Bioetica
Vaccino Coronavirus, ecco le scorciatoie
Nella corsa per sviluppare un vaccino per il Coronavirus, gli scienziati stanno prendendo delle scorciatoie, secondo un articolo pubblicato su STAT riportato la settimana scorsa da Renovatio 21.
«Gli scienziati non testano sugli animali i vaccini in fase di sperimentazione» scrive Michael Cook di Bioedge.
Gli scienziati non testano sugli animali i vaccini in fase di sperimentazione
«Non penso che il test sugli animali sia una fase cruciale per i test clinici sugli umani», afferma Tal Zaks, di Moderna, azienda biotech di Boston che ha già prodotto un vaccino contro il COVID-19 utilizzando una tecnologia innovativa. Moderna vuole mettere in campo un vaccino di tecnologia totalmente nuova: non inetta una versione indebolita del patogeno o delle sue proteine di superficie; basandosi sull’RNA messaggero (mRNA) programmato per far produrre al nostro corpo proteine simili al Coronavirus – le stesse proteine che il patogeno usa per accedere alle nostre cellule. Imparando a colpire queste proteine in anticipo, dice la teoria con la quale stanno costruendo il vaccino, il corpo imparerà a colpire anche il virus al momento dell’infezione.
Mentre le borse del mondo stanno affondando in tutto il mondo, le azioni delle compagnie farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino sono alle stelle
Normalmente, i vaccini vengono testati prima sugli animali, anche se non è legalmente richiesto: questo è bene tenerlo a mente. Uno dei problemi, peraltro, è che sulle cavie di laboratorio il COVID-19 non attecchisce. Servirebbero dei topi umanizzati, di cui però ora c’è scarsità: si tratta di topi umanizzati, di fatto ibridi genetici tra l’uomo e il ratto. Ma sono cari e non subito disponibili, impiegati in altri esperimenti.
Moderna ha già iniziato a reclutare volontari tra i 18 e i 55 anni che verranno pagati 100 dollari a visita per un totale di 1.100 dollari. Possiamo immaginare che vi sarà qualche volontario disposto ad immolarsi per il bene del progresso scientifico e per la salute dell’umanità. Tuttavia crediamo altresì che qualcuno dei reclutati possa essere un cittadino americano che economicamente non se la passa bene. Le foto della prima cavia umana, una signora tatuata, hanno già fatto il giro del web.
Sembra che altri 24 candidati vaccini contro il Coronavirus siano in fase di sviluppo nel mondo. È un grande business per Big Pharma
«I tempi normali per lo sviluppo di un vaccino variano dai 15 ai 20 anni. Non è accettabile in questa situazione», dice Mark Feinberg dell’International AIDS Vaccine Initiative. «Quanto sentite dire che in un anno o in un anno e mezzo sarà pronto il vaccino … non è possibile se non si utilizzano nuovi approcci».
Non tutti gli esperti di bioetica sono d’accordo. «Le epidemie e le emergenze nazionali creano spesso pressioni per sospendere i diritti, gli standard e/o le regole di condotta etica. Spesso le nostre decisioni sembrano errate col senno di poi», dice Jonathan Kimmelman, direttore dell’unità biomedica della McGill University in una e-mail indirizzata a STAT.
Il Codice di Norimberga afferma che l’esperimento dovrebbe essere progettato e basato sui risultati della sperimentazione animale e sulla conoscenza della storia naturale della malattia. Nel caso del Coronavirus non abbiamo né sperimentazione animale né conoscenza della storia della malattia
Per la teoria della slippery slope, il pendio scivoloso, una volta aperta una finestra alla sperimentazione umana incontrollata, è difficile che sarà richiusa, anzi, si aprirà il portone. I test sugli esseri umani senza test animali sono un caposaldo del Codice di Norimberga, la carta dei diritti creata dopo la II Guerra mondiale quando emersero gli orrori medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni contro innocenti nei campi di sterminio e non solo.
Il terzo dei dieci punti del Codice di Norimberga afferma che l’esperimento dovrebbe essere progettato e basato sui risultati della sperimentazione animale e sulla conoscenza della storia naturale della malattia. Nel caso del Coronavirus non abbiamo né sperimentazione animale né conoscenza della storia della malattia, recentissima e contraddittoria.
Sembra che altri 24 candidati vaccini contro il Coronavirus siano in fase di sviluppo nel mondo. È un grande business per Big Pharma. Mentre le borse del mondo stanno affondando in tutto il mondo, le azioni delle compagnie farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino sono alle stelle, Moderna compresa.
Bioetica
Biden sta facendo dell’aborto la bandiera della sua campagna elettorale?
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Joe Biden sta facendo del diritto all’aborto un punto centrale nella sua campagna di rielezione. All’inizio di questa settimana ha firmato un nuovo ordine esecutivo sulla ricerca sulla salute riproduttiva.
E la scorsa settimana la vicepresidente Kamala Harris è entrata nella storia come la prima vicepresidente o presidente a visitare una clinica per aborti. Ha visitato una clinica di Planned Parenthood nel Minnesota come parte del suo «tour sulle libertà riproduttive» in diverse città.
Lì ha detto che: «il motivo per cui sono qui è perché questa è una crisi sanitaria. Parte di questa crisi sanitaria è dovuta al fatto che cliniche come questa hanno dovuto chiudere e a ciò che ciò ha significato non lasciare opzioni in alcuna area geografica ragionevole per così tante donne che necessitano di queste cure essenziali».
Secondo un sondaggio KFF, circa 1 elettore su 8 afferma che l’aborto sarà la loro massima priorità a novembre.
Sebbene il Presidente abbia costantemente sostenuto l’aborto e i diritti riproduttivi, nutre alcuni dubbi personali. All’inizio di questo mese ha detto al New Yorker: «non sono mai stato favorevole a, sai, “È il mio corpo, posso fare quello che voglio con esso”».
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione ha pungolato i repubblicani sulle restrizioni all’aborto: «mio Dio, quali libertà toglierai adesso?»
Tuttavia, si è allontanato dalle sue osservazioni preparate e ha girato con cautela in punta di piedi attorno alla parola «aborto». Gli attivisti per l’aborto erano infuriati. «Non pronunciando la parola “aborto”, si intende che si tratta di un tabù o di qualcosa di cui vergognarsi», ha detto ad AP Kellie Copeland, direttore esecutivo di Pro-Choice Ohio. «È stigmatizzante e dannoso. Il presidente dovrebbe fare meglio».
Amy Hagstrom Miller, di Whole Woman’s Health, che gestisce cliniche per aborti in diversi stati, ha dichiarato:
«L’aborto è ciò che forniamo e ciò che alle persone viene negato. La gente non ci chiama per un appuntamento sulla libertà riproduttiva. Non chiedono una visita di autonomia corporea né una procedura di scelta. Chiedono cure per l’aborto e l’aborto è un termine medico professionale per l’assistenza sanitaria che forniamo. Evitare la parola mostra solo il potere dello stigma storico sull’aborto».
Donald Trump, che ora è il presunto candidato alla presidenza, non ha ancora dichiarato la sua posizione sull’aborto. «Sento sempre più spesso circa 15 settimane. Non ho ancora deciso», ha detto Trump al conduttore di Fox News Sean Hannity.
Secondo NBC News, Trump ritiene che la questione dell’aborto sia un punto debole per i repubblicani. Come suo compagno di corsa non vuole un politico che abbia una visione «estrema» sull’argomento. «È preoccupato che ciò potrebbe avere un peso sul biglietto se vengono visti come titolari di una posizione troppo ferma», ha detto una fonte interna alla NBC.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Bioetica
I deputati del Parlamento europeo chiedono che l’aborto diventi un «diritto fondamentale»
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Bioetica
L’attualità della lezione giuridica di Mario Palmaro
In un video pubblicato da Ricognizioni, la ricercatrice di giurisprudenza Patrizia Fermani, di cui Renovatio 21 ha pubblicato negli anni diversi interventi, ripercorre l’insegnamento del filosofo del diritto e studioso di bioetica Mario Palmaro (1968-2014), di cui ricorre il decennale della morte.
Nella conversazione con Alessandro Gnocchi, che con Palmaro ha firmato decine di libri e articoli, vengono messe evidenza la capacità di Palmaro di individuare i temi fondanti del diritto: primo tra tutti, l’inviolabilità dell’essere umano.
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Immagine da Ricognizioni
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