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Fondamentalismo vaccinale: metafore di guerra nelle reazioni al COVID-19, nella politica vaccinale e nella sanità pubblica – Parte II

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.

 

 

[Nota: nella prima parte di questo articolo, il Dr. Doromal ha introdotto il fondamentalismo vaccinale e in che modo, quando si combina con la metafora bellica, erode la fiducia nella sanità pubblica e minaccia l’etica medica.]

 

Nessuna lamentela riguardo i vaccini è più seria dei danni che provocano. La sola possibilità che esistano i danni da vaccino è insidiosa: quella che dovrebbe essere una profilassi salvavita somministrata a un ricevente sano potrebbe provocare gravi lesioni o addirittura la morte.

 

È facile per la medicina e la sanità pubblica rimanere in silenzio o minimizzare la percezione dei danni da vaccino. Come il pediatra Dr. Robert Sears ha affermato in un discorso pubblico, la sola idea di lesioni derivanti dal vaccino è difficile da accettare per i medici e gli specialisti della sanità pubblica quindi, a causa del bisogno di proteggere la loro identità collettiva, la posizione standard dei medici è negare i danni da vaccino.

La sola idea di lesioni derivanti dal vaccino è difficile da accettare per i medici e gli specialisti della sanità pubblica quindi, a causa del bisogno di proteggere la loro identità collettiva, la posizione standard dei medici è negare i danni da vaccino

 

Ad ogni modo, l’approccio della autorità sanitarie pubbliche riguardo ai danni vaccinali è duplice. Mentre riconosce i danni possono accadere, allo stesso tempo dichiara che «i danni da vaccino sono molto rari» e che «i vaccini sono sicuri ed efficaci». Gli stessi medici che devono somministrare i vaccini ripetono le medesime parole.

 

Prima di tutto, i danni da vaccino sono reali. Il Vaccine Injury Compensation Program degli Stati Uniti, un programma gestito dal governo federale che risarcisce le persone danneggiate dai vaccini, finora ha pagato oltre $ 4,4 miliardi

 

Inoltre, ci sono prove che suggeriscono che i danni da vaccino sono sottostimati. Uno studio finanziato dal CDC, «Electronic Support for Public Health – Vaccine Adverse Event Reporting System», condotto nel 2007 dall’Harvard Pilgrim Health Care, ha stimato che meno dell’1% dei danni vaccinali vengono riportati al VAERS.

 

In un’analisi successiva condotta da JB Handley viene dipinto un quadro schiacciante: «Nel 2016, il VAERS ha ricevuto 59.117 rapporti di eventi avversi dei vaccini tra cui 432 decessi e 10.384 visite di emergenza. Se questi 59.117 rappresentano l’1% del totale, ciò implica che attualmente ci sono 5,9 milioni di eventi avversi causati da vaccini in un solo anno».

Il Vaccine Injury Compensation Program degli Stati Uniti, un programma gestito dal governo federale che risarcisce le persone danneggiate dai vaccini, finora ha pagato oltre $ 4,4 miliardi

 

Le metafore della guerra nella sanità pubblica portano all’implicita accettazione dei danni da vaccino come danni collaterali accettabili nella guerra contro le malattie infettive.

 

Un approccio segreto è la norma quando non è professionalmente accettabile per un ufficiale sanitario pubblico o medico riconoscere o discutere la realtà dei danni da vaccino (e chi lo fa viene rapidamente disconosciuto dai suoi pari e dalle organizzazioni professionali). 

 

La premessa del fondamentalismo vaccinale è dunque: se i vaccini sono il modo per vincere la guerra contro le malattie infettive, allora i vaccini stessi sono troppo importanti per essere disincentivati a causa dei danni collaterali o per le rare lesioni da vaccino.

 

L’enfasi su vincere la guerra porterebbe naturalmente a una strategia competitiva in cui vengono sviluppati mezzi per occultare la vera misura dei danni vaccinali e limitare le responsabilità risultanti da questi danni. 

Uno studio ha stimato che meno dell’1% dei danni vaccinali vengono riportati al VAERS

 

Il National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 ha creato i mezzi per riportare e risarcire i danni da vaccino, ma non ha creato l’impeto degli ufficiali sanitari né dei produttori di vaccini di indagare sulle rivendicazioni dei danni. Anche quando i danni si ripetono più volte nel tempo, non c’è nessuna voglia di analizzare l’eziologia dietro questi danni. Dopotutto, com’è possibile la critica quando hanno tolto agli oppositori i dati completi con cui possono provare il loro caso? La metafora della guerra e il fondamentalismo vaccinale fanno sì che il plausibile diniego e mediocri analisi di sicurezza siano le strategie standard per difendere i programmi vaccinali delle agenzie di salute pubblica.

 

L’organizzazione per la sicurezza dei vaccini ICAN ha fatto causa al Dipartimento della Sanità e dei Servizi Umani per scoprire se il Dipartimento abbia effettuato il controllo biennale previsto dalla legge del 1986, che apparentemente non è stato effettuato negli ultimi 30 anni.

 

Le metafore belliche nella salute pubblica e il fondamentalismo vaccinale hanno portato a una situazione in cui le persone che hanno subito danni da vaccino e le loro famiglie vengono viste come nemici dal sistema sanitario pubblico che dovrebbe servirli

Le metafore belliche nella salute pubblica e il fondamentalismo vaccinale hanno portato a una situazione in cui le persone che hanno subito danni da vaccino e le loro famiglie vengono viste come nemici dal sistema sanitario pubblico che dovrebbe servirli.

 

Ci sono quattro ingiustizie in gioco qui: 1) il danno da vaccino, 2) il diniego da parte del sistema sanitario pubblico del danno, 3) la natura ostile del sistema di risarcimento governativo e 4) il diniego della società. L’intera sanità pubblica può fare di meglio da un punto di vista etico. 

 

 

Il fine giustifica i mezzi: ignorare il conflitto di interessi

Nella corsa alla vittoria della guerra contro le malattie infettive, è necessario mobilitare molte risorse ma una domanda importante, spesso ignorata, è: chi trae beneficio dalle politiche promulgate?

 

Non bisogna guardare molto lontano per capire che il mercato dei vaccini è un modello finanziario molto lucrativo. Una stima riportata da Bloomberg mostra che il mercato vaccinale vale 58,4 miliardi di dollari. Il CEO di Moderna ha affermato che il COVID-19 da solo può far aumentare tra i 2 e i 5 miliardi di dollari le vendite annuali della compagnia.

Ci sono quattro ingiustizie in gioco qui: 1) il danno da vaccino, 2) il diniego da parte del sistema sanitario pubblico del danno, 3) la natura ostile del sistema di risarcimento governativo e 4) il diniego della società

 

Negli Stati Uniti, il Comitato Consultivo per le Pratiche di Immunizzazione del CDC (ACIP) ha il compito di decidere quali vaccini vanno aggiunti e quali rimossi dal piano.

 

Le sue decisioni sono particolarmente importanti sia per i cittadini che si sottopongono al vaccino sia per i produttori dei vaccini che beneficiano del mercato vincolato creato dalle leggi del governo.

 

Un rapporto del 2000 del Comitato sulle Riforme Governative della Camera dei Rappresentanti afferma: «I membri del comitato consultivo devono rivelare ogni conflitto di interessi e astenersi dal partecipare a decisioni in cui hanno interesse. Le indagini del comitato hanno determinato che le norme sul conflitto di interessi utilizzate da FDA e CDC sono deboli, l’attuazione non è puntuale e i membri del comitato con importanti legami con le compagnie farmaceutiche hanno ottenuto deroghe per partecipare alle procedure del comitato».

Il mercato vaccinale vale 58,4 miliardi di dollari. Il CEO di Moderna ha affermato che il COVID-19 da solo può far aumentare tra i 2 e i 5 miliardi di dollari le vendite annuali della compagnia

 

Un altro rapporto del 2009 del Dipartimento della Sanità ha mostrato gravi violazioni etiche al CDC.

 

Secondo il New York Times: «Il rapporto scoperto che il 64% dei consulenti aveva potenziali conflitti di interesse che non sono mai stati identificati o non sono stati risolti dal centro. Il 13% non ha compilato il modulo per il conflitto di interessi, che avrebbe precluso la partecipazione alle riunioni, ha scoperto Levinson. E il 13% ha votato su questioni che gli ufficiali etici avevano già vietato loro di considerare».

 

Il fondamentalismo vaccinale ha portato a una situazione in cui le agenzie di sanità pubblica non si auto-controllano efficacemente riguardo al conflitto di interessi. Se il loro scopo è vincere una guerra, allora la necessità di rimuovere preconcetti nel processo decisionale e prevenire il regulatory capture viene messa da parte permettendo a personaggi che hanno investito molto denaro di influenzare impropriamente i risultati.

Il fondamentalismo vaccinale ha portato a una situazione in cui le agenzie di sanità pubblica non si auto-controllano efficacemente riguardo al conflitto di interessi

 

 

Più vaccini è uguale a più salute? La sanità pubblica sta avendo successo?

La sanità pubblica sta avendo successo? Questa è una domanda fondamentale perché molti investimenti e sforzi sono stati destinati ai vaccini a discapito di altri possibili sforzi della sanità pubblica. 

 

Le agenzie sanitarie dichiarano orgogliosamente che i vaccini sono tra i più grandi traguardi della sanità pubblica di tutti i tempi, vantando l’eliminazione del vaiolo, della poliomielite e del morbillo nelle Americhe e controllato l’incidenza di una lunga lista di altre malattie infettive. Nel XIX secolo, le malattie infettive erano molto diffuse e le morti da esse causate erano la norma. 

Il problema del fondamentalismo vaccinale sta nell’attribuire la vittoria contro le malattie infettive solo ai vaccini

 

La sanità pubblica giustamente merita i riconoscimenti per il fatto che le morti da malattie infettive sono relativamente rare. Un’analisi della mortalità da malattie infettive condotta da JAMA riporta quanto segue: «La mortalità da malattie infettive è diminuita durante i primi 8 decenni del XX secolo da 797 morti su 100.000 nel 1900 a 36 morti su 100.000 nel 1980 … Dal 1938 al 1952, il declino è stato particolarmente veloce, con la mortalità in calo dell’8,2% ogni anno».

 

Il problema del fondamentalismo vaccinale sta nell’attribuire la vittoria contro le malattie infettive solo ai vaccini. Il calo annuo dell’8,2% nelle morti da malattie infettive è significativo perché gli effetti sono talmente importanti che non possono essere attribuiti al solo vaccino. Infatti, il periodo dal 1938 al 1952 precede il moderno programma vaccinale. I migliori standard di vita, l’aria pulita e l’acqua potabile hanno portato enormi vantaggi nel calo della mortalità.

 

Il fondamentalismo vaccinale porta una revisione storica che enfatizza oltre misura il ruolo dei vaccini e, quindi, a sovrastimare i benefici. È importante notare che i tassi di mortalità da malattie infettive sono crollati di oltre il 90% prima dell’inizio del moderno programma vaccinale, iniziato con il vaccino contro il morbillo nel 1963. 

 

Il fondamentalismo vaccinale porta una revisione storica che enfatizza oltre misura il ruolo dei vaccini e, quindi, a sovrastimare i benefici. I tassi di mortalità da malattie infettive sono crollati di oltre il 90% prima dell’inizio del moderno programma vaccinale, iniziato con il vaccino contro il morbillo nel 1963.

C’è un’altra questione, più ampia, se più vaccini portino ha una salute migliore. Gli Stati Uniti anno uno dei programmi vaccinali più aggressivi al mondo. Dalla nascita ai 18 anni, i bambini ricevono oltre 68 dosi secondo il programma raccomandato dal CDC. Negli anni ’90 il programma per le vaccinazioni infantili è stato triplicato. Lo stato di salute degli americani è migliorato nella stessa proporzione nei decenni seguenti? 

 

Un rapporto della National Academy of Sciences del 2013 ha scoperto che gli americani vivono meno e lo stato di salute complessivo è peggiorato rispetto a quello delle altre 17 popolazioni analizzate. In un’intervista a PBS, Dr. Steven H. Woolf, capo del comitato che ha redatto il rapporto, ha affermato che: «Gli Stati Uniti stanno peggiorando rispetto agli altri paesi sia in termini di aspettativa di vita sia di stato di salute complessivo … Gli Stati Uniti sono scesi sotto ad altri paesi industrializzati sin dal 1980, e il trend mostra un deterioramento continuo a prescindere dall’amministrazione e dalle riforme sociali».

 

È necessario cambiare direzione nella sanità pubblica. Il fondamentalismo vaccinale ha portato il paradigma di «più è meglio» nella sanità pubblica, pratica che sembra avere risultati deludenti. Gli ufficiali sanitari sembrano impersonare il concetto: «Se ha funzionato come strategia nel passato, allora certamente dobbiamo applicarla di più». Questa mentalità è inadeguata nel XXI secolo. 

 

 

Superare il fondamentalismo vaccinale: una nuova ecologia della salute

Nell’urgenza di gestire la pandemia di COVID-19, la sanità pubblica sembra correre sempre più velocemente verso una scogliera esacerbando i problemi trattati sopra. Le agenzie sanitarie puntano tutte le speranze su un vaccino contro il COVID-19 mentre raccomandano pesanti restrizioni per contenere i contagi, tra cui vietare i viaggi, chiudere le scuole, i luoghi di lavoro, etc., a meno che un individuo abbia ricevuto il vaccino, quando sarà disponibile.

La sanità pubblica non è stata in grado di rendere conto per i danni causati dalle sue reazioni al COVID-19 e questo la dice lunga sui grandi fallimenti del riduzionismo e del fondamentalismo vaccinale

 

La sanità pubblica non è stata in grado di rendere conto per i danni causati dalle sue reazioni al COVID-19 e questo la dice lunga sui grandi fallimenti del riduzionismo e del fondamentalismo vaccinale. Il riduzionismo non può captare le numerose sfaccettature sanitarie che esistono in un interscambio dinamico tra l’individuo, i geni e l’ambiente. 

 

A livello biologico, nuove ricerche indicano che il sistema immunitario lavora come un interscambio dinamico tra molteplici sistemi: il sistema innato, il sistema adattivo, il sistema di interferone, il microbioma il sistema nervoso.

 

Noi stessi siamo un complesso ecosistema di cellule umane, batteri nel nostro microbioma e i virus endemici nel nostro viroma. Questo conduce a una conclusione necessaria: il fondamentalismo vaccinale è una strategia antiquata per la sanità attuale. Ma non possiamo rimpiazzare un fondamentalismo con un altro. La sanità pubblica deve muoversi oltre il paradigma del fondamentalismo in cui la sanità pubblica è ridotta a una metrica singola e abbraccia un paradigma che è inclusivo di una visione più ampia di quello che costituisce la sanità.

Il fondamentalismo vaccinale è una strategia antiquata per la sanità attuale

 

La sanità pubblica bisogno di un nuovo modo di pensare che metta la dignità umana in prima linea invece di considerare le persone che dovrebbe proteggere come meri vettori di malattie.

 

La scelta individuale, il consenso informato e la libera scelta vengono scartati come illusioni che devono essere eliminate per vincere la guerra. Per riguadagnare la fiducia del pubblico, la sanità pubblica deve abbandonare la mentalità bellica. Il percorso sostenibile è quello in cui la sanità pubblica è sullo stesso piano degli individui, opposta alla dominazione tirannica sulle masse. 

La scelta individuale, il consenso informato e la libera scelta vengono scartati come illusioni che devono essere eliminate per vincere la guerra. Per riguadagnare la fiducia del pubblico, la sanità pubblica deve abbandonare la mentalità bellica

 

È tempo di smetterla col fondamentalismo vaccinale. Abbiamo bisogno che la sanità pubblica si svegli dalla dialettica del fondamentalismo vaccinale e dalle metafore di guerra che segue nella sua implementazione. Si tratta di un paradigma insufficiente da un’epoca passata, e deve essere rimpiazzato con qualcosa che possa davvero migliorare la sanità pubblica. 

 

La salute, per gli individui e la società, è multi-sfaccettata ed esiste in un ecosistema più vasto. Noi siamo influenzati dai microbi e dai nostri geni, ma anche dall’ambiente, dalle nostre scelte, i nostri costumi culturali, il nostro stato psicologico il nostro giudizio soggettivo sul nostro benessere. Gli indicatori sanitari dovrebbero includere questi fatti. 

 

Fate che la sanità pubblica porti a una vera salute anziché al solo aumento dei vaccini. 

 

Fate che la sanità pubblica porti a una vera salute anziché al solo aumento dei vaccini. 

 

Nate Doromal

Guest Contributor Children’s Health Defense

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

© 18 agosto 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

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Epidemie

Influenza aviaria, l’OMS i media insistono sulla paura dell’epidemia negli esseri umani

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha avvertito che l’influenza aviaria ha un tasso di mortalità “estremamente alto” per gli esseri umani e potrebbe mutare per trasmettersi da uomo a uomo, nonostante non vi sia alcuna registrazione di trasmissione da uomo a uomo dell’H5N1.

 

La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nuovamente l’allarme sull’influenza aviaria, avvertendo che ha un tasso di mortalità «estremamente alto» tra gli esseri umani.

 

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la malattia, il virus dell’influenza aviaria H5N1 – noto anche come «influenza aviaria altamente patogena (HPAI) A» o semplicemente «influenza aviaria» – può trasmettersi ad alcuni animali.

 

Tuttavia, non è mai passata da uomo a uomo e ci sono state segnalazioni estremamente rare di trasmissione da animale a uomo, ha affermato l’agenzia.

 

Tuttavia, lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha affermato che esiste «grande preoccupazione» che la malattia si evolva e svilupperà «la capacità di passare dalla trasmissione da uomo a uomo».

 

Secondo il CDC, le segnalazioni di epidemie di influenza aviaria risalgono al 1880. Dal 2014, i media hanno pubblicato storie periodiche e sempre più allarmistiche sul virus.

 

All’inizio di questo mese sono iniziate a circolare notizie secondo cui l’influenza aviaria sarebbe stata rilevata negli uccelli selvatici, nel pollame, in una varietà di mammiferi tra cui gatti e delfini e in un piccolo numero di esseri umani.

 

Organismi di stampa come il New York Times hanno ribadito gli avvertimenti di Farrar secondo cui il virus sta mutando e potrebbe iniziare a trasmettersi tra le persone, e il Daily Mail ha avvertito che potrebbe essere «100 volte peggio del COVID».

 

Farrar ha dato il massimo a questi avvertimenti durante una conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova definizione dell’OMS per gli agenti patogeni presenti nell’aria.

 

«È una cosa tragica da dire, ma se vengo infettato dall’H5N1 e muoio, la cosa finirà», ha detto Farrar. «Se vado in giro per la comunità e lo diffondo a qualcun altro, allora si avvia il ciclo».

 

«Dobbiamo guardare, più che guardare, dobbiamo assicurarci che se l’H5N1 venisse a contatto con gli esseri umani con trasmissione da uomo a uomo, saremmo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica» ha aggiunto.

 

La ricerca passata di Farrar si è concentrata su questo particolare ceppo di influenza aviaria.

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I commenti suscitano richieste per il vaccino contro l’influenza aviaria 

Dopo i commenti di Farrar, titoli come «La prossima minaccia pandemica richiede un’azione immediata», «L’influenza aviaria sta contagiando più mammiferi. Che cosa significa per noi?», «Il pericolo in evoluzione della nuova influenza aviaria» e «Gli Stati Uniti potrebbero vaccinare un quinto degli americani in caso di emergenza influenza aviaria «hanno chiesto se questa sarà “la prossima pandemia”».

 

Le notizie di stampa chiedono alle agenzie di sanità pubblica di prepararsi di conseguenza, intensificando la biosorveglianza interagenzia, la pianificazione della risposta alle emergenze, accumulando scorte di dispositivi di protezione individuale e, naturalmente, espandendo le scorte esistenti di vaccini contro l’influenza aviaria e sviluppandone di migliori.

 

Il governo degli Stati Uniti ha attualmente tre vaccini H5N1 approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) e conservati nelle scorte strategiche nazionali. I vaccini sono prodotti da Sanofi, GSK e CSL Seqirus.

 

Secondo i funzionari federali, se l’H5N1 dovesse diffondersi ampiamente tra gli esseri umani, il governo americano potrebbe distribuire entro quattro mesi abbastanza vaccini da inoculare un quinto della popolazione americana, ha riferito Barrons.

 

Ma i resoconti dei media hanno sollevato preoccupazioni sull’efficacia di questi vaccini – sviluppati già nel 2007 – e hanno sollecitato lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi vaccini.

 

Farrar ha fatto lo stesso nella sua dichiarazione, avvertendo che lo sviluppo del vaccino «non è dove dobbiamo essere».

 

A sostegno di queste affermazioni, un recente rapporto di ricerca pubblicato in un comunicato stampa del 20 aprile ha rilevato che è molto probabile che un agente patogeno dell’influenza scateni una nuova pandemia nel prossimo futuro, seguita dalla «Malattia X».

 

Tuttavia, i risultati non si basano su uno studio di dati empirici sulla malattia reale.

 

Piuttosto, lo studio riporta i risultati di un sondaggio online che ha chiesto agli esperti globali di malattie infettive di classificare le malattie nel «Piano di ricerca e sviluppo per l’azione per prevenire le epidemie» dell’OMS nell’ordine in cui credevano che le malattie potessero causare la prossima pandemia.

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Gli allarmi risuonano mentre si avvicina la scadenza per la negoziazione del «Trattato pandemico» dell’OMS

Le notizie su una «prossima pandemia» arrivano poco prima delle riunioni dell’accordo pandemico dell’OMS previste per maggio.

 

I Paesi membri si incontreranno per votare un nuovo accordo pandemico e le modifiche al regolamento sanitario internazionale (IHR) per garantire all’OMS un’ampia autorità sulla gestione della pandemia, con un budget annuale stimato in 31,1 miliardi di dollari.

 

Il trattato proposto e l’IHR conferirebbero all’OMS poteri esecutivi senza precedenti per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale a propria discrezione, e quindi organizzare e imporre una risposta che prevalga su qualsiasi risposta che una singola nazione potrebbe invece voler implementare.

 

Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le proposte compromettano la sovranità nazionale , normalizzino pericolose violazioni dei diritti e concentrino la ricchezza su scala globale.

 

La resistenza agli accordi è diffusa, da molti deputati statunitensi e organizzazioni per la libertà sanitaria alle proteste in Giappone.

 

Questi nuovi sviluppi sono arrivati ​​anche quando Farrar ha annunciato la scorsa settimana che l’OMS ha ampliato la sua definizione di agenti patogeni presenti nell’aria.

 

La nuova definizione ha lo scopo di eliminare la confusione su come «descrivere la trasmissione di agenti patogeni attraverso l’aria che possono potenzialmente causare infezioni negli esseri umani», per prevenire meglio la trasmissione, secondo l’OMS.

 

I termini «trasmissione aerea» e «trasmissione via aerosol» sono stati spesso confusi durante la pandemia di COVID-19.

 

Per correggere tale abuso e confusione, il «documento di consenso» stabilisce un nuovo standard in base al quale qualsiasi malattia infettiva che viaggia attraverso l’aria, indipendentemente dalle dimensioni delle «particelle respiratorie infettive», è considerata un agente patogeno presente nell’aria.

 

La precedente posizione dell’OMS era che solo un piccolo numero di agenti patogeni che viaggiavano in piccole goccioline su grandi distanze, come la tubercolosi, erano considerati «dispersi nell’aria».

 

La nuova classificazione rimuove il limite sulla dimensione delle particelle o sulla distanza alla quale un agente patogeno potrebbe diffondersi. Storicamente le agenzie hanno richiesto elevati livelli di prova prima di definire una malattia trasmessa per via aerea, il che richiede rigorose misure di contenimento, ha riferito CBC.

 

La nuova definizione renderà più semplice imporre misure di contenimento per una gamma più ampia di particelle respiratorie infettive.

 

All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha anche pubblicato la sua nuova «strategia pandemica» volta a rafforzare la biosicurezza globale prima della «prossima pandemia».

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Casi diffusi tra i mammiferi

Negli ultimi anni, milioni di uccelli sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, poiché in genere vengono abbattuti interi stormi quando vengono identificati i casi.

 

All’inizio di questo mese, il Dipartimento dell’Agricoltura del Texas ha annunciato che uno dei più grandi allevamenti di pollame del Texas aveva pianificato di uccidere quasi 2 milioni di polli dopo che un singolo uccello era risultato positivo al virus H5N1. Il commissario Sid Miller ha avvertito che tutti i produttori dello stato «devono mettere in pratica misure di biosicurezza rafforzate».

 

Le segnalazioni di influenza aviaria sono stagionali, in genere il picco è a febbraio. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di aspettarsi un flusso e riflusso dei casi. Nell’ultimo mese sono stati confermati casi tra allevamenti di polli in quattro stati: New Mexico, Texas, Michigan e Minnesota.

 

L’OMS ha inoltre sollecitato un attento monitoraggio e un’indagine su un focolaio segnalato di H5N1 tra le mucche da latte negli Stati Uniti «perché potrebbe evolversi in trasmissione in modi diversi» e perché tale trasmissione avviene è ancora sconosciuta.

 

Il virus ha infettato specie diverse dagli uccelli. Nell’ultimo anno sono stati segnalati casi di influenza aviaria in visoni, lontre, volpi, foche, puzzole e bovini, tra gli altri. Secondo alcuni funzionari, gli animali vengono infettati dagli uccelli selvatici.

 

I primi casi di influenza aviaria nei bovini sono stati rilevati negli Stati Uniti a marzo. Da allora, i funzionari dell’USDA hanno confermato casi in 29 mandrie in otto stati, tra cui Michigan, Kansas e Texas, e un singolo caso in un essere umano in Texas, che ha avuto contatti con una mucca infetta. Il suo unico sintomo era la congiuntivite.

 

Questo è solo il secondo caso documentato di virus H5N1 umano negli Stati Uniti. Il primo è avvenuto in un lavoratore avicolo in Colorado nel 2022. Secondo un recente rapporto dell’OMS, tra il 1° gennaio 2003 e il 28 marzo 2024, solo 888 casi di virus aviari In tutto il mondo sono state segnalate infezioni influenzali nell’uomo, di cui il 52% mortali.

 

L’OMS ha annunciato la scorsa settimana che un uomo vietnamita è risultato positivo all’influenza aviaria A (H9N2) a marzo. L’uomo vive vicino a un mercato di pollame, ma nessuno degli uccelli presenti al mercato è risultato positivo allo stesso virus.

 

La FDA afferma che il rischio che uova o latte di animali infetti arrivino sul mercato è basso a causa delle ispezioni. E gli scienziati affermano che non ci sono prove che il consumo di cibo pastorizzato o cotto comporti alcun rischio per le persone.

 

Almeno 21 stati hanno posto restrizioni alle importazioni di bestiame dagli stati colpiti, con New York che si è aggiunta alla lista lunedì.

 

L’agricoltore rigenerativo e scienziato agricolo Howard Vlieger ha dichiarato al The Defender che l’approccio dell’USDA per affrontare l’influenza aviaria attraverso l’abbattimento delle mandrie è mal informato. Le malattie circolano periodicamente attraverso le popolazioni animali, ha detto.

 

Gli animali suscettibili al virus, ha detto Vlieger, sono quelli malsani, allevati con mangimi geneticamente modificati e carichi di pesticidi e confinati in spazi piccoli e affollati.

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Gli Stati Uniti collaborano con la Cina nella ricerca sul guadagno di funzione dell’H5N1

Il sequenziamento genomico del virus nel paziente del Texas ha mostrato che una mutazione nel genoma del virus ha reso più probabile che l’influenza infetti i mammiferi. Tuttavia, i funzionari sostengono che il rischio per le persone rimane basso.

 

Farrar ha affermato che la variante A (H5N1) è diventata «una pandemia globale di animali zoonotici».

 

«La grande preoccupazione ovviamente è che… infettando anatre e polli e poi sempre più mammiferi, quel virus ora si evolve e sviluppa la capacità di infettare gli esseri umani e quindi, in modo critico, la capacità di passare da uomo a uomo», ha aggiunto.

 

I resoconti di questa evoluzione hanno portato alla richiesta dell’USDA di condividere le sequenze genomiche del virus prelevate da vari animali. L’agenzia ha risposto rendendo pubbliche 239 sequenze di virus.

 

I consulenti di pianificazione pandemica hanno celebrato la mossa, che secondo STAT News consentirà di determinare se il virus ha acquisito mutazioni che lo rendono possibile diffondersi più facilmente, possibilmente agli esseri umani.

 

La discussione su una mutazione che facilita la diffusione e i commenti di Farrar hanno rinnovato le preoccupazioni sulla ricerca sul guadagno di funzione, che è stata condotta per anni sui virus dell’influenza aviaria .

 

Nel 2018, un comitato di revisione del governo degli Stati Uniti ha tranquillamente approvato esperimenti in due laboratori per modificare i virus dell’influenza aviaria per renderli più rischiosi per gli esseri umani – nonostante una moratoria – imposta nel 2014 – su quella ricerca, ha riferito Science nel 2019.

 

Almeno uno di questi progetti è stato finanziato dall’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health.

 

E nel 2011, un esperimento condotto da uno di questi gruppi aveva già modificato il virus aviario H5N1 affinché si diffondesse tra i furetti.

 

Alison Young di USA Today ha rivelato l’anno scorso che si è verificata una grave violazione della sicurezza nel 2019 durante uno degli esperimenti approvati nel 2018. Mentre lavorava nel laboratorio di livello tre di biosicurezza presso l’Università del Wisconsin, il tubo che fornisce aria pulita e sicura ai ricercatori è stato disconnesso, esponendo i ricercatori al virus modificato.

 

Un’altra violazione si è verificata nel 2013, quando un ricercatore è rimasto accidentalmente colpito da un ago infetto.

 

Dal 2021 l’USDA collabora con scienziati cinesi nella ricerca sul guadagno di funzione sui virus dell’influenza aviaria.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 23 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».   L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».   «Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

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L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.   «Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».   Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.   Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:   «La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».   «Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».   «E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».   «Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».   La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.  

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Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».   «Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»   Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.   La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.   Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.   Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».   Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.   Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

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La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.   «Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».   Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.   «Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».   Brenda Baletti Ph.D.   © 18 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Epidemie

Nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» scoperto in Congo

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Un nuovo ceppo virulento di vaiolo delle scimmie, potenzialmente con un tasso di mortalità dell’11%, è stato identificato nella Repubblica Democratica del Congo, secondo un recente studio che richiede misure come la «vaccinazione mirata».

 

La nuova ricerca ritiene che questo ceppo sia passato dagli animali agli esseri umani tra luglio e settembre 2023, secondo lo studio intitolato «Sustain Human Outbreak of a New MPXV Clade I Lineage in Eastern Democratic Republic of the Congo».

 

Il lignaggio Clade I del vaiolo delle scimmie si trova principalmente nell’Africa centrale in aree come il Congo. È caratterizzata da sintomi gravi e da un’elevata mortalità fino all’11%. Una variante del Clade I, Clade Ib è oggetto del recente studio.

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Lo studio spiega cos’è il vaiolo delle scimmie e ne ha descritto le linee evolutive e le sottovarianti.

 

«Il virus del vaiolo delle scimmie (MPXV) ha attirato l’attenzione globale nel 2022 durante un’epidemia diffusa legata principalmente al contatto sessuale. Il Clade I MPXV è prevalente nell’Africa centrale ed è caratterizzato da malattie gravi e elevata mortalità, mentre il Clade II è confinato nell’Africa occidentale ed è associato a malattie più lievi. Un MPXV di Clade IIb è emerso in Nigeria nel 2017, con una trasmissione protratta da uomo a uomo, precursore dell’epidemia globale del lignaggio Clade II B.1 nel 2022. Nell’ottobre 2023, una grande epidemia di vaiolo è emersa nella regione mineraria di Kamituga, nella Repubblica democratica Repubblica del Congo (RDC), di cui abbiamo condotto un’indagine sull’epidemia», afferma lo studio.

 

Nel documento gli scienziati chiedono molte delle misure adottate durante il biennio pandemico.

 

«Per contenere questa nuova potenziale epidemia di Clade Ib sono necessarie misure urgenti, tra cui una sorveglianza rafforzata ed estesa, il tracciamento dei contatti, il supporto alla gestione dei casi e la vaccinazione mirata», afferma lo studio.

 

I risultati dello studio mostrano che circa 7 mesi fa una variante del vaiolo delle scimmie sarebbe passata dagli animali all’uomo e si sarebbe diffusa principalmente attraverso i rapporti sessuali.

 

«L’epidemia di Kamituga MPOX si è diffusa rapidamente, con 241 casi sospetti segnalati entro 5 mesi dal primo caso segnalato. Dei 108 casi confermati, il 29% erano lavoratrici del sesso [eufemismo con cui ora nei Paesi anglofoni definiscono le meretrici, ndr], evidenziando il contatto sessuale come una modalità chiave di infezione. L’analisi genomica ha rivelato un lignaggio distinto MPXV Clade Ib, divergente dai ceppi Clade I precedentemente sequenziati nella RDC. La predominanza delle mutazioni di tipo APOBEC3 e il tempo stimato di comparsa intorno a metà settembre 2023 suggeriscono una recente trasmissione da uomo a uomo», afferma lo studio.

 

Il tema potrebbe entrare presto nell’arena politica, con il candidato alle presidenziali del 2024 Donald Trump che ha criticato duramente l’amministrazione Biden per aver consentito agli immigrati illegali provenienti dal Congo di entrare negli Stati Uniti durante un discorso di sabato scorso.

 


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Molti account su Twitter si sono quindi chieste quanti congolesi affetti da vaiolo delle scimmie siano stati portati illegalmente negli Stati Uniti attraverso il confine aperto da Biden.

 

Nel 2022, mentre focolai del morbo apparivano dopo i Gay Pride, l’anno scorso il direttore dell’OMS Tedros Ghebreyesus aveva scavalcato il suo comitato interno OMS per dichiarare il vaiolo delle scimmie emergenza globale. L’ente sanitario mondiale arrivò a prodursi anche nel grottesco suggerimento ai gay di limitare i partner sessuali e di vaccinarsi prima delle parate di orgoglio gaio – vaccino approvato senza studi clinici, con idoneità estesa anche ai bambini –, non prima di aver annunciato di voler cambiare il nome al vaiolo delle scimmie, perché a rischio razzismo.

 

Il 99% dei casi, ammise ad un certo punto la sanità britannica, era costituito da maschi omosessuali. Nel 2023 l’ente di controllo epidemico americano CDC avvertì che il vaiolo delle scimmie sarebbe potuto tornare con i festival estivi LGBT.

 

Una circolare del ministero della Salute italiana di poche settimane fa stabilisce una precedenza per la vaccinazione anti-vaiolo per le scimmie a «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

Da oltremanica era invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie. La bestiola condivideva il letto con una coppia di gay infetti.

 

Come riportato da Renovatio 21nel 2021 il vaiolo delle scimmie fu protagonista di una molto preveggente simulazione organizzata dall’ONG per la minaccia nucleare NTI con l’OMS e l’inevitabile Fondazione Gates.

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 Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia

 

 

 

 

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