? Di quale reale emergenza o urgenza stando ai dati che rappresentano il tasso di mortalità e di situazioni critiche, senza tenere conto del fatto che non tutti i sistemi sanitari sono uguali nel mondo? 

Fa capolino qui, più che l’argomentazione della PAV 2005, quelle tipiche del pensiero vaccinale cattolico della PAV in era Paglia

 

Dicono «queste cellule fetali sono in uso da quasi 5 decenni, è certo che accademici e aziende come Pfizer, Moderna, ecc. abbiano utilizzato le cellule fetali per portare avanti la propria ricerca»: quindi va tutto bene? Dobbiamo accettare qualcosa perché tutto il mondo lo fa? 

 

Esiste, come sembravano dire i corifei della chiesa conciliare ai tempi della legge di obbligo vaccinale Lorenzin (2017), una sorta di decorrenza dei termini per quanto riguarda il peccato? Se un omicidio, un sacrificio umano, è compiuto qualche decennio fa, cade in prescrizione?

 

E ancora: è fuorviante dire che queste cellule esistono da 5 decenni. Esistono quantità di linee cellulari da feto abortito prodotte negli ultimi anni (un esempio la cinese Valvax 2), e le stesse vengono modificate nel tempo. Molte ricerche con tessuto fetale si sono susseguite, con le cliniche abortiste a procurare tessuti e organi fetali ai laboratori di ricerca. En passant facciamo notare che Kamala Harris, ora proiettata verso la Casa Bianca, ordinò raid e perquisizioni contro chi svelò il traffico di tessuti organici da aborto, la filiere che dal feticidio porta direttamente ai laboratori scientifici.

«Queste cellule fetali sono in uso da quasi 5 decenni»: esiste una sorta di decorrenza dei termini per quanto riguarda il peccato? Se un omicidio, un sacrificio umano, è compiuto qualche decennio fa, cade in prescrizione?

 

 

8. Il «vaccino sintetico»

Il documento cita quindi «lista, prodotta da Children of God for Life», una lista piuttosto esauriente stilata dall’associazione di Debi Vinnedge riguardo le linee cellulari nei vari vaccini COVID in sperimentazione; «di per sé uno sforzo lodevole» scrive il distretto, ma essa «mostra il vaccino Moderna come inaccettabile, anche se si tratta di un vaccino sintetico».

 

Il fatto che il vaccino di Moderna, basato su tecnologia mRNA, sia sintetico non esclude il fatto – come il Pfizer e come moltissimi altri — , che sia stato comunque testato su linee cellulari di feto abortito, in particolare nello sviluppo e nei test attraverso la linea cellulare HEK-293 nella proteina Spike.

 

Tutto ciò è ammesso dallo stesso distretto americano della FSSPX, epperò non tenendo conto che vi può essere già qui, di per sé, nella sua fabbricazione, una reale collaborazione con il Male. 

 

È fuorviante dire che queste cellule esistono da 5 decenni. Esistono quantità di linee cellulari da feto abortito prodotte negli ultimi anni

La spiegazione la fornisce la stessa associazione di Children of God for Life in un recente articolo, puntuale quanto preciso:

 

«Alcuni sostengono che poiché non ci sono cellule fetali abortite nei vaccini, essi sono moralmente leciti. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità perché le cellule fetali abortite sono state sicuramente parte integrante nella realizzazione del vaccino di Moderna».

 

«Ora alcuni hanno sostenuto — continua CoG for Life — che alcuni dei brevetti che stiamo citando non sono per il vaccino vero e proprio, tuttavia ciò è del tutto irrilevante perché la tecnologia è stata stabilita utilizzando cellule fetali abortite. E non importa che le cellule non vengano utilizzate più e più volte nemmeno dal punto di vista morale. Questo vale anche per la proteina Spike prodotta utilizzando anche le cellule HEK-293. Una volta che la proteina è stata costruita, le cellule non vengono più utilizzate. Ma la proteina è usata, così come l’mRNA, ed entrambi sono stati ottenuti attraverso una tecnologia che si è servita di cellule fetali abortite, rendendo il vaccino assolutamente immorale dall’inizio alla fine».

 

 

Il fatto che il vaccino di Moderna, basato su tecnologia mRNA, sia sintetico non esclude il fatto – come il Pfizer e come moltissimi altri — , che sia stato comunque testato su linee cellulari di feto abortito, in particolare nello sviluppo e nei test attraverso la linea cellulare HEK-293 nella proteina Spike.

9. Obblighi cattolici

«I cattolici sono obbligati a istruirsi su questi argomenti» scrivono.

 

Curioso: e da chi il cattolico dovrebbe istruirsi, visto che – lo apprendiamo ora – c’è l’obbligo perfino di quello? Dai TG e dai giornali? Dalle riviste di virologia? Dai documenti della Chiesa conciliare? Dai consigli di Papa Francesco? Da Bill Gates? Dal distretto americano della FSSPX e dai suoi «esperti di genomica cattolica»?

 

Colpisce inoltre il fatto che la parola «obbligo» ricorra varie volte nel testo. Come mai? Quale legge divina o terrena prevede l’obbligo di cura? 

 

La realtà, è che nemmeno di cura stiamo parlando. Esiste quindi un comandamento che imponga la prevenzione, a maggior ragione se questa non è certa, non è sicura e, quel che è peggio, non è moralmente lecita?

Da chi il cattolico dovrebbe istruirsi, visto che – lo apprendiamo ora – c’è l’obbligo perfino di quello? Dai TG e dai giornali? Dalle riviste di virologia? Dai documenti della Chiesa conciliare? Dai consigli di Papa Francesco? Da Bill Gates? Dal distretto americano della FSSPX e dai suoi «esperti di genomica cattolica»?

 

 

10. Disinformazione

 

«La disinformazione che circonda questo vaccino è dilagante. Non lasciatevi ingannare facilmente né dagli ideali fondamentalisti protestanti che suppongono che qualsiasi cooperazione nella vaccinazione sia peccato, né dall’altra parte dai barbari sostenitori dell’uso di cellule fetali in ogni momento, per qualsiasi capriccio» denuncia la FSSPX USA.

 

Qui il distretto pare parlare come un mainstream media qualsiasi, come un Fact Checker di Facebook&Co, un sito anti-bufale a caso da quelli di Mentana in giù.

 

Rebus sic stantibus, con gli errori che abbiamo qui sottolineato, pensiamo che la disinformazione la stia facendo il distretto americano, che si risolve anche nell’insulto di considerare quelli come noi «fondamentalisti protestanti».

Colpisce inoltre il fatto che la parola «obbligo» ricorra varie volte nel testo. Come mai? Quale legge divina o terrena prevede l’obbligo di cura? 

 

Ci preme informare il distretto americano che gli studi più competenti sugli orrori delle linee cellulari fetali, con i loro effetti biologici oltre che morali, sono stati condotti da cattolici. 

 

Troviamo risibile, infine, l’idea di trovare un mezza via tra coloro «che suppongono che qualsiasi cooperazione nella vaccinazione sia peccato» e i «barbari sostenitori dell’uso di cellule fetali in ogni momento, per qualsiasi capriccio». Insomma, le cellule fetali da aborto vanno usate, ma con moderazione, magari solo per le occasioni particolari.

 

 

Conclusioni

In conclusione riteniamo questo documento confuso, fuorviante, inaccettabile, scandaloso: nel vero senso della parola, giacché ha generato e continua a generare scandalo fra i fedeli. Ciò è molto grave.

 

Pensiamo che la disinformazione la stia facendo il distretto americano, che si risolve anche nell’insulto di considerare quelli come noi «fondamentalisti protestanti»

Restiamo in attesa di chiarimenti, sia da parte del distretto USA – dove, immaginiamo, abbiano raccolto delle proteste – sia della Casa Generalizia della FSSPX a Menzingen, da cui attendiamo i rilievi per la parte formale, teologica, di questa problematica.

 

Di nostro, accenniamo solo a personali dubbi di carattere morale: come si può non definire cooperazione materiale l’accettazione di un orrore che – giocoforza – ne produrrà altri? Come si può non capire che l’accettazione delle cellule di aborto nel vaccino dei vaccini – il vaccino COVID – sposterà la Finestra di Overton verso la definitiva normalizzazione di questo cannibalismo scientifico?

 

Rimane inoltre aperto il problema cardine della proporzionalità, sopra al quale torniamo un’ultima perché lo riteniamo essere fondamentale: a fronte di quale emergenza obbligare i fedeli all’assunzione di un determinato farmaco di origine controversa e di cui non si conoscono del tutto gli effetti collaterali?

 

Le cellule fetali da aborto vanno usate, ma con moderazione, magari solo per le occasioni particolari?

E ancora: è accettabile che si sia gettato via il Codice di Norimberga e tutto il contorno di pensiero che assicurava la salute di coloro che si sottoponevano a sperimentazione, e ora si possa sperimentare anche sui bambini, senza che essi peraltro siano esposti al rischio COVID?

 

È legittimo che le Big Pharma coinvolte nella produzione del vaccino del secolo in tempi record saranno esonerate (come già lo sono) dalle richieste di danno da vaccino?

 

Possiamo fidarci di un farmaco fortemente sostenuto a suon di miliardi – non milioni – di dollari da individui e forze transnazionali che per anni, prima che riguardo ai vaccini, hanno predicato e soprattutto operato riguardo la riduzione della popolazione?

Come fedeli italiani troppo bene abbiamo imparato a conoscere il linguaggio del compromesso, ed ancora più importante, l’effetto perverso (quello sì con danni a lungo termine) del compromesso sulla vita umana

 

Comprendiamo che il distretto USA abbia attività da riavviare, scuole ed istituti da riaprire, tuttavia come fedeli italiani troppo bene abbiamo imparato a conoscere il linguaggio del compromesso, ed ancora più importante, l’effetto perverso (quello sì con danni a lungo termine) del compromesso sulla vita umana.

 

 

Roberto Dal Bosco

Cristiano Lugli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Bioetica

Bioeticiste contro la genitorialità genetica: «usare liberamente gli embrioni congelati»

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

Alcuni bioeticisti mettono in dubbio l’importanza di una relazione genetica tra genitori e figli. Ciò che conta, sostengono, è un ambiente familiare favorevole, non i geni. 

 

Nel Journal of Medical Ethics, una bioeticista svedese, Daniela Cutas, e una collega norvegese, Anna Smajdor, affermano che la riproduzione assistita apre le porte a nuove relazioni tra generazioni. Ma, purtroppo, l’aspettativa è che le persone imitino una famiglia nucleare convenzionale e una struttura genitore-figlio. C’è pochissima varietà o creatività.

 

Ad esempio, dopo la donazione di sperma postumo, una madre o una nonna portano in grembo il bambino in modo da mantenere una relazione genetica. Ma perché la genitorialità genetica e quella sociale dovrebbero coincidere?

 

Cutas e Smajdor sono realiste. Nel mondo di oggi, è improbabile che le persone abbandonino il loro attaccamento alle relazioni genetiche. Nel frattempo, ciò che propongono è una maggiore creatività nell’uso degli embrioni fecondati in eccedenza. 

 

«Considerando la crescente prevalenza di infertilità in combinazione con una scarsità di gameti donati, qualcuno potrebbe, ad esempio, scegliere di utilizzare gli embrioni di propri zii. Oppure potrebbero desiderare di avere gli embrioni rimanenti dei loro fratelli. Se la preferenza delle persone ad avere una prole geneticamente imparentata è importante nei servizi di fertilità, allora ha importanza quale sia l’esatta relazione genetica?»

 

Esaminano più in dettaglio il caso di una donna i cui genitori hanno creato embrioni IVF. Se sono ancora disponibili, perché non dovrebbe dare alla luce i suoi fratelli? In un certo senso, questo potrebbe essere migliore di una relazione eterosessuale convenzionale:

 

«Innanzitutto perché gli embrioni sono già creati: non è necessario sottoporsi alla stimolazione ovarica per raccogliere e fecondare gli ovociti. In secondo luogo, le relazioni genitore-figlio sono piene di tensioni, alcune delle quali derivano da una lunga tradizione di non riconoscimento completo dello status morale dei bambini e di vederli come parte dei loro genitori in modo quasi proprietario».

 

Sembra un peccato sprecare tutti quegli embrioni congelati. Concludono con questo pensiero:

 

«In un mondo in cui i tassi di infertilità sono in aumento e i costi sociali, medici e sanitari dei trattamenti per la fertilità sono elevati, suggeriamo che ci siano motivi per ampliare le nostre prospettive su chi dovrebbe avere accesso ai materiali riproduttivi conservati».

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

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Bioetica

Approvato il progetto di inclusione dell’aborto nella Carta europea

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Mercoledì 11 aprile 2024 gli eurodeputati hanno adottato, con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni, una risoluzione che chiede l’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che stabilisce “diritti, libertà e principi riconosciuti” negli Stati membri.

 

La risoluzione, promossa dai liberaldemocratici (Renew), dai socialdemocratici (S&D) e dalla sinistra, afferma che «controllare la propria vita riproduttiva e decidere se, quando e come avere figli è essenziale per la piena realizzazione dei diritti umani per le donne, le ragazze e tutte coloro che possono rimanere incinte».

 

I promotori hanno motivato la loro posizione con documenti delle Nazioni Unite che invitano a mantenere la «decisione individuale di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza».

 

La mozione cita anche la decisione della Francia di includere l’aborto nella Costituzione come esempio da seguire, sostenendo la «necessità di una risposta europea al declino dell’uguaglianza tra uomini e donne».

 

Minaccia ai gruppi pro-vita

I deputati sono preoccupati anche per «l’aumento dei finanziamenti ai gruppi contrari all’uguaglianza di genere e all’aborto» in tutto il mondo e nell’UE. Chiedono alla Commissione di garantire che le organizzazioni che «lavorano contro l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne» non ricevano finanziamenti dall’UE.

 

Il testo insiste affinché gli Stati membri e le amministrazioni aumentino la spesa per programmi e servizi sanitari e di pianificazione familiare.

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Contro gli «agenti religiosi ultraconservatori»

La mozione adottata parla ancora di «forze regressive e attori religiosi ultraconservatori e di estrema destra» che «stanno cercando di annullare decenni di progressi nel campo dei diritti umani e di imporre una visione del mondo dannosa sui ruoli degli uomini e delle donne nelle famiglie e nella vita pubblica».

 

Il testo adottato dal Parlamento europeo critica alcuni Stati membri: Polonia, Malta, Slovacchia e Ungheria, le cui politiche sull’aborto sono più conservatrici della maggior parte degli altri. Esorta i governi europei a «rendere obbligatori i metodi e le procedure di aborto nel curriculum dei medici e degli studenti di medicina».

 

Nel 2022, il Parlamento Europeo aveva già adottato una risoluzione a favore dell’aborto, che condannava la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di abolire Roe vs Wade.

 

Una risoluzione che, si spera, non dovrebbe essere adottata

Questa risoluzione chiede solo una modifica alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, senza avere il potere di apportare tale modifica. La risoluzione adottata propone che l’articolo 3.2a sia modificato come segue:

 

«Tutte le persone hanno diritto all’autonomia corporea, all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale».

 

Per apportare una modifica alla Carta dei diritti fondamentali sarebbe necessaria l’approvazione unanime dei 27 Stati membri. Alcuni Paesi in cui la vita dei bambini non ancora nati è meglio tutelata – Malta, Ungheria e Polonia – non dovrebbero, al momento, dare il loro consenso.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Bioetica

Il Gambia potrebbe revocare il divieto di mutilazione genitale femminile

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.   Negli Stati Uniti, in Australia e in Europa non può esserci causa più popolare, più umana e più progressista dell’abolizione della mutilazione genitale femminile (MGF). Molti paesi lo hanno vietato; le ONG educano le persone al riguardo. Le Nazioni Unite hanno proclamato la Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili.   Tuttavia tale consenso è crollato in Gambia. Il parlamento di questo paese dell’Africa occidentale a maggioranza musulmana ha appena votato a stragrande maggioranza per revocare il divieto delle MGF del 2015.   Molti parlamentari affermano che le MGF sono necessarie per «sostenere la lealtà religiosa e salvaguardare norme e valori culturali». Il disegno di legge sarà esaminato da una commissione parlamentare prima del voto finale.   In breve, il Gambia potrebbe diventare il primo paese a sfidare il consenso internazionale sulle MGF.

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Da un punto di vista politico, il dibattito sul divieto delle MGF rappresenta un enigma per i valori democratici. Il divieto è stato imposto da un autocrate che ha governato dal 1996 al 2017, Yahya Jammeh. Pertanto i cittadini del Gambia si trovano di fronte alla scelta tra una politica impopolare imposta loro da un dittatore o una politica popolare adottata democraticamente.   Come riportato dal quotidiano locale The Point, un deputato ha dichiarato nel corso del dibattito:   «Il 99,9% non è d’accordo con il divieto della circoncisione femminile. Ciò è presente nel Women Act dal 2015 ma non nella Costituzione. La Costituzione è la legge suprema del popolo; la libertà dei diritti e la legge religiosa, l’Assemblea nazionale non dovrebbe emanare alcuna legge che sia contro la volontà dei cittadini. Lo scopo di ciò non è basato sulla salute ma piuttosto contro la nostra religione».   Un altro ha detto: «non possiamo condannare la nostra tradizione. Anche i bianchi hanno la loro tradizione. Non possiamo imporre ciò che la gente non vuole».   Tuttavia, Jaha Durekeh, la fondatrice della ONG Safe Hands for Girls, una giovane donna diventata famosa in tutto il mondo per la lotta alle MGF, protesta dicendo che le MGF non sono autenticamente islamiche.   «Amo l’Africa e amo il mio Paese, e non lo faccio per promuovere alcuna agenda occidentale. È piuttosto triste che la nostra gente pensi che non abbiamo la mente per pensare con la nostra testa e difendere la nostra gente».   Michael Cook   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni. SOSTIENI RENOVATIO 21
 
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