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Big Pharma

I media acclamano il vaccino anti-COVID di Moderna, minimizzando i rischi

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21

 

 

 

Per la seconda volta in una settimana le notizie di un «promettente» vaccino contro il COVID-19 hanno fatto volare le borse globali e scatenato una valanga di notizie positive che, per la maggior parte, hanno evitato la questione della sicurezza e della trasparenza.

 

Le notizie di un «promettente» vaccino contro il COVID-19 hanno fatto volare le borse globali e scatenato una valanga di notizie positive che, per la maggior parte, hanno evitato la questione della sicurezza e della trasparenza

Lunedì, Moderna ha annunciato che il vaccino mRNA-1273 era efficace al 94,5%, in base ai dati della terza fase della sperimentazione.

 

La scorsa settimana, Pfizer ha annunciato che le analisi preliminari alla fase 3 indicavano che il suo vaccino BNT 162b2, sviluppato in collaborazione con la tedesca BioNTech, «mostrava un’efficacia superiore al 90%».

 

Entrambi gli annunci sono stati emessi per mezzo di comunicati stampa, e nessuna delle due compagnie ha fornito i dati su cui si fondano le loro asserzioni.

 

Nessuna delle due compagnie ha fornito i dati su cui si fondano le loro asserzioni

Anche se il tasso di efficacia ha mandato in estasi Wall Street e gran parte dei media, almeno una pubblicazione, STAT, ha evidenziato quello che le compagnie non hanno divulgato: entrambe le sperimentazioni sono ancora in corso e, mentre continuano, i tassi di efficacia potrebbero abbassarsi, «come spesso accade, un vaccino può risultare meno efficace nel mondo reale rispetto al contesto delle sperimentazioni cliniche».

 

STAT ha anche notato che nessuna delle due compagnie si è pronunciata sulla durata della protezione fornita dal vaccino, somministrato in due dosi, poiché essa «può essere valutata solo nel corso del tempo su un maggior numero di vaccinati».

 

«Come spesso accade, un vaccino può risultare meno efficace nel mondo reale rispetto al contesto delle sperimentazioni cliniche»

Entrambe le compagnie farmaceutiche hanno comunicato l’intenzione di richiedere l’Emergency Use Authorization dalla Food and Drug Administration per i vaccini sperimentali, non appena soddisferanno i criteri. L’autorizzazione, che consente ai produttori di vaccini di ignorare le ispezioni standard obbligatorie su sicurezza e conformità delle strutture produttive, è un’esclusiva riservata al primo vaccino COVID approvato dalla FDA.

 

L’annuncio ha provocato un repentino aumento del valore delle compagnie in borsa. Le azioni di Moderna sono aumentate di quasi il 15% lunedì. Secondo STAT, «Ogni martedì un medico di Moderna si arricchisce di 1 milione di dollari» vendendo le sue azioni in base a una rigida tabella di scambi programmati, «che ha fruttato oltre 50 milioni di dollari dall’inizio della pandemia».

 

Le notizie di Moderna hanno anche sostenuto le azioni delle imprese che beneficiano della riapertura economica, tra cui compagnie aeree, crociere e banche.

 

Entrambe le compagnie farmaceutiche hanno comunicato l’intenzione di richiedere l’Emergency Use Authorization dalla FDA  per i vaccini sperimentali . L’autorizzazione, che consente ai produttori di vaccini di ignorare le ispezioni standard obbligatorie su sicurezza e conformità delle strutture produttive

La scorsa settimana, il CEO di Pfizer, Albert Bourla, ha sollevato un certo scetticismo quando ha venduto 5,6 milioni di dollari di azioni Pfizer lo stesso giorno in cui il produttore ha annunciato l’«efficacia del 90%».

 

Riguardo alla vendita, NPR ha affermato che fa parte di un controverso piano di compravendite di azioni «con lo scopo di tutelare i dirigenti aziendali da denunce di insider trading».

 

Il piano, che è legale ma non esente da dubbi riguardo all’abuso, consente ai principali azionisti di vendere un determinato numero di azioni in un momento preciso ed è spesso usato dai dirigenti per evitare accuse di insider trading.

 

 

Tanti elogi, poche domande

A causa di tutto il clamore mediatico che circonda la rapidità dello sviluppo dei vaccini Pfizer e Moderna, l’ingente quantità di dosi disponibili, chi saranno i primi destinatari e come il vaccino ci riporterà alla «normalità», ci sono state poche ricerche sulla sicurezza e l’efficacia provata.

«Ogni martedì un medico di Moderna si arricchisce di 1 milione di dollari» vendendo le sue azioni in base a una rigida tabella di scambi programmati, «che ha fruttato oltre 50 milioni di dollari dall’inizio della pandemia»

 

Per Mary Holland, consulente di Children’s Health Defense, è un grave errore. «Pensare che il vaccino senza licenza di Moderna, testato per meno di un anno, sia sicuro è mera utopia», afferma la Holland. «C’è un motivo per cui i produttori insistono sulla totale immunità per danni e morti da vaccino».

 

La Holland fa riferimento al fatto che i produttori di vaccini, già esentati da ogni responsabilità per i danni provocati dai vaccini dal National Childhood Vaccine Injury Act del 1986, hanno ottenuto un’ulteriore protezione dalla Dichiarazione del Public Readiness and Emergency Preparedness (PREP) per le contromisure mediche contro il COVID-19 in marzo.

 

Infatti, come puntualizza la Holland, almeno in UE, gli ufficiali si aspettano un gran numero di eventi avversi, secondo questa nota della Medical Healthcare Products Regulatory Agency che sta «urgentemente» cercando «strumenti di intelligenza artificiale (AI) per processare l’elevato numero di reazioni avverse al vaccino COVID-19…»

 

 

«Pensare che il vaccino senza licenza di Moderna, testato per meno di un anno, sia sicuro è mera utopia. C’è un motivo per cui i produttori insistono sulla totale immunità per danni e morti da vaccino»

Perché così tanti segreti?

La sicurezza e la trasparenza dei vaccini sono strettamente collegate, e Moderna ha valutazioni basse in entrambe. La compagnia, formata nel 2010 e rinominata nel 2016, non ha ancora prodotto un singolo vaccino commercializzato.

 

Ciononostante, Moderna ha potuto partecipare all’Operazione Warp Speed, partnership pubblico-privato altamente riservata, dominata da personale militare, la maggior parte del quale non ha alcuna esperienza di salute pubblica né di produzione vaccinale. La partecipazione al programma significa che i contribuenti stanno pagando una grande fetta del conto per lo sviluppo del vaccino di Moderna. Il New York Times scrive:

 

La sicurezza e la trasparenza dei vaccini sono strettamente collegate, e Moderna ha valutazioni basse in entrambe. La compagnia, formata nel 2010 e rinominata nel 2016, non ha ancora prodotto un singolo vaccino commercializzato

«Il governo degli Stati Uniti ha concesso 1 miliardo di dollari per la progettazione e la sperimentazione del vaccino Moderna. I ricercatori del National Institute of Health hanno supervisionato la ricerca, comprese le sperimentazioni cliniche. Moderna ha ricevuto anche 1,5 miliardi per 100 milioni di dosi del vaccino, se questo risulterà sicuro ed efficace».

 

Secondo Public Citizen, il National Institute of Health (NIH) possiede il 50% delle quote del vaccino mRNA-1273, il che ha permesso a Moderna di svilupparlo sotto il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) presieduto dal dr. Fauci.

 

Public Citizen ha riportato in giugno: «Moderna ha abbondantemente beneficiato del sostegno federale. Come abbiamo descritto in The People’s Vaccine, nel 2013 il governo statunitense ha concesso milioni di dollari a Moderna per sviluppare la sua tecnologia mRNA. Nel frattempo, il NIH ha sviluppato nuovi metodi per colpire la proteina spike del coronavirus. Quando il nuovo coronavirus è apparso a Wuhan, il NIH ha collaborato con Moderna per progettare e testare un vaccino. La Biomedical Advanced Research Development Authority (BARDA) ha pagato a Moderna 483 milioni di dollari per sviluppare ulteriormente il vaccino e aumentarne la produzione».

 

Nonostante tutti i soldi dei contribuenti dietro lo sviluppo del vaccino di Moderna e altri partecipanti all’operazione Warp Speed, la mancanza di trasparenza domina il programma e i contratti tra governo degli Stati Uniti e produttori.

Nonostante tutti i soldi dei contribuenti dietro lo sviluppo del vaccino di Moderna e altri partecipanti all’operazione Warp Speed, la mancanza di trasparenza domina il programma e i contratti tra governo degli Stati Uniti e produttori.

 

Ad esempio, in ottobre CHD ha parlato di un contratto tra il NIAID e il principale candidato per la produzione del vaccino, Moderna. Il contratto, ottenuto dalla giornalista Emily Kopp di Congressional Quarterly, in seguito a una richiesta al NIH come prevede il Freedom of Information Act, è stato pesantemente rielaborato, sollevando dubbi su Fauci, la trasparenza e il conflitto di interessi. Da un altro contratto del NIAID si apprende che il Pentagono è tenuto ad acquistare 500 milioni di dosi del vaccino di Moderna per 9 miliardi di dollari.

 

 

La velocità batte la sicurezza?

Analogamente al vaccino Pfizer, quello di Moderna utilizza una tecnologia basata sull’RNA messaggero (mRNA) sintetico – un tipo di manipolazione genetica mai utilizzata prima, né tantomeno provata sicura, nella produzione dei vaccini.

Analogamente al vaccino Pfizer, quello di Moderna utilizza una tecnologia basata sull’RNA messaggero (mRNA) sintetico – un tipo di manipolazione genetica mai utilizzata prima, né tantomeno provata sicura, nella produzione dei vaccini

 

Con l’operazione Warp Speed, i produttori di vaccini stanno accelerando questa tecnologia mai testata per commercializzarla in tempi record.

 

Horizon, il magazine sulla ricerca e l’innovazione dell’UE, spiega il funzionamento:

 

«Per produrre un vaccino mRNA, gli scienziati fabbricano una versione sintetica del mRNA che il virus usa per costruire le sue proteine infettive. Questo mRNA viene rilasciato nel corpo umano, dove le cellule leggono le istruzioni per costruire la proteina virale, quindi è il corpo umano stesso che crea le molecole del virus. Queste proteine sono isolate, pertanto non si possono assemblare per creare il virus. Il sistema immunitario, allora, riconosce queste proteine virali e inizia a produrre la risposta immunitaria».

Non essendoci vaccini mRNA in uso, è impossibile prevedere le conseguenze a lungo termine o quali danni possano derivare da essi.

 

Non essendoci vaccini mRNA in uso, è impossibile prevedere le conseguenze a lungo termine o quali danni possano derivare da essi.

 

Tal Brosh, direttore dell’Infectious Disease Unit del Samson Assunta Ashdod Hospital, ha dichiarato al Jerusalem Post che il vaccino mRNA porta con sé «rischi unici e sconosciuti», tra cui reazioni infiammatorie locali e sistemiche che possono generare malattie autoimmuni.

 

Il Jerusalem Post ha anche citato un articolo pubblicato dal National Center for Biotechnology Information, una divisione del NIH, in cui si legge che altri rischi associati al vaccino mRNA comprendono la bio-distribuzione e la persistenza di espressioni immunogeniche indotte, possibile sviluppo di autoanticorpi ed effetti nocivi sui nucleotidi estranei e sulle componenti del sistema di rilascio.

 

Nel rapporto del lunedì sul vaccino Moderna è stato omesso un altro potenziale rischio legato al vaccino mRNA-1273: il «sistema di rilascio» del vaccino si basa su una nanoparticella contenente glicole polietilenico (PEG). Circa 7 americani su 10 potrebbero già essere sensibilizzati al PEG, che significherebbe una ridotta efficacia del vaccino e un aumento degli effetti avversi.

Tal Brosh, direttore dell’Infectious Disease Unit del Samson Assunta Ashdod Hospital, ha dichiarato al Jerusalem Post che il vaccino mRNA porta con sé «rischi unici e sconosciuti», tra cui reazioni infiammatorie locali e sistemiche che possono generare malattie autoimmuni.

 

Per Moderna non è una novità. In una dichiarazione del 2018 alla U. S. Securities and Exchange Commission, la casa farmaceutica ha ammesso davanti agli investitori che l’uso di PEG nei vaccini «può causare eventi avversi significativi in una o più sperimentazioni cliniche».

 

A giugno 2020, CHD ha raccontato la storia di Ian Haydon, uno dei 15 volontari della sperimentazione nel gruppo di alto dosaggio del vaccino di Moderna.

 

In 45 giorni, tre partecipanti – il 20% dei volontari, incluso Haydon – hanno riferito eventi avversi «gravi», stando ai comunicati stampa di Moderna, cioè hanno richiesto ricovero ospedaliero o intervento medico. Meno di 12 ore dopo il vaccino, Haydon ha accusato dolori muscolari, vomito, febbre a 39,5° e perdita di conoscenza. Il supervisore di Moderna gli ha suggerito di contattare il 911 e Haydon ha dichiarato di «non essersi mai sentito così male in vita sua». Moderna ha fatto credere a Haydon, selezionato per il suo «stato di salute ottimale», che la sua condizione era dovuta a una sfortunata coincidenza non collegata all’iniezione. Moderna non gli ha mai comunicato che si trattava di un effetto indesiderato.

In una dichiarazione del 2018 alla U. S. Securities and Exchange Commission, la casa farmaceutica ha ammesso davanti agli investitori che l’uso di PEG nei vaccini «può causare eventi avversi significativi in una o più sperimentazioni cliniche»

 

In agosto, CHD ha inviato lettere al dr. Jerry Menikoff, direttore dell’Office for Human Research Protections, al Ministero della Sanità e al dr. Fauci, in qualità di direttore del NIAID, in cui si elencavano le preoccupazioni riguardanti l’uso del PEG nel vaccino mRNA-1273 di Moderna.

 

Nella lettera a Menikoff, CHD ha evidenziato come l’utilizzo di PEG in vaccini e farmaci sia estremamente controverso a causa di reazioni immunitarie avverse legate al PEG, tra cui anafilassi letale.

 

Nella lettera a Fauci, CHD lo ha sollecitato a chiedere a Moderna di informare i partecipanti alla sperimentazione dei rischi collegati al PEG nel «vaccino mRNA-1273 finanziato dal NIAID».

 

In 45 giorni, tre partecipanti – il 20% dei volontari, incluso Haydon – hanno riferito eventi avversi «gravi», stando ai comunicati stampa di Moderna, cioè hanno richiesto ricovero ospedaliero o intervento medico

Mentre le settimane passano e si moltiplicano le notizie sull’avvento del vaccino contro il COVID, forse i principali media esporranno anche i rischi della mancanza di trasparenza intorno ai vaccini, oltre a concentrarsi sui potenziali benefici.

 

 

Il Team di Children’s Health Defense

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

 

© 17 novembre 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

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Big Pharma

Affermazioni fuorvianti sul vaccino Pfizer «hanno portato discredito» a Big Pharma: parla un autorità di autoregolamentazione britannica

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La Prescription Medicines Code of Practice Authority, un organismo indipendente e di autoregolamentazione istituito dall’Associazione dell’industria farmaceutica britannica, ha stabilito che l’azienda ha violato cinque regole del suo Codice di condotta per la pubblicità.

 

Un’agenzia di regolamentazione del Regno Unito ha scoperto che i migliori dipendenti Pfizer «hanno portato discredito» all’industria farmaceutica quando hanno fatto affermazioni fuorvianti che promuovevano un «medicinale senza licenza» nei tweet sul vaccino COVID-19, ha riferito domenica The Telegraph.

 

La Prescription Medicines Code of Practice Authority (PMCPA), un organismo indipendente e di autoregolamentazione istituito dall’Associazione dell’industria farmaceutica britannica, ha stabilito che l’azienda avrebbe violato cinque regole del suo Codice di condotta per la pubblicità.

 

L’organismo di vigilanza dell’industria farmaceutica britannica UsForThem ha presentato un reclamo al PMCPA nel febbraio 2023. Il reclamo riguardava i tweet del 2020 dei massimi dirigenti Pfizer, tra cui il direttore medico britannico Berkeley Phillips. I tweet erano ancora visibili sui social al momento della presentazione della denuncia.

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L’organizzazione ha affermato che Pfizer «ha promosso in modo fuorviante e illegale il suo vaccino contro il COVID-19» riportando tassi di efficacia relativa molto elevati senza fornire informazioni sui tassi di efficacia assoluta o informazioni richieste sulla sicurezza.

 

UsForThem ha affermato che era importante presentare questa denuncia due anni dopo perché «tale comportamento scorretto era ancora più diffuso» di quanto si pensasse in precedenza, estendendosi «fino ai vertici» delle attività di Pfizer nel Regno Unito e «apparentemente continuando fino ad oggi».

 

Commentando l’importanza dei risultati, Daniel O’Conner di Trial Site News, che ha anche trattato la storia, ha dichiarato a The Defender: «il comportamento di Pfizer durante la pandemia è stato davvero scandaloso. E ovviamente l’obiettivo: grandi soldi».

 

O’Connor ha affermato che il «comportamento aziendale di Pfizer durante la pandemia», come rivelato da questa e altre sentenze del PMCPA, è «altrettanto insidioso» quanto i problemi con i percorsi normativi per i farmaci e i principali difetti negli stessi studi clinici che Trial Site News ha monitorato.

 

Pfizer ha una chiara esperienza di agire come «impresa di profitto inaccettabile durante la peggiore pandemia del secolo», ha aggiunto. «La domanda che abbiamo è chi ha dato loro potere nel governo».

 

Grave censura per aver portato «discredito su» Big Pharma

La denuncia si concentrava su un tweet che Phillips di Pfizer ha condiviso su Twitter, ora X, originariamente realizzato da un dipendente Pfizer con sede negli Stati Uniti.

 

Il tweet affermava:

 

«Il nostro vaccino candidato è efficace al 95% nella prevenzione del COVID-19 e al 94% nelle persone di età superiore ai 65 anni. Archivieremo tutti i nostri dati presso le autorità sanitarie entro pochi giorni. Grazie a tutti i volontari della nostra sperimentazione e a tutti coloro che combattono instancabilmente questa pandemia».

 

Il comitato investigativo della PMCPA ha scoperto che quattro dipendenti di Pfizer UK avevano ritwittato il post e altri lo avevano messo «mi piace». Hanno detto che probabilmente il pubblico e gli operatori sanitari avrebbero visto il tweet.

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La giuria ha concordato con le accuse di UsForThem secondo cui il messaggio conteneva informazioni limitate sull’efficacia e nessuna informazione sulla sicurezza, in violazione delle regole sull’inganno del pubblico e sulla fornitura di dati accurati sulla sicurezza.

 

Il panel ha inoltre sottolineato che i codici di condotta esistenti vietano la promozione dei medicinali prima della loro autorizzazione all’immissione in commercio. Tuttavia, in diretta violazione dei codici, i tweet dei dipendenti Pfizer hanno portato alla «diffusione proattiva di un farmaco senza licenza su Twitter agli operatori sanitari e al pubblico nel Regno Unito», ha rilevato la commissione.

 

I tweet violavano anche la politica stessa di Pfizer che vieta ai dipendenti Pfizer di interagire con i social media relativi ai medicinali e ai vaccini dell’azienda.

 

Il comitato PMCPA ha concluso che «Pfizer ha portato discredito e ridotto la fiducia nell’industria farmaceutica», il che, secondo lui, è una seria censura che riserva a gravi violazioni come quella in cui un’azienda ha promosso un farmaco prima ancora che fosse stato autorizzato.

 

I casi che si ritiene abbiano portato discredito all’industria vengono pubblicizzati sulla stampa medica, farmaceutica e infermieristica.

 

Un portavoce di Pfizer UK ha affermato che la società «riconosce e accetta pienamente le questioni evidenziate da questa sentenza PMCPA» e che è «profondamente dispiaciuta», secondo The Telegraph.

 

Pfizer ha inoltre affermato che esaminerà l’uso dei social media da parte dei propri dipendenti per garantire che rispettino i codici attuali e per prevenire tali problemi in futuro.

 

Il giornale ha anche riferito che Phillips, il cui re-tweet era principalmente in questione, ha affermato che il post era «accidentale e non intenzionale». «Detto questo, abbiamo immediatamente accettato la sentenza del caso e facciamo tutto il possibile per garantire che i nostri dipendenti aderiscano alla nostra rigorosa politica sui social media e al Codice di condotta del settore quando utilizzano i loro social media personali» ha aggiunto.

 

Altri cinque rimproveri legati alla promozione del vaccino anti-COVID

Pfizer è stata rimproverata sei volte dall’autorità di regolamentazione per la sua promozione non etica del vaccino COVID-19.

 

Il 4 marzo, pochi giorni dopo che la PMCPA aveva annunciato la sua sentenza sui tweet del 2020 che promuovevano il vaccino, l’agenzia ha anche annunciato una seconda sentenza , rilevando che Pfizer aveva violato un’altra clausola del codice di condotta in un tweet del 2022 di Pfizer UK che «non è riuscita a mantenere standard professionali».

 

Tale sentenza, emessa anche in risposta a una denuncia presentata da UsForThem, riguardava una serie di tre tweet pubblicati sul feed Twitter di Pfizer UK che includevano un collegamento a un articolo di Pulse Today.

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Quel tweet diceva:

 

«Mentre il Regno Unito entra nel suo primo «inverno sbloccato» dal 2019, il nostro [dichiarato dipendente medico senior di Pfizer] spiega l’impatto devastante che le malattie respiratorie possono avere durante i mesi più freddi. Leggi di più @PulseToday 👇#WinterPressures».

 

Il tweet rimandava a un articolo promozionale — ripubblicato qui — commissionato da Pfizer su un sito web per operatori sanitari, ma non era chiaramente contrassegnato come contenuto promozionale pagato da Pfizer.

 

Il PMCPA in questo caso ha affermato di essere preoccupato che i tweet fossero disponibili al grande pubblico mentre il materiale nell’articolo di PulseToday era destinato agli operatori sanitari. Ciò ha violato gli elevati standard creati dai codici di condotta, hanno affermato le autorità di regolamentazione.

 

Nel febbraio 2023, l’agenzia ha scoperto che il CEO di Pfizer Albert Bourla, Ph.D., ha rilasciato commenti «fuorvianti» e «non qualificati» promuovendo l’uso dei vaccini mRNA contro il COVID-19 per i bambini piccoli durante un’intervista alla BBC.

 

In quel caso, UsForThem ha accusato il redattore medico della BBC, Fergus Walsh, di aver condotto l’intervista «come un’amichevole chiacchierata davanti al caminetto», dando a Bourla «un’opportunità promozionale gratuita che il denaro non può comprare» permettendogli di promuovere la diffusione del vaccino, in particolare tra i giovani. bambini per i quali il vaccino non era stato nemmeno autorizzato.

 

All’epoca, nessun vaccino contro il Covid-19 era stato approvato dall’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari del Regno Unito per i bambini sotto i 12 anni, quindi la commissione ha ritenuto che i commenti di Bourla violassero il codice.

 

Due delle altre sentenze del PMCPA su Pfizer riguardavano i post di LinkedIn e una riguardava affermazioni fatte in un comunicato stampa.

 

La sanzione per la serie di violazioni, ha riferito The Telegraph, è una multa di 34.800 sterline.

 

Ben Kingsley, responsabile degli affari legali di UsForThem, ha dichiarato al Telegraph che «è sorprendente quante volte i dirigenti senior di Pfizer siano stati ritenuti colpevoli di gravi violazioni normative, in questo caso incluso il reato più grave di tutti ai sensi del Codice di condotta del Regno Unito».

 

«Tuttavia le conseguenze per Pfizer e le persone interessate continuano ad essere ridicole. Questo sistema di regolamentazione senza speranza per un’industria della vita e della morte multimiliardaria è diventato una farsa, che ha un disperato bisogno di riforme», ha affermato Kingsley.

 

«È assolutamente necessaria una radicale revisione del quadro normativo e legale in base al quale questo settore distrutto e corrotto può operare», ha twittato UsForThem.

 

I critici negli Stati Uniti hanno chiesto che i regolatori nazionali ritengano Pfizer responsabile in questo caso. In un tweet, Jay Bhattacharya, MD, Ph.D. di Stanford., ha invitato la Food and Drug Administration statunitense a farlo.

 

James Lyons-Weiler, Ph.D., ha scritto che la Federal Trade Commission e la Security and Exchange Commission intraprendono azioni simili.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

©8 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

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Immagine di U.S. Secretary of Defense via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine modificata.

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Alimentazione

Pfizer sospende la nuova pillola dimagrante dopo che i pazienti hanno riscontrato gravi effetti collaterali

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La nuova pillola sperimentale per la perdita di peso della Pfizer ha funzionato nel raggiungere il suo obiettivo dichiarato, ma con alla perdita di peso si sono aggiunti effetti collaterali così gravi che la ricerca è stata interrotta.   In un comunicato stampa, il colosso farmaceutico ha affermato che avrebbe interrotto gli studi clinici sul danuglipron, la sua pillola dimagrante da prendere due volte al giorno. Questo farmaco utilizza un meccanismo simile a semaglutide, perché un’ampia percentuale delle persone che l’hanno assunto nelle prime due fasi sperimentali ha avuto disturbi gastrointestinali ed effetti indesiderati come nausea e diarrea.

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«Mentre gli eventi avversi più comuni erano lievi e di natura gastrointestinale coerenti con il meccanismo, sono stati osservati tassi elevati (fino al 73% di nausea; fino al 47% di vomito; fino al 25% di diarrea)», si legge nel comunicato stampa. «Tassi di interruzione elevati, superiori al 50%, sono stati osservati con tutte le dosi rispetto a circa il 40% con il placebo».   «Al momento, la formulazione di danuglipron due volte al giorno non avanzerà negli studi di Fase 3» scrive il comunicato.   Come il semaglutide, il principio attivo dei famosissimi iniettabili Ozempic e Wegovy, il danuglipron è un agonista del recettore del peptide-1 (GLP-1) simile al glucagone, il meccanismo esatto è oggetto di dibattito ma che a livello generale si ritiene imiti la sensazione di pienezza nell’intestino. Sebbene le iniezioni di semaglutide – che solo negli ultimi anni sono state approvate in USA per la perdita di peso – siano sempre più in voga, anch’esse possono avere alcuni importanti effetti collaterali gastrointestinali.   Con la popolarità degli iniettabili di semaglutide è arrivata una crescente spinta a trovare un modo per ottenere gli effetti del farmaco sotto forma di pillola. Fino a quando Pfizer non ha deciso di interrompere i suoi studi, il danuglipron sembrava destinato a diventare il prossimo grande passo nel trattamento della perdita di peso, soprattutto considerando che i risultati di studi precedenti suggerivano che fosse efficace quanto Ozempic.   L’azienda a fronte degli investimenti fatti e dei possibili grandi guadagni, ha sostenuto nella sua dichiarazione che, sebbene stia interrompendo i test sul danuglipron, sta ancora cercando di immettere sul mercato una pillola dimagrante.   «I risultati degli studi in corso e futuri sulla formulazione a rilascio modificato di danuglipron una volta al giorno forniranno informazioni su un potenziale percorso da seguire con l’obiettivo di migliorare il profilo di tollerabilità e ottimizzare sia la progettazione che l’esecuzione dello studio», ha affermato il dottor Mikael Dolsten, direttore scientifico e presidente di Pfizer.

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«Lo sviluppo futuro di danuglipron si concentrerà su una formulazione una volta al giorno, con dati farmacocinetici attesi nella prima metà del 2024» annuncia il comunicato Pfizer.   Come riportato da Renovatio 21, il semaglutide – commercializzato come Ozempic – sta rivoluzionando il settore farmaceutico e si annuncia, secondo alcuni analisti, come quello che potrebbe divenire il farmaco più venduto della storia. Il fenomeno potrebbe avere consegue trasformative per la società e l’economia: la banca d’affari Morgan Stanley ha pubblicato un rapporto sull’impatto dei farmaci contro l’obesità sui produttori di cibo spazzatura.   Il problema degli effetti collaterali tuttavia è già stato posto.   Come riportato da Renovatio 21, oltre al pericolo per le donne incinte, vi sarebbe un’inchiesta in corso per stabilire se esiste una possibile correlazione tra l’assunzione del semaglutide e l’ideazione di pensieri suicidi.   Una recente intervista di Tucker Carlson ad un ex dirigente di enti di regolazione del farmaco ha aperto numerosi dubbi riguardo gli effetti avversi del farmaco e riguardo alla bontà dell’intera filiera industrial-sanitario-statale che si prepara a sostenerne la massima diffusione. SOSTIENI RENOVATIO 21
 
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Big Pharma

Sciroppo uccide i bambini usbechi. Dietro, un fiume di corruzione

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Al processo per lo scandalo del Dok-1 Maks sta emergendo che i produttori indiani corrompevano regolarmente gli operatori sanitari in tutto il Paese, per raccomandare il preparato ai pazienti. Nel frattempo il presidente Mirziyoyev ha sostituito il ministro della Salute ma senza indicare quali nuove misure verranno adottate.

 

Il tribunale di Taškent ha ripreso le sessioni del processo sullo scandalo dello sciroppo Dok-1 Maks, la cui assunzione ha portato 18 bambini all’invalidità permanente, mentre in tutto le persone che hanno subito gravi conseguenze sono ormai una settantina. Sono stati aggiunti altri nomi alla lista delle persone accusate, che sono attualmente 23.

 

L’accusa evidenzia come dopo l’assunzione del farmaco 16 bambini abbiano ricevuti traumi molto seri, e tre siano morti direttamente dopo l’assunzione dello sciroppo.

 

Lo scorso agosto è divenuto evidente che il numero delle persone colpite dall’assunzione del farmaco della compagnia indiana Marion Biotech sia di molto superiore a quanto si supponesse. Se all’inizio del 2023 si parlava di una ventina di bambini coinvolti, oggi quelli accertati sono almeno 65, come ha riferito in tribunale l’ex-primario del centro plurifunzionale della regione di Samarcanda, il dottor Mamaktul Azizov.

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Il presidente del tribunale, Musa Jusipov, ha inserito nell’elenco degli accusati 17 persone, e nei prossimi giorni verranno esaminate tutte le rispettive posizioni. Secondo la Corte suprema dell’Uzbekistan, come pubblicato agli atti dello scorso 1° dicembre, una parte della documentazione è stata inviata agli organi inquirenti «per rivedere le conclusioni accusatorie e approfondire le azioni processuali integrative, relative al coinvolgimento di altre persone nello stato di accusa».

 

Finora gli accusati sono 21 persone, compreso l’ex-direttore dell’Agenzia per lo sviluppo farmaceutico e direttore della compagnia Quramax Medikal, un cittadino indiano, insieme a diversi altri a lui collegati, in tutto 16 uomini e 5 donne contro i quali sono state presentate le accuse da parte del Servizio per la sicurezza nazionale dell’SGB.

 

Alla compagnia sono state ritirate le licenze per il commercio di prodotti farmaceutici. La procura ha dichiarato che i distributori del Dok-1 Maks avevano pagato tangenti ai funzionari locali, nella misura di 33 mila dollari, per rinunciare alle verifiche obbligatorie del preparato da immettere sul mercato, che è stato così registrato come accessibile sul mercato interno dell’Uzbekistan.

 

Inoltre è stato chiarito che gli imprenditori indiani che hanno prodotto il mortale sciroppo corrompevano regolarmente gli operatori sanitari in tutto il Paese, per raccomandare il preparato ai pazienti.

 

Un rappresentante del comitato fiscale che ha testimoniato al processo ha spiegato che i produttori hanno pagato in tutto 5 miliardi e 57 milioni di som (circa mezzo milione di dollari) ai medici che raccomandavano lo sciroppo, e che aiutavano al suo acquisto. Le infermiere hanno ricevuto 122 milioni di som (circa 10 mila dollari), mentre i farmacisti hanno percepito 2 miliardi e 345 milioni di som (quasi 200 mila dollari). Oltre un milione di dollari è stato poi distribuito a vari altri collaboratori per la diffusione del farmaco.

 

L’anno scorso, secondo le informazioni diffuse da Radio Ozodlik, le autorità dello Stato indiano settentrionale dell’Uttar-Pradesh avevano autorizzato la Marion Biotech a rinnovare la produzione, ma dopo le morti di massa dei bambini in Uzbekistan lo sciroppo per la tosse è stato bloccato.

 

Nel frattempo, il presidente dell’Uzbekistan Šavkat Mirziyoyev ha sostituito il ministro della Salute, nominando come sostituto provvisorio Asilbek Khudajarov: in una riunione «in spirito critico» alla presenza del primo ministro Abdulla Aripov, è stato licenziato il ministro Amrillo Inojatov, senza ulteriori chiarimenti sui futuri programmi del ministero.

 

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