Predazione degli organi
Espianto degli organi: ma quale «Morte»?
Cercherò, nel breve spazio di questa trattazione, di almeno accennare ad alcuni degli aspetti fondamentali della pratica dell’espianto di organi a cuore battente al fine di successivo trapianto, argomento attorno al quale è stato montato negli ultimi mesi un battage pubblicitario rigorosamente a senso unico e caratterizzato da una carica di disinformazione e mistificazione che non ha precedenti, a mia conoscenza, nella pur non breve storia della «divulgazione medica» di massa.
Io vorrei iniziare mostrandovi questo giovane che si chiama Martin Banach.
«Donatori» sono specialmente i giovani vittime di incidenti stradali, ed in ogni famiglia questo potrebbe accadere
Il caso: Martin B., 18 anni, trascorre le vacanze in Italia. Ha un incidente, viene ricoverato in ospedale. II medici si arrendono. Lo dichiarano praticamente morto. Vogliono eseguire l’espianto degli organi. I genitori vengono tenuti a bada, respinti. È vivo, è morto? Giace privo di conoscenza in un letto. Dopo una lunga battaglia, i genitori riescono a portare il figlio in Germania. Oggi Martin ha finito gli studi, gioca a pallacanestro. Nessuna lesione permanente. Dice: «ho avuto fortuna, e per questo lotterò perché nessuno possa prelevare gli organi da persona definita cerebralmente morta. Ringrazio i miei meravigliosi genitori, l’interprete e specialmente la dottoressa che mi hanno portato via da lì»..
È qualche cosa che ci riguarda tutti molto da vicino, almeno potenzialmente. Quello di Banach non è l’unico di questi casi (1) e non è un «incidente di percorso» estrinseco: casi simili accadono perché la morte cerebrale come vedremo non è una diagnosi ma una prognosi. «Donatori» sono specialmente i giovani vittime di incidenti stradali, ed in ogni famiglia questo potrebbe accadere.
Si tratta di capire come si sia potuto introdurre presso il grosso pubblico l’accreditamento come «atto altruistico» ed altamente etico quello che, a ben vedere si configura come diretta uccisione di un paziente con prognosi infausta, spesso preceduta da una forma estrema di accanimento terapeutico, finalizzato alla «cura» non già del paziente (che si intende anzi sopprimere), ma bensì dell’organo che si intende espiantare
Si tratta di capire come si sia potuto introdurre presso il grosso pubblico l’accreditamento come «atto altruistico» ed altamente etico quello che, a ben vedere si configura come diretta uccisione di un paziente con prognosi infausta, spesso preceduta da una forma estrema di accanimento terapeutico, finalizzato alla «cura» non già del paziente (che si intende anzi sopprimere), ma bensì dell’organo che si intende espiantare, come dichiarano apertamente per primi alcuni dei più autorevoli tra gli stessi fautori e diretti esecutori della pratica.
Il perno su cui giostra l’operazione è la innovativa definizione di «morte cerebrale», contrapposta al concetto tradizionale di «morte cardiorespiratoria»: a questo aspetto, peraltro fondamentale, io mi limiterò qui oggi.
Referendum del 2000 e disinformazione di Stato
In occasione della consultazione referendaria popolare del 21 maggio 2000, a cura del Ministero della Sanità (e a spese di tutti i cittadini), è recapitata personalmente a casa di ogni italiano maggiorenne una scheda intitolata «una scelta consapevole» , con un significativo corredo di informazioni faziose, sommarie e inesatte. Mi riferisco a questo documento anche perché paradigmatico di tutta la «informazione» pubblica sull’argomento.
Al centro della scheda, sta la menzogna della c.d. «morte cerebrale», nemmeno indicata come tale, ma contrabbandata come «morte» tout court.
In occasione del referendum del 21 maggio 2000, a cura del Ministero della Sanità (e a spese di tutti i cittadini), è recapitata personalmente a casa di ogni italiano maggiorenne una scheda intitolata «una scelta consapevole»
L’unica precisazione è contenuta in una nota in caratteri minori, in cui essa viene fatta falsamente coincidere con la «completa distruzione delle cellule cerebrali» (anziché, come nel testo di legge, la ben più problematica «cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo»).
Per chi volesse saperne di più, il riferimento raccomandato, nel nome della obbiettività e della par condicio, è quello disinteressato e neutrale del Centro Nazionale Trapianti.
Ma al di là dei sotterfugi lessicali idonei a raggirare quello ce viene evidentemente ritenuto da lorsignori il «Popolo Bue», di quale «morte» si parla davvero qui? Partendo da questa entreremo subito nel cuore di un esempio di sconcertante «disinformazione di Stato».
Morte cardiorespiratoria e «morte cerebrale»
In medicina può chiamarsi morte solamente la cessazione totale e definitiva di ogni funzione vitale (cardiaca, respiratoria, cerebrale), ed essa è riscontrabile solo in presenza di tali condizioni.
Il Regolamento di Polizia Mortuaria e le altre norme tuttora vigenti in merito (tranne una parte di esse significativamente abrogate, ma solo per la «morte cerebrale», dall’art.6 del DM 582/94), impongono una doppia certificazione di morte, a distanza di non meno di 15 ore, entrambe da redigersi a cadavere freddo e rigido, con definitivo arresto cardiocircolatorio ed assenza di respiro.
In medicina può chiamarsi morte solamente la cessazione totale e definitiva di ogni funzione vitale (cardiaca, respiratoria, cerebrale), ed essa è riscontrabile solo in presenza di tali condizioni
Certificato necroscopico redatto dal medico necroscopo tra la 15^ e la 30^ ora dal decesso, per constatare la realtà della morte (presenza di macchie ipostatiche, rigidità e raffreddamento naturali del cadavere, essiccamento delle mucose, ecc), dopo un adeguato periodo di osservazione.
Tutto ciò in ragionevole concordanza con il concetto medico di … Morte.
MORTE = «Cessazione della vita che si verifica in assenza di battito cardiaco spontaneo e di respiro» (dal Churchill’s Medical Dictionary).
MORTE = «Cessazione della vita che si verifica in assenza di battito cardiaco spontaneo e di respiro» (dal Churchill’s Medical Dictionary).
«Cessazione della vita; cessazione permanente delle funzioni corporee vitali. Per scopi legali e medici, è stata proposta la seguente definizione di morte: cessazione irreversibile di tutte le seguenti funzioni: ∙ funzione cerebrale totale ∙ funzione spontanea del sistema respiratorio ∙ funzione spontanea del sistema circolatorio» (dal Dizionario medico Dorland).
È la tradizionale definizione di «Morte cardiorespiratoria», universalmente accettata ed in pieno accordo con l’osservazione comune e l’intuito.
La «nuova» definizione di «morte cerebrale» che si pretende contrapporle viene formulata ad hoc (per la prima volta in America nel 1968), a sostegno della pratica dei trapianti d’organo (segnatamente di cuore), e dichiaratamente al fine di reperire organi.
La «nuova» definizione di «morte cerebrale» che si pretende contrapporle viene formulata ad hoc (per la prima volta in America nel 1968), a sostegno della pratica dei trapianti d’organo (segnatamente di cuore), e dichiaratamente al fine di reperire organi
Si tratta di una diagnosi di morte in base a criteri neurologici (e sia pure insufficienti, poiché trascura il midollo spinale): «La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo».
In realtà, essendo tra l’altro questa circostanza (un assurdo scientifico e giuridico), impossibile a riscontrarsi (la morte cerebrale non è diagnosticabile), ciò che si è fatto è stato di artificiosamente stabilire l’equivalenza tra «coma profondo» e «morte cerebrale», e le modalità clinico strumentali per accertare quest’ultima sono demandate a decreto del Ministro della Sanità.
[Continua…]
Dr. Luca Poli
medico
NOTE
(1) P.e. Il Corriere della Sera 22 aprile 1999; Il Resto del Carlino del 12 settembre 1999; il sacerdote di Empoli su Libero estate 2000
Cina
Espianto degli organi, la Cina sta costruendo il più grande database DNA al mondo per facilitare il prelievo forzato
In un’udienza al Campidoglio di Washington alcuni esperti hanno testimoniato riguardo la rimozione sistematica, diffusa e non consensuale di organi umani per trapianti da parte della Cina che starebbe continuando ad espandere il suo vasto database di DNA che consente all’industria medica di individuare rapidamente le corrispondenze perfette. Lo riporta LifeSiteNews.
«Il prelievo forzato di organi su scala industriale in Cina è un’atrocità senza eguali nella sua malvagità: bisogna tornare agli orribili crimini commessi nel 20° secolo da Hitler, Stalin, Mao o Pol Pot per trovare atrocità sistemiche comparabili», ha affermato il deputato repubblicano del New Jersey Chris Smith, capo della Commissione esecutiva del Congresso sulla Cina (CECC) nell’apertura l’udienza.
«Il numero delle persone giustiziate per i loro organi – alcuni anche prima di morire cerebralmente – è sconcertante», ha annunciato Smith. «Il prelievo forzato di organi in Cina equivale a “Crimini contro l’umanità”».
Sostieni Renovatio 21
Il rappresentante Smith, che ha attirato l’attenzione sul prelievo forzato di organi in Cina per più di due decenni, ha raccontato di un funzionario della sicurezza cinese che aveva testimoniato in precedenza che «lui e gli altri suoi agenti di sicurezza stavano giustiziando prigionieri – con medici, ovviamente, e ambulanze – prelevare i loro organi per il trapianto».
«Prove sostanziali indicano che i prigionieri in Cina sono stati sottoposti ad esami del sangue, tenuti in cattività e uccisi su richiesta dei loro organi», ha detto uno dei testimoni nella sua testimonianza scritta. «Questa affermazione è corroborata da prove e ammissioni da parte di funzionari cinesi di alto livello, professionisti medici e pubblicazioni ufficiali. I prigionieri sono qui trattati come una risorsa: una riserva vincolata di scorte di organi da sfruttare secondo necessità».
Secondo quanto detto durante l’udienza, negli anni il bacino dei donatori riluttanti si è ampliato, dai prigionieri ai nemici politici fino a un’enorme popolazione di cittadini comuni.
«Abbiamo avuto diversi sopravvissuti ai campi di detenzione cinesi che hanno condiviso con noi le loro storie potenti», ha raccontato il dottor Tom Oliverson, rappresentante dello Stato del Texas e presidente del Comitato assicurativo, nella sua testimonianza scritta.
«Ci hanno raccontato degli orrori quotidiani dell’essere un prigioniero religioso e politico e di quanto spesso quelli nei campi sparivano all’improvviso – per non essere mai più visti», ha continuato Oliverson. «Hanno parlato dell’orrore di sapere cosa stava succedendo a coloro che erano scomparsi e di non poter fare nulla per fermarci. Hanno condiviso che, a causa del loro stile di vita sano e dell’astinenza dall’alcol, i praticanti di Falun Gong e gli uiguri venivano spesso presi di mira» per il prelievo forzato di organi.
Maya Mitalipova, direttrice del Laboratorio sulle cellule staminali umane presso il Whitehead Institute for Biomedical Research del MIT, ha avvertito il comitato che la Cina non si sarebbe limitata a raccogliere dati sul sequenziamento del DNA all’interno dei propri confini. Sta addirittura accumulando informazioni sul DNA dei cittadini statunitensi.
«Il governo cinese sta costruendo il più grande database del DNA al mondo acquisendo dati di sequenziamento del DNA da aziende cinesi e di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti», ha affermato la Mitalipova. «Numerose aziende biotecnologiche stanno aiutando la polizia cinese nella creazione di questo database”, ha continuato. “Tra questi figurano la statunitense Thermo Fisher Scientific e la società cinese BGI (Beijing Genome Institute). Il BGI in particolare è pericoloso perché raccoglie dati genetici degli americani e li usa per ricerche con l’esercito cinese».
La scienziata del politecnico bostoniano ha spiegato che la Cina ha già investito miliardi di dollari per sequenziare il DNA di intere popolazioni dello Xinjiang e del Tibet al fine di semplificare i futuri trapianti di organi.
«Quando un paziente richiede un organo in Cina, i dati sequenziati del suo DNA verranno confrontati con i milioni nel database del DNA archiviato nei computer» racconta la Mitalipova. «Entro pochi minuti verrà trovata una corrispondenza perfetta. Se un potenziale donatore di organi non è in prigione o in un campo, le autorità cinesi possono facilmente trovare un motivo per trattenere una persona compatibile e ucciderla su richiesta per i suoi organi».
La Mitalipova ha anche osservato che le autorità cinesi non solo hanno imposto il prelievo di sangue per il test del DNA, ma stanno anche eseguendo controlli ecografici su tutti gli organi interni – un altro probabile passo per semplificare ulteriormente il futuro abbinamento e prelievo di organi.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Matthew Robertson, coautore di «Execution by Organ Procurement: Breaching the Dead Donor Rule in China» («Esecuzione mediante prelievo di organi: violazione della regola del donatore deceduto in Cina») pubblicato sull’American Journal of Transplantation, ha iniziato la sua sostanziale testimonianza scritta su un caso avvenuto nel 1978 «quando una giovane prigioniera politica, secondo quanto riferito, aveva avuto il suo reni estratti sul luogo dell’esecuzione mentre era ancora viva».
«Con le riforme economiche cinesi, anche il sistema dei trapianti di organi è diventato soggetto alle forze del mercato. A partire dal 2000, l’attività del settore dei trapianti di organi in Cina è esplosa. Migliaia di chirurghi specializzati in trapianti sono stati formati e centinaia di ospedali iniziarono a offrire i trapianti come terapia di routine. Il complesso medico-militare è stato fortemente coinvolto nell’attività e nella ricerca sui trapianti. I tempi di attesa per il trapianto sono passati da molti mesi a solo settimane, giorni e talvolta ore. Il trapianto di organi è passato da una terapia specialistica rivolta principalmente ai quadri del partito a un trattamento di routine disponibile in tutto il paese. Gli ospedali hanno iniziato a pubblicare la disponibilità degli organi e i listini prezzi sui siti web, e i turisti che effettuano trapianti da tutto il mondo sono volati in Cina per ricevere gli organi nelle date prestabilite (il che significa che i tempi dell’esecuzione del donatore devono essere stati pianificati in anticipo)».
«Fonti in lingua cinese rivelano che i due cambiamenti chiave nel settore dei trapianti in Cina a partire dal 2000 sono stati i volumi e i tempi di attesa: decine di migliaia di trapianti venivano eseguiti ogni anno, molti su richiesta, in coincidenza con un calo graduale e poi improvviso delle procedure giudiziarie. esecuzioni. L’uso di prigionieri politici come fonte di organi, in particolare di aderenti al Falun Gong incarcerati in massa dal luglio 1999, è l’unica spiegazione plausibile per questo risultato».
«Documenti medici e aneddoti di chirurghi cinesi supportano ulteriormente l’affermazione del prelievo di organi dai prigionieri su richiesta», ha detto Robertson. «In un caso, i medici hanno trasportato un donatore in Tibet per un’estrazione del fegato, garantendo la rimozione simultanea del fegato del ricevente per mantenere la vitalità dell’organo trapiantato».
«Ciò costituisce un’ammissione di tratta di esseri umani a scopo di omicidio e prelievo di organi, dato che hanno espressamente trasportato un donatore forzato vivente in un luogo diverso, solo per poi procedere all’esecuzione e al prelievo di organi», ha spiegato.
«L’assenza di una responsabilità significativa, sia a livello nazionale che internazionale, invia un segnale che la riforma è facoltativa piuttosto che imperativa», ha osservato Robertson. «Senza conseguenze tangibili, la Cina ha pochi incentivi a modificare radicalmente le sue pratiche di approvvigionamento di organi».
Come riportato da Renovatio 21, in questi anni è emerso che i medici cinesi starebbero espiantando gli organi non solo a vittime di incidenti stradali ma anche a pazienti con danni cerebrali – in pratica, in Cina si farebbe a meno, con una certa mirabile sincerità, della balla stragista della «morte cerebrale».
Aiuta Renovatio 21
Secondo quanto raccontato da Epoch Times, testata legata al movimento religioso Falung Gong, represso in Cina e molto concentrato sul tema, vi sarebbe nella Repubblica popolare una vera e propria «industrializzazione» della predazione degli organi.
«Al rumore degli spari, i prigionieri caddero a terra senza vita» aveva raccontato un ex agente cinese. «I loro corpi, ancora caldi, sono stati trasportati in un vicino furgone bianco dove li attendevano due medici vestiti di bianco. A porte chiuse, sono stati tagliati aperti, gli organi estratti per la vendita sul mercato dei trapianti».
«L’espianto di organi dei prigionieri del braccio della morte era un segreto di Pulcinella» aveva raccontato l’ex ufficiale di pubblica sicurezza della città di Zhengzhou, capitale della provincia dell’Henan nella Cina centrale, che ora vive negli USA, confessando di essere stato un partecipante inconsapevole a una catena di approvvigionamento «industrializzata» che convertiva esseri umani viventi in prodotti da vendere nel commercio di organi.
Due anni fa era emerso che potrebbero esservi stati casi di prigionieri nigeriani uccisi per l’espianto degli organi.
La stessa Repubblica Popolare Cinese ha incarcerato nel 2020 diverse persone per traffico illegale di organi, prelevandoli da vittime di incidenti stradali e a pazienti con gravi danni cerebrali. Leggi specifiche sono state promulgate da Pechino, senza tuttavia riuscire a fermare il traffico illegale di organi – che rappresenterebbe, crediamo, pur sempre la punta dell’iceberg della predazione cinese, che, dai prigionieri in giù, costituisce un processo istituzionale.
Renovatio 21 ricorda ai suoi nuovi lettori che l’espianto degli organi avviene per lo più a cuor battente.
Rammentiamo inoltre che la cosiddetta «morte cerebrale» è nient’altro che una convenzione, che pure varia da Paese a Paese, inventata per aumentare questo ulteriore business sanitario e farmaceutico (pazienti abbonati ai farmaci anti-rigetto per tutta la vita, a spese della Sanità di Stato, magari) e radicare nelle nostre vite questa ulteriore variante del sacrificio umano.
In realtà, la Cina è solo leggermente più smaliziata di quanto non faccia, tra incentivi e pubblicità progresso, tutta la sanità occidentale – compresa quella accanto a casa vostra.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Predazione degli organi
Fallito il sistema di opt-out britannico per la donazione di organi: le famiglie si oppongono agli espianti
Predazione degli organi
Miss Germania è una 39enne di origine iraniana pro-immigrazione. Ma c’era anche la miss con cuore trapiantato
La nuova Miss Germania si chiama Apameh Schönauer ed è di origini iraniane. Le fattezze levantine, non esattamente inquadrabili etnicamente come «tedesche», hanno provocato qualche malumore tra gli osservatori in rete, ed al contempo l’immancabile plauso dei media mainstream.
La nuova reginetta di bellezza tedesca è una madre 39enne che lavora come architetto. Secondo Euronews, «è appassionata dei diritti delle donne e aiuta i migranti ad assimilarsi alla vita in Germania».
«Anche lei è una migrante: nata in Iran, è immigrata in Germania con la sua famiglia quando aveva sei anni. Schönauer ha detto che i primi anni di vita in un paese straniero sono stati difficili: ha lottato per integrarsi a scuola e ha perso di vista chi era come persona».
Dies ist die neue Miss Germany!
Sie ist nicht hässlich, aber sicher nicht die schönste Frau im Land.
Wir lernen: Auch die Schönheit wird in Deutschland jetzt politisch definiert.
Sie soll genauso zerstört werden wie die Wahrheit und das Gute.
Es ist alles nur noch lächerlich! pic.twitter.com/kuL1HgdeqY— SIGGI (@SiegmundFrei) February 25, 2024
Sostieni Renovatio 21
Sul palco del concorso di bellezza, la donna persiana ha detto che vuole difendere le giovani donne come lei, che stanno affrontando le difficoltà di essere migranti in Germania.
«La sua organizzazione Shirzan (che significa “leonessa”) aiuta le donne oppresse, incoraggiandole a “condividere le loro storie e le loro esperienze, a ispirarsi e sostenersi a vicenda in modo che possano realizzare il loro pieno potenziale”» riporta Euronews, che ci assicura che «la vittoria di Schönauer è stata un passo significativo nella direzione più inclusiva che il concorso di Miss Germania ha preso dal 2019, allontanandosi dai concorsi di bellezza fisica e bikini verso una definizione di bellezza più complessa che si concentra sulla personalità e sulle azioni dei concorrenti».
Aber zumindest ist "Miss Germoney" auch politisch aktiv!😂👌#MissGermany pic.twitter.com/9RY1XhTqGY
— Tim Kellner (@TimKoffiziell) February 25, 2024
Vi sono state novità interessanti in questa edizione 2024: ad esempio, è stato cancellato il limite d’età, per cui in finale è finita anche una 42enne.
È stato quindi comunicato che una delle miss concorrenti viveva grazie al cuore di qualcun altro trapiantatole nel suo petto: ecco, oltre che all’immigrazione e al wokismo più trito, arriva anche la pubblicità alla predazione di organi. Trapianto per squartamento a cuor battente è bellezza. Farmaco antirigetto gettonato a Big Pharma per tutta la vita pure. Il messaggio è abbastanza chiaro.
In rete abbondano foto che, inclementi, la mostrano a fianco ad altre misse come Miss Universo Germania 2023 Helena Bleicher, che è bionda.
Miss Germany 2023 vs. Miss Germany 2024. pic.twitter.com/I4zwT3hUNZ
— RAMZPAUL (@ramzpaul) February 27, 2024
Links Miss Germany 2013, rechts Miss Germany 2024. Die Schönheitskriterien scheinen sich stark verändert zu haben.
Ein weiteres interessantes Detail: Miss Germany 2024 trägt nicht einmal eine Schärpe in den Nationalfarben, sondern in Schwarz. pic.twitter.com/Gk9X4Epbzs— Reisbürgerin 🇩🇪 🇯🇵 (@reisburgerin) February 25, 2024
Miss Germany 2024 vs Miss Germany 2015 pic.twitter.com/fivg3Wap1e
— Stan (@StanM3) February 25, 2024
'Miss Germany' 2024 is Iranian. "Since Schönauer is from Iran, her main mission is to help migrants integrate into society, which seems to have been a big hit with the judges." pic.twitter.com/yV4Rtq8yZm
— Way of the World (@wayotworld) February 27, 2024
Former (left) vs current (right) Miss Germany 🙄
Thoughts? pic.twitter.com/IZLiECRxGW
— Dr. Eli David (@DrEliDavid) February 27, 2024
Miss Germany vs. Miss Russia pic.twitter.com/Xwn3BMuCuj
— Georg Pazderski (@Georg_Pazderski) February 28, 2024
Pare esservi una guerra vera e propria contro i concorsi nazionali di bellezza.
Ci sono stati i casi, in Portogallo e Olanda, di reginette nazionali di bellezza transessuali – non solo nello sport, gli uomini rubano il podio alle donne anche ai concorsi di bellezza, con buona pace delle femministe.
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, Miss Universo è controllata da una società gestita da un transessuale tailandese che ora avrebbe dichiarato bancarotta.
Vi era stato quindi un mese fa il caso di Miss Giappone, eletta poche settimane fa: in quello che è il Paese etnicamente più omogeneo del mondo (e con canoni di bellezza tradizionali abbastanza definiti) è stata dichiarata reginetta una ragazza ucraina. Dopo vari giorni di scandalo, la ragazza ha rinunziato al titolo, e l’organizzazione si è profondamente scusata per l’accaduto.
Torniamo, sempre, al pensiero del filosofo Augusto Del Noce sull’Italia come grande laboratorio politico che propone soluzioni e sviluppi con largo anticipo sul resto della civiltà: in Germania e in Giappone possono arrivarci ora, ma nel Bel Paese la prima miss colorata fu eletta nel 1996 – la domenicana Denny Mendez, che a differenza di tante ragazze di cui stiamo parlando ora era sul serio una fanciulla di beltà.
Citiamo il caso anche solo per rimettere, ancora una volta, un link alla canzone del gruppo lagunare Pitura Freska dedicata al fenomeno, Papa Nero, che tanto ci aiuta anche a comprendere come l’arrivo di Bergoglio, il pontefice gesuita (cioè, nero), fosse stato profetizzato da più fonti.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
-
Pensiero1 settimana fa
La giovenca rossa dell’anticristo è arrivata a Gerusalemme
-
Cervello7 giorni fa
«La proteina spike è un’arma biologica contro il cervello». Il COVID come guerra alla mente umana, riprogrammata in «modalità zombie»
-
Scuola2 settimane fa
Dal ricatto del vaccino genico alla scuola digitalizzata: intervento di Elisabetta Frezza al convegno su Guareschi
-
Salute1 settimana fa
I malori della 15ª settimana 2024
-
Cina2 settimane fa
Vescovi e preti cattolici cinesi imprigionati e torturati, chiese e croci demolite con l’accordo sino-vaticano
-
Vaccini2 settimane fa
Vaccini contro l’influenza aviaria «pronti per la produzione di massa». Un altro virus fuggito da un laboratorio Gain of Function?
-
Spirito2 settimane fa
Bergoglio sta «ridimensionando» il papato: parla mons. Viganò
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo sposa scrittrice di romanzi erotici divorziata – con rito cattolico, grazie alla dispensa di Bergoglio